I cambiamenti sono sempre un bene?

Dawn Of War III è giunto. Diverso da tutti i suoi predecessori, ma figlio degli stessi. Un gioco che tenta di prendere a piene mani dal passato, tentando di evolversi per i giochi del futuro. Spariamo subito a zero, DoW non è né carne né pesce, difficile descriverlo come RTS o MOBA, è una buffa fusione dei due. Nella campagna si ha una sensazione da RTS, nel multiplayer quella di giocare ad un altro gioco. Andiamo con ordine però.

Purtroppo, siamo abituati alle castronerie delle storie di Dawn Of War, psionici imperiali che si convertono a khorne, Space Marine che vanno contro tutto e tutti e altre cose. Ma in fondo, siamo sinceri, in nome del gameplay e della spettacolarità possiamo anche perdonare certe cose. Un gioco che rispecchiasse veramente il background sarebbe molto più difficile, o forse, sarebbe simile a DOW 2… Comunque, non voglio starvi ad annoiare con queste cose da precisino, che in fondo importano solo agli appassionati di Warhammer 40’000. Parliamo della campagna, con le sue circa venti ore di intrattenimento, è più che soddisfacente. Sicuramente vincente l’idea di farci cambiare la razza da giocare ad ogni diversa missione. Così facendo avremo l’impressione di dipingere noi la storia nella sua complessità, fino all’epico finale. Buona anche la variazione delle missioni e le ambientazioni. Ci sono mappe veramente ben fatte e visibilmente gradevoli su cui poter combattere. Una campagna veramente degna, non bella quanto quella di Dark Crusade, la quale era pressoché perfetta, ma sicuramente una buona campagna, con una buona trama per i non esperti.

La vera sorpresa e la vera gioia di questo gioco risiedono nel campo tecnico. A prescindere dalla potenza della vostra scheda e del vostro PC infatti, il gioco girerà sempre senza un intoppo, e la grafica a livelli alti è davvero soddisfacente, portando a belle esplosioni e a colori anche fin troppo vivaci per un universo oscuro come quello di Warhammer 40’000. Ma la vera perla fortunatamente rimane il sonoro. Esplosioni, roboanti armi e voci sono stupende. Menzione d’onore per i doppiatori, davvero perfetti. Le voci degli orki sono davvero stupende, e incarnare i vari spiriti orkeski non è facile, dal più brutale kapoguerra al più subdolo zgorbio o kakkola.

Il gameplay in sé è buono, le unità sono varie, sia da corpo a corpo che da tiro. Le differenti razze: Orki, Eldar e Space Marine sono ottimamente caratterizzate, ognuna di esse differisce completamente nelle altre come stile e personalità sul campo. Non si potrà giocare in maniera generica, si dovrà adattare la propria tattica in base alla razza usata. Bella l’idea di personalizzare il proprio stile con dottrine (fino ad un massimo di 3) che influenzano il proprio esercito, buona anche quella di utilizzare delle scelte “elite” sbloccabili nel tempo. In realtà, poco tempo. Il gioco diventa notevolmente più facile con l’utilizzo delle shortkey, che ci rendono in grado di attivare le abilità anche nel mezzo di uno scontro caotico, anche se a dire il vero, la frenesia degli scontri a volte fa si che si utilizzino solo le abilità più potenti, tendenzialmente degli eroi. Mouse e tastiera saranno tutto ciò che ci serve per portare a termine i nostri doveri di generale.

Qui arriva il dramma. L’evoluzione ha portato DOW a diventare un MOBA online. E vedete, sinceramente era una cosa di cui non si sentiva assolutamente il bisogno. Avevamo avuto DOW e tutte le sue espansioni (tra cui l’acclamata e celebre Dark Crusade) che rappresentava uno stupendo gioco di strategia e tattica tra eserciti, con tanto di morale, coperture e mappe enormi. Abbiamo avuto DOW 2 dove si guidavano manipoli ristretti di guerrieri e dovevano scegliere bene l’equipaggiamento dei singoli e come usarlo. E poi è arrivato questo… Non è né un RTS né pienamente un MOBA. Gli eroi non sono soli, e si, devono essere supportati dal resto dell’esercito, ma questo ci dà una soddisfazione superficiale . Per non parlare delle mappe, ridicola la presenza di un numero di mappe che si conta sulle dita di UNA SOLA MANO. Per non parlare della loro qualità, piccole e con le classiche tristi 3 vie per arrivare dall’altra parte, dove indovinate un po’? Bisognerà distruggere un generatore dell’avversario, fatto quello avremo vinto. Nulla contro i MOBA, ma Warhammer 40’000 non è questo, assolutamente. Per altro, le partite online diventano spesso frenetiche, senza alcuna tattica, semplicemente chi butta addosso all’altro più efficacemente e spesso più velocemente le proprie unità, vince. Non vi è ricognizione del territorio, non vi sono utilizzi tattici delle coperture per difendere e contrattaccare. Ci sono potenti unità d’elite (eroi singoli, manipoli di guerrieri straordinari o macchine di morte gigantesche) che guidano fulminei assalti di accozzaglie di guerrieri della tale razza. DOW 3 cerca di strizzare forse l’occhio a giochi di grande successo del genere MOBA, ma sinceramente, è una cosa triste. Un universo come quello della Games Workshop NON PUO’ E NON DEVE ESSERE ridotto ad un MOBA. Al di là dei gusti personali, le unità di warhammer e il suo background sono veramente sprecate e inadatte per un gioco dalle tali dinamicità. Per altro, dovendo fornire agli eroi delle abilità che influenzino pesantemente la battaglia, si è finito per sputare nuovamente in faccia al Background, vedendo persone (in questo caso il Maestro Capitolare Gabriel Angelos) con addosso un’armatura Terminator spiccare balzi prodigiosi e avere un’agilità simile a quella di una furia degli Eldar Oscuri.

Quanto scritto prima  rende DOW 3 un cattivo gioco? In realtà no. Dawn Of War vive un grosso paradosso, generalmente i giochi tratti da ambientazioni così famose (come può essere Star Wars, o similia) qualora presentino dei difetti, vengono generalmente bollati come “adatti sopratutto agli appassionati”. Ecco, DOW è il contrario, ed è strano e fa male. Obiettivamente non è un brutto gioco, anzi. Però per un ragazzo che ha iniziato il suo percorso modellistico a circa 10 anni e l’ha poi condito con letture di questo bellissimo (forse il più bello) universo fantascientifico, unendoci poi anche la parte videoludica (che fin ora, siamo chiari, ci aveva abituati bene), questo gioco risulta spiazzante e triste. Nel multiplayer ci troviamo a dover spingere le nostre unità e i nostri eroi (indispensabili) nelle varie lane della micro-mappa per distruggere il generatore avversario. È frustrante vedere morire a decine e decine degli Space Marine sopraffatti da un qualsiasi orko, e ridicolo vedere compiere certe azioni a certi personaggi. Paradossalmente invece, per qualcuno che conosce poco o niente dell’universo di Warhammer 40’000 DOW 3 risulterebbe un ottimo ibrido tra RTS e MOBA, seppure manchi di carattere, dato che non è precisamente né l’uno né l’altro. Tornando quindi al discorso iniziale, è buffo, ma per una volta stiamo parlando di un gioco più divertente per i non appassionati che per i fan del brand fantascientifico dell’azienda di Nottingham. Nel complesso DOW 3 è un buon gioco, con una buona grafica, un perfetto sonoro e un ottimo gameplay. Quindi va promosso a pieni voti con “distaccato”, ma viene bocciato dal punto di vista di “fan”.

Verdetto

Uno strano, ma tutto sommato divertente tra MOBA e RTS, che vi intratterrà sia nel multiplayer che nella campagna, sebbene con stili differenti. Se siete dei fedeli di Warhammer 40’000 e amanti dei vecchi giochi, rimarrete però delusi, ma alla fine forse lo comprerete comunque. Un gioco che vale l’acquisto se cercate delle partite veloci e brutali online, ma se cercate lunghe, tattiche e strategiche partite, forse fareste meglio a rivolgervi altrove.