Le migliori 10 graphic novel italiane, del passato e del presente, che hanno fatto la storia del fumetto in libreria (e non solo)

Quali sono le migliori graphic novel italiane di sempre? A meno che non viviate sulla Luna, se vi sarà capitato di frequentare una libreria nel corso degli ultimi anni avrete notato un cambiamento vistoso: lo spazio dedicato ai fumetti, o graphic novel che dir si voglia, è aumentato esponenzialmente. Dai piccoli scaffali situati in una nicchia oscura e polverosa, tra l’ennesimo bestseller della Ferrante o la ri-ri-edizione del Trono di Spade di George Martin, i fumetti hanno acquisito sempre più importanza e adesso troneggiano addirittura con un settore tutto per loro, dov’è possibile trovare sia il grande classico immortale che l’ultimo armadillo di Zerocalcare.

Sul perché di questo mutamento epocale non scervellatevi troppo, si tratta di un semplice riflesso del successo economico che di recente ha accompagnato questi fumetti-in-formato-libro. Infatti, sono l’unico ramo dell’editoria in costante crescita da un decennio a questa parte, cosa già di per sé stupefacente, in un paese in cui i lettori si contano sulle dita di un mignolo. Ecco perché abbiamo deciso di rispondere alla domanda su quale sia l’ideale top ten di questo genere editoriale, realizzando un elenco il più possibile oggettivo con le 10 migliori graphic novel italiane mai realizzate. Finora, ovviamente. 

Migliori Graphic novel italiane

N.B. Definire i criteri che identificano la graphic novel (o “il”) è cosa difficile, sui cui ancora persistono molti dubbi. Di base, possiamo definire graphic novel una pubblicazione a fumetti di natura auto-conclusiva pensata in maniera privilegiata (ma non esclusiva) per le librerie, dunque non l’episodio di una serie o l’ennesima avventura di un personaggio da edicola (con le dovute eccezioni, che vedremo), contraddistinta da una qualità prettamente “alta” per quanto riguarda il contenuto. L’importante è che sia una narrazione fruibile a se, dotata di un preciso valore letterario. Dunque, forse, la definizione più adatta sarebbe quella di “Romanzo a fumetti“, ma si sa che in Italia gli anglicismi vanno forte.

E ora, bando ai tecnicismi: siete pronti a scoprire quali sono le 10 migliori graphic novel italiane mai pubblicate?

Graphic novel #1: “La rivolta dei racchi” di Guido Buzzelli

Tra le varie questioni intorno alle graphic novel nel nostro paese, c’è anche un intenso dibattito su quale possa essere la “prima”. In realtà, dal punto di vista strettamente temporale non ci sono dubbi: è La rivolta dei racchi di Guido Buzzelli, recentemente riproposta da Coconino Press nel volume intitolato La trilogia. Uscita agli inizi del 1966 sulla rivista Lucca Comics Almanacco, in occasione del Salone Internazionale dei Comics, conferma la sua natura “alta”, diversa dagli altri fumetti fino ad allora in edicola, grazie al fatto che la storia venne commissionata dall’Istituto di Pedagogia dell’Università di Roma, proprio per i suoi contenuti e per l’intensa metafora visiva messa in scena.

Questa memorabile graphic novel ci parla di un mondo diviso in due classi. Da una parte abbiamo i Racchi, creature fisicamente brutte, stupide e aggressive, che vivono nel sottosuolo e si esprimono attraverso una lingua primitiva, scorretta e dialettale. Dall’altra troviamo i Belli: splendidi esseri capricciosi, opportunisti e intelligenti, dediti al piacere sfrenato e che vivono in superficie, in una sorta di incontaminato paradiso terrestre. Quest’ultimi sono a capo della gerarchia e vessano i Racchi con ordini assurdi, costringendoli ad uccidersi reciprocamente per questioni futili e facendo di loro quello che vogliono. Ma tutto questo cambia quando Spartak, un Racchio, sceglie di ribellarsi a ai soprusi conducendo i suoi simili in una guerra senza speranza contro i tiranni.

Temi importanti, citazioni letterarie e uno stile grafico particolare che hanno contribuito a dare a Guido Buzzelli la fama di “Michelangelo dei mostri” (come lo descrisse Michel Grosolia) e di “Goya italiano” (secondo Michel Bourgeois).

Migliori graphic novel italiane

Graphic novel #2: “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt 

Di pochi mesi dopo La rivolta dei racchi è quella che molti considerano come la prima, vera pietra miliare delle graphic novel in Italia: Una ballata del mare salato di Hugo Pratt. Opera fondamentale che, per ammissione dello stesso Pratt, diede vita a quella che lui chiamava “Letteratura disegnata“, è anche la storia che battezza ufficialmente la nascita di Corto Maltese, uno dei character italiani più noti all’estero, un’autentica icona del fumetto mondiale.

Infatti, nonostante la sua originaria pubblicazione in rivista e il suo essere la prima avventura di un personaggio seriale, la Ballata ha molto delle caratteristiche tipiche delle migliori graphic novel italiane moderne: i raffinati riferimenti letterari, una narrazione auto-conclusiva e una cifra stilistica di prim’ordine, diretta emanazione di Hugo Pratt, uno degli autori più importanti mai esistiti.

Migliori Graphic novel italiane

Graphic novel #3: “Poema a fumetti” di Dino Buzzati

Per il fumetto, gli anni ’60 possono essere considerati una sorta di periodo d’oro. Non solo per l’esordio della Rivolta dei racchi e della Ballata, ma anche perché proprio in quegli anni venne fondato Linus, col benestare di apprezzatissimi intellettuali come Umberto Eco ed Elio Vittorini, mentre si facevano largo per la prima volta le strisce dei Peanuts di Charles Schultz nel nostro paese, ritenute a tutti gli effetti “poesia in forma di vignette“. Tuttavia, un’altra pietra miliare fu pubblicata a ridosso di queste fondamentali rivoluzioni. Nel 1969, infatti, uscì Poema a fumetti di Dino Buzzati.

Questo libro fece molto scalpore all’epoca, per diversi motivi: un grande autore letterario come Buzzati che passava al fumetto non era cosa di tutti i giorni, inoltre l’altissima qualità letteraria della pubblicazione portò molti critici a battezzare quell’etichetta di “fumetto d’autore” destinata a rimanere nel dibattito culturale. Uno straordinario volume di 208 pagine a colori, un mito moderno pieno di riferimenti ai più celebri artisti di sempre come Salvador Dalì, Waldemar Weiman, Caspar David Friedrich, Achille Beltrame e perfino l’estetica di alcuni film fondamentali, tra cui spiccano Nosferatu di Murnau e La dolce vita di Fellini.

Migliori Graphic novel italiane

Graphic novel #4: “Gli ultimi giorni di Pompeo” di Andrea Pazienza

L’etichetta di “graphic novel” va probabilmente stretta a quello che è, senza ombra di dubbio, una delle personalità più originali e potenti del fumetto italiano: Andrea Pazienza. Sul Paz, sulla sua straordinaria eredità, sulla sua genialità innovativa e travolgente, si è discusso a lungo e sicuramente non si finirà mai di riflettere, tanto è grande l’impatto che ha avuto nella nostra cultura. Per questo, l’idea di ricondurre la sua arte all’interno di un recinto editoriale può risultare sbagliata (Pazienza non è classificabile), tuttavia è innegabile che una delle migliori graphic novel italiane mai realizzate nel nostro paese porti la sua firma. Gli ultimi giorni di Pompeo lo è, anzi è molto di più.

Uscita in origine a puntate tra il 1984 e il 1986, poi raccolta in volume, questa pubblicazione è il manifesto spirituale e fumettistico del Paz: l’autore ci racconta di sé, dei suoi mali e dei suoi fantasmi, sublimando quella poetica fatta di scelte visive fuori scala, neologismi linguistici, citazioni coltissime e messaggi universali. Gli ultimi giorni di Pompeo è un totem inarrivabile che getta la sua ombra sull’intero fumetto italiano.

Migliori Graphic novel italiane

Graphic novel #5: “Fuochi” di Lorenzo Mattotti

Lorenzo Mattotti è uno dei grandi maestri del fumetto italiano, un precursore il cui “peccato originale” è stato quello di emergere principalmente in un periodo storico (gli anni ’80) in cui il mercato era poco aperto alle forme di fumetto lontane dai canoni tradizionali, salvo forse un paio di nomi (tra cui lo stesso Pazienza). Fortunatamente il tempo con lui è stato galantuomo, anche grazie all’inarrestabile successo ottenuto all’estero attraverso collaborazioni prestigiose, tra fumetto, illustrazione e pubblicità con alcuni dei più importanti editori stranieri e italiani (come Feltrinelli ed Einaudi) e le riviste internazionali (tra cui spiccano The New Yorker e Le Monde).

Tra tutti i suoi lavori (che vi consigliamo caldamente di recuperare), Fuochi (1984) è forse il più significativo. Si tratta di un racconto lungo o un romanzo breve (decidete voi), che parla del capitano di una nave da guerra col colpito di indagare sul mistero di alcuni mercantili affondati sulle coste di una spaventosa isola. Ma questo non è che il pretesto, il filo per intraprendere un allucinante viaggio nella psiche umana, rappresentato tramite colori e forme che occhieggiano all’astrattismo. Un classico “tremendo”, febbrile ed incredibilmente evocativo.

Migliori Graphic novel italiane

Graphic novel #6: “5 è il numero perfetto” di Igort

Gli anni ’90, salvo rare eccezioni, sono anni più silenziosi per quanto riguarda il fumetto italiano, ma lentamente, sotto pelle, stanno cominciando a farsi largo quei movimenti che porteranno all’ascesa delle graphic novel alle soglie del nuovo millennio. La prima di queste pubblicazioni, quella che molti (non a torto) ritengono il capostipite di questa primavera è uno dei primi romanzi grafici di Igort (al secolo Igor Tuveri): 5 è il numero perfetto.

Si tratta di un libro dalla gestazione molto lunga, realizzato tra il 1994 e il 2002, ma proprio per questo dalla straordinaria qualità, pieno di dettagli e rifiniture. La storia ci parla di Peppino Lo Cicero, un camorrista in pensione che deve tornare in azione in seguito alla morte del figlio, in una Napoli impregnata da una sorta di realismo magico all’italiana. Di fatto, viene considerata un po’ come la miccia che ha innescato la stagione creativa di cui oggi stiamo vedendo i frutti più maturi. Non a caso, ha vinto numerosi premi e a breve dovrebbe uscire il film con Toni Servillo nella parte di Peppino Lo Cicero.

Migliori Graphic novel italiane

Graphic novel #7: “Appunti per una storia di guerra” di Gipi 

Premessa: tutti i fumetti di Gipi (davvero, tutti) sono dei capolavori del fenomeno delle graphic novel italiane. Quindi, oltre che a rimandarvi ad una nostra piccola selezione di opere must have (la trovate qui) non possiamo che consigliarvi caldamente di recuperare ogni suo lavoro, pubblicato sotto il marchio di Coconino Press. Tuttavia, se proprio dobbiamo sceglierne uno cardine, imprescindibile, la scelta non può che ricadere su Appunti per una storia di guerra.

Non solo perché è, di fatto, il libro che ha segnato una svolta artistica nella carriera di Gipi, ma è uno dei primissimi bestseller a fumetti che si sono affermati in libreria, oltre che l’opera che gli ha permesso di vincere il prestigioso premio come Miglior Album al festival di Angoulême, primo italiano a riuscirci dai tempi di Vittorio Giardino e Hugo Pratt.

Fumetti

Graphic novel #8: “Il porto proibito” di Teresa Radice e Stefano Turconi

Piano piano, in questo nostro viaggio nel tempo, di fumetto in fumetto siamo arrivati più vicini ai giorni nostri. Come detto, ci troviamo proprio nel pieno dell’esplosione del fenomeno graphic novel, in cui opere di incredibile qualità continuano ad uscire all’interno di quella che possiamo definire, senza troppe riserve, una stagione d’oro per questo genere. Uno dei libri più impressionanti usciti negli ultimi anni, una vera perla dello straordinaria catalogo di Bao Publishing, è Il porto proibito (2015) di Teresa Radice e Stefano Turconi. Radice e Turconi sono una coppia (nel lavoro e nella vita) incredibilmente affiatata, estremamente prolifica e capace di lasciare un’impronta personale in ogni loro progetto.

Ma con Il Porto proibito si sono superati: hanno vinto premi prestigiosissimi, come il Gran Guinigi per Miglior Graphic Novel e il Premio Attilio Michelluzzi come Miglior Fumetto, e sbaragliato la concorrenza grazie alle ottime vendite in libreria e alle numerose ristampe. Tant’è che sta arrivando perfino uno spin-off intitolato Le ragazze del Pillar. Tutte conferme che stiamo parlando di un meraviglioso classico contemporaneo.

Graphic novel #9: “Kobane Calling” di Zerocalcare

Anche volendo, è impossibile che non abbiate mai sentito parlare di Zerocalcare, l’uomo del momento, il fumettista che in libreria sfida i grandi scrittori di bestseller, l’armadillo di Rebibbia. Per lui, vale lo stesso discorso fatto che per Gipi, quindi vi rimandiamo ad una selezione di titoli imperdibili che dovete assolutamente leggere (la trovate qui). Inoltre, casomai vogliate provare un approccio diverso, a settembre 2018 è uscito il film tratto dal suo primo fumetto (che noi abbiamo prontamente recensito qui). Tuttavia, dovendo scegliere un libro più significativo di altri, è impossibile non optare per Kobane Calling (2017).

Sebbene altri abbiano fatto più rumore, come Dimentica il mio nome che ha ottenuto addirittura una candidatura allo Strega, Kobane Calling è un prodotto molto più maturo, intimo e personale, che pone l’autore sullo sfondo di un evento storico come la guerra in Siria e riesce a veicolare un messaggio universale, ricordandoci che tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo contribuire per migliorare le cose in un mondo impazzito.

Fumetto

Graphic novel #10: “Cinzia” di Le Ortolani 

Arriviamo, adesso, al nostro presente, visto che il libro di cui vi stiamo per parlare è uscito a novembre 2018 e in anticipo al Lucca Comics and Games. Se siete degli appassionati di fumetto, non potete non conoscere Leo Ortolani, l’ormai leggendario autore di Rat-Man che, da qualche anno, ha chiuso la serie a fumetti che l’ha reso un autentico autore di culto. E non è un mistero che Leo abbia deciso di continuare la sua carriera abbandonando le pubblicazioni da edicola per concentrarsi sulle graphic novel.

In questo senso, Cinzia è la sua opera più riuscita. Cinzia (qui la nostra recensione) è un libro indispensabile che, mettendo sotto la lente d’ingrandimento uno dei personaggi più importanti di Rat-Man, tratta di un tema sensibile come la transessualità. Una graphic novel che ci insegna ad accettarci per quello che siamo, senza avere paura del giudizio altrui, consapevole che questo può portarci su una strada più tortuosa ma inevitabile per rimanere onesti con noi stessi. 

E voi? Quali sono le vostre graphic novel italiane preferite? Quali pensate che siano le migliori? Fatecelo sapere nei commenti!

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!