In una recente intervista concessa al noto quotidiano britannico The Guardian, il celebre regista James Cameron ha avuto modo di dire la sua su Wonder Woman, la recente pellicola diretta da Patty Jenkins, giudicata da pubblico e critica come uno dei migliori film dell’anno, capace di chiudere la propria corsa al bottenghino con un incasso globale di 800 milioni di dollari.

“Tutto questo autocompiacimento e pacche sulle spalle scambiatesi reciprocamente a Hollywood per Wonder Woman, è molto forviante. È un’icona trasformata in un mero oggetto e si tratta solo dei maschi di Hollywood che fanno sempre la stessa cosa! Non sto dicendo che il film non mi sia piaciuto, ma, per me, rappresenta un passo indietro. Sarah Connor non era un’icona di bellezza, ma era forte, tormentata, una madre terribile, ed è stata capace di guadagnarsi il rispetto del pubblico grazie alla sua grinta. Per me, i benefici portati da personaggi come Sarah, sono ovvi. Voglio dire, metà del pubblico è composto da donne!”

Alle varie reazioni scaturite sul web in seguito alle parole di Cameron, si è aggiunta anche la risposta ufficiale, data qualche ora dopo, dalla regista della pellicola, Patty Jenkins, che vi riportiamo di seguito.

“L’incapacità di Cameron di capire cosa sia Wonder Woman, o cosa rappresenti per le donne di tutto il mondo, non sorprende più di tanto, considerando che, nonostante sia un grande regista, non è una donna. Le donne forti sono straordinarie. Il suo apprezzamento sul mio film Monster, e il nostro tentativo di voler rappresentare una donna forte ma ferita, è stato molto gradito. Ma se le donne devono essere sempre dure, toste e tormentate per esser forti, e non disponiamo della libertà  di poter avere diverse sfaccettare o celebrare ovunque un’icona delle donne perché è bella e compassionevole, allora non siamo andati tanto avanti. Io credo che le donne possano e debbano essere QUALSIASI COSA esattamente come gli uomini. Non esiste un tipo giusto o sbagliato di donna forte. E il gran numero di donne che ha reso questo film il successo che è, può sicuramente avere la piena libertà di scegliere e giudicare la propria icona.”