Dopo PS Vita, anche Nintendo e i suoi giochi 3DS si avviano lungo il viale del tramonto. Prima dell’estremo saluto, vale la pena di setacciare la sua softeca in cerca di chicche che potrebbero esservi sfuggite.

Sic transit gloria mundi. A chi scrive sembra impossibile che siano passati più di otto anni dal lancio dell’ultimo handheld puro di Nintendo. Eppure le cose stanno così: anche 3DS sta esalando gli ultimi respiri prima di essere definitivamente consegnato all’archeologia videoludica, tanto che, un paio di settimane fa, anche la Grande N ha dichiarato di non avere più alcun piano di supporto per la console, dopo un ultimo periodo popolato principalmente da port e remake, quali Kirby’s Extra Epic Yarn e Luigi’s Mansion.

Ma siamo davvero pronti per sistemare in soffitta il nostro 3DS? Il presente articolo (un po’ come avevamo fatto qualche mese fa per PS Vita) vi aiuterà a rispondere all’annoso quesito, indicando diversi giochi particolari, alcuni dei quali potrebbero esservi sfuggiti; non parliamo, ovviamente, dei soliti Super Mario, Fire Emblem Awakening e Pokémon, ma di titoli più di nicchia, non necessariamente imprescindibili (alcuni sì, in realtà, NdR) ma sicuramente dotati di un quid che li rende meritevoli di considerazione.

Ve li presentiamo così, in ordine sparso, senza fare nessuna classifica, perché non avrebbe alcun senso, un po’ come se fosse una vetrina, seppur virtuale: posate lo sguardo su ciò che vi attira di più; qualcosa troverete di sicuro.

Giochi per 3DS: Pilotwings Resort

Apriamo le danze con il gioco più vecchio fra quelli inclusi in questa rassegna: Pilotwings Resort, infatti, faceva parte della line-up iniziale del 3DS in quell’ormai lontano 25 marzo 2011. Resort, terzo episodio di Pilotwings, giunge a quindici anni di distanza dal predecessore, Pilotwings 64 (anch’esso titolo di lancio) e, ad oggi, è anche l’ultimo capitolo della serie. Molti dei giochi da noi scelti non valorizzano più di tanto (o non valorizzano per nulla) la gimmick della console, cioè l’effetto 3D stereoscopico; Pilotwings Resort, invece, lo fa eccome, quindi vale un giro di giostra, nonostante un’offerta ludica non ricchissima.

Tales of the Abyss

Tales of the Abyss è uno dei migliori esponenti della gloriosa serie di Bandai Namco Entertainment, soprattutto grazie al comparto narrativo e al cast, decisamente al di sopra degli standard di Tales of. Uscito originariamente su PlayStation 2 nel 2005, il gioco fu localizzato per il mercato americano, ma purtroppo non fu pubblicato in Europa, quindi l’annuncio del port per 3DS (giunto da noi nel 2012) fu un’autentica manna dal cielo per tutti gli appassionati di JRPG del Vecchio Continente. Non a caso, la software house ha dichiarato che Tales of the Abyss è stato un successone in Europa e l’ha ristampato più volte. In questa versione del gioco non troverete particolari contenuti aggiuntivi, ma tanto ci basta.

Giochi per 3DS: HarmoKnight

Molti dei titoli che abbiamo visto finora e che vedremo nel prosieguo del nostro listone sono giocabili su diverse piattaforme; HarmoKnight, invece, è un’esclusiva per 3DS. Il gioco di Game Freak (che tutti – ma proprio tutti – conoscete per i Pokémon) è essenzialmente un platform a scorrimento automatico (come gli endless runner) in 2.5D con elementi propri di un rhythm game. Nei panni del giovane Tempo, il giocatore deve ottenere il maggior numero di note possibile, raccogliendole lungo il percorso o percuotendo a tempo degli strani fiori a forma di tamburo o di triangolo. Un po’ costoso (€ 14,99) in relazione alla longevità (si finisce in quattro o cinque ore), ma assolutamente piacevole.

Radiant Historia: Perfect Chronology

Radiant Historia di Atlus fu uno dei migliori JRPG per Nintendo DS, ma purtroppo, come spesso accadeva in quegli anni con i giochi di Atlus, non fu pubblicato nel Vecchio Continente. Fortunatamente sette anni dopo ne fu realizzato un remake per 3DS, sottotitolato Perfect Chronology, giunto (anche) in Europa poco più di un anno fa. Radiant Historia è un JRPG classico a turni con ambientazione steampunk dotato di un’interessante peculiarità, costituita dai viaggi in timeline alternative: preparatevi a passare dall’una all’altra continuamente, con snodi e finali alternativi. Perfect Chronology – che inizialmente avrebbe dovuto essere per PS Vita – aggiunge una nuova timeline che funziona in modo un po’ diverso, ma va ad arricchire ulteriormente uno dei JRPG moderni più interessanti sul piano narrativo.

Giochi per 3DS: Cave Story e Cave Story 3D

Negli ultimi anni è un continuo gran parlare metroidvania e di scena indie, che spesso vanno a braccetto: ebbene, se questo binomio è entrato a far parte del comune parlare videoludico, probabilmente è grazie a Cave Story, sviluppato da Daisuke “Pixel” Amaya e uscito originariamente nel 2004 su PC. Nel corso degli anni successivi, Nicalis, studio indipendente di Santa Ana, ne ha realizzato diversi port e alcune versioni migliorate/remake, con particolare predilezione per le console Nintendo. Su 3DS abbiamo due versioni del gioco: la prima si chiama Cave Story 3D ed è un remake con grafica 3D (abbastanza sgraziata, invero), mentre la seconda è denominata semplicemente Cave Story, abbastanza simile alla versione + uscita su Steam. Se avete Switch dimenticate tutto e puntate sulla versione +, la più ricca uscita fino ad ora.

Pullblox

Pullblox (nome europeo di Pushmo) è una delle non numerosissime nuove IP inaugurate da Nintendo su 3DS. Si tratta di un puzzle game sviluppato da Intelligent Systems, che ha voluto valorizzare quanto più possibile l’effetto tridimensionale stereoscopico. Nei panni del buffo Mallo, il giocatore deve salvare i bambini intrappolati in cima ai Pushmo, strutture parallelepipeidali formate da blocchi scorrevoli in profondità; sfruttando questa caratteristica dei Pushmo, Mallo deve di volta in volta ricavare una scala che lo porti alla vetta. Pullblox è stato seguito da Fallblox (Crashmo in America)  Fullblox (Stretchmo) su 3DS e da Pullblox World su Wii U, che è anche il meno riuscito.

GIochi per 3DS: Code of Princess

Code of Princess giunse (nel 2013, in Europa) in un periodo di grande spolvero per i JRPG action a scorrimento orizzontale: in quegli anni Capcom riesumava Tower of Doom e Chronicles of Mystara, mentre Vanillaware rilanciava Muramasa in versione Rebirth e consegnava al grande pubblico quella perla di Dragon’s Crown, dotato di un comparto multiplayer cooperativo incredibile. Code of Princess, in modo più modesto, è riuscito a fare la stessa cosa su 3DS, offrendo oltre cento quest da portare a termine collaborando con altri giocatori umani. Anche in questo caso, come per Cave Story, la versione per 3DS è stata resa obsoleta da Code of Princess EX, giunto l’anno scorso su Nintendo Switch, decisamente più adatto a gestire un gioco del genere.

Liberation Maiden

Liberation Maiden è il primo titolo appartenente alla serie Guild, composta da due compilation molto eterogenee, che includono giochi molto particolari (venduti singolarmente in Occidente), alcuni dei quali sperimentali. Liberation Maiden è fra i più canonici, il che la dice lunga sugli altri, se pensiamo che comunque è stato sviluppato da Grasshopper Manufacture, lo studio del visionario SUDA51. Si tratta di uno shooter tridimensionale che si affida allo stick direzionale e allo stilo, come il più famoso Kid Icarus Uprising. Il setting è proprio quello che vi aspettereste da un anime sci-fi a base di mecha. Non imperdibile, ma abbastanza particolare da meritare considerazione, come i colleghi Aero Porter, Weapon Shop de Omasse e Crimson Shroud (su cui ci soffermeremo subito) che compongono Guild01.

Crimson Shroud

Al momento dell’annuncio, Crimson Shroud destò l’attenzione degli esperti di JRPG per via dei nomi coinvolti: il gioco è opera di Matsuno (creatore di giochi epocali come Tactics Ogre e Final Fantasy Tactics) e la sua colonna sonora è stata realizzata dallo studio di Sakimoto. Questo piccolo RPG (si finisce in una decina di ore) si è rivelato quasi una simulazione – semplicistica, a tratti – dei vecchi giochi di ruolo con carta e penna, con tanto di combattimenti a turni con i dadi. Un’esperienza diversa dal solito, che vale assolutamente la pena di essere provata. Con un approccio paziente, mi raccomando.

SteamWorld

In mezzo a questa pletora di giochi giapponesi (anche se alcuni di questi, a rigore, sono stati sviluppati da studi occidentali, come Pilotwings Resort), ci sembrava giusto includere almeno un esponente del gaming occidentale. La nostra scelta non poteva che ricadere su SteamWorld, per motivi di merito, ma anche storici: la serie , infatti, nasce su DS (con SteamWorld Tower Defense), e tutti gli altri capitoli (escluso SteamWorld Dig 2, comunque disponibile per l’handheld di Nintendo) sono usciti prima su 3DS. Sul piano ludico, i due Dig sono dei particolari metroidvania, mentre Heist è un avvincente strategico a turni, che però consigliamo di giocare su 3DS solo se possedete la versione XL.

Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato

Signore e signori, ecco a voi un pezzo da novanta. Dragon Quest VII è universalmente riconosciuto come uno dei migliori (se non addirittura il migliore) episodio della leggendaria serie di Square Enix. Uscito su PlayStation nel 2000, il gioco ha ricevuto tredici anni dopo un remake per 3DS, localizzato per i mercati occidentali nel 2016. Ciò che rende davvero imperdibile tale remake è l’eliminazione degli incontri casuali, nonché la mancata pubblicazione in Europa del titolo originale, sicché questa è l’unica versione PAL disponibile. Sempre su 3DS è possibile giocare anche Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto, che però risulta molto meno invitante, visto che l’originale per PlayStation 2 uscì anche in Europa.

Attack of the Friday Monsters! A Tokyo Tale

Attack the Friday Monsters! A Tokyo Tale è uno dei tre titoli (assieme a Bugs vs. Tanks e a The Starship Damrey) che compongono Guild02, nonché il più meritevole. Si tratta di un’esperienza interattiva breve dal contenuto ludico piuttosto scarno: potremmo definirlo un life-sim à la Animal Crossing (più o meno) con qualche partita a carte basato sulla meccanica carta-forbice-sasso. Ciò che incanta del gioco è l’ambientazione trasognata, un sobborgo di Tokyo all’inizio degli Anni Settanta popolato dai mostri, che però si fanno vedere solo il venerdì pomeriggio; fortuna che esistono i supereroi per affrontarli! L’opera di Kaz Ayabe (autore della serie Boku no Natsuyasumi, nota in Occidente con il nome di My Summer Vacation ma mai localizzata) è un omaggio alla cultura tokosatsu e allo stesso tempo all’animazione classica giapponese, che molti di noi conoscono principalmente attraverso Studio Ghibli.

Azure Striker Gunvolt

Conoscete Mega Man? La domanda è meramente retorica fra le pagine di un sito che si chiama Stay Nerd, ma è funzionale a introdurre Inti Creates, un longevo studio di sviluppo formato da ex-dipendenti di Capcom, a cui è rimasto vicino per anni, realizzando numerosi episodi di Mega Man, per l’appunto, in particolare tutta la serie Zero, oltre al nono e al decimo episodio della serie principale: non sorprende, dunque, che per molti aspetti, legati soprattutto al gameplay, Azure Striker Gunvolt (e sequel) costituisca l’evoluzione di Mega Man Zero. Anche in questo caso, se avete Switch potreste preferire i port (racchiusi nello Striker Pack), ma i due giochi restano godibilissimi sulla loro console di elezione.

Shin Megami Tensei IV

Tra i giochi per 3DS dopo quindici anni di permanenza su console Sony, Shin Megami Tensei è tornato da Nintendo con Strange Journey per DS, per anni considerato il quarto capitolo della serie principale, nonostante non fosse numerato. Purtroppo non fu pubblicato in Europa, ma dal 2018 possiamo colmare la lacuna grazie al port migliorato per 3DS, sottotitolato Redux. Dopo il completamento di Strange Journey, Atlus si mise al lavoro anche sul vero quarto episodio, completato nel 2013 e pubblicato in Europa nel 2014 fra molte polemiche, non solo per il ritardo, ma anche per la mancanza di una versione retail. Fortunatamente la software house non ha ripetuto lo stesso errore con Apocalypse, una sorta di Shin Megami Tensei IV What if…, ambientato in una dimensione parallela a quella del predecessore. Sempre su 3DS sono giocabili due spin-off della serie, i due Devil Survivor (il primo nella versione potenziata Overclocked).

Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories

Il predecessore di 3DS ha giocato un ruolo importante nella diffusione del genere visual novel anche in Europa, grazie soprattutto alla localizzazione della serie Ace Attorney da parte di Capcom, ma anche di Hotel Dusk: Room 215 e The Last Window: Secret of Cape West da parte di Nintendo stessa. Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories si pone sulla stessa linea dei due titoli investigativi succitati: non a caso condivide con essi parte del team di sviluppo (incluso il director), visto che diversi membri di Cing sono confluiti in Arc System Works dopo il 2010, anno in cui lo studio di Fukuoka ha chiuso i battenti. Non è all’altezza dei suoi predecessori, ma vale comunque un giro di giostra.

Giochi per 3DS: Etrian Odyssey e Persona Q

Etrian Odyssey è una serie di dungeon crawler in prima persona nata su DS, che faceva largo uso della gimmick della console (lo schermo tattile), a disposizione del giocatore per disegnare le mappe dei livelli. I primi tre giochi sono usciti su DS, ma solo il primo ha raggiunto l’Europa, mentre, fortunatamente, dallo spostamento su 3DS a partire dal quarto capitolo, i vari episodi giungono regolarmente in Europa. Se volete cimentarvi in questa esperienza particolare, avete l’imbarazzo della scelta: sull’handheld di Nintendo, infatti, sono usciti tre capitoli della serie regolare (IV, V e Nexus), oltre al crossover con la serie Mystery Dungeon (che non vi consigliamo) e ai remake dei primi due giochi della serie (Untold e 2 Untold), che costituiscono un ottimo punto di partenza per i neofiti.

Non solo: l’impianto di gioco è stato impiegato da Atlus per realizzare due spin-off della serie Persona: Persona Q: Shadow of the Labyrinth e Persona Q2:  New Cinema Labyrinth, in uscita il prossimo 4 giugno.

Giochi per 3DS: BoxBoy!

Come il già citato Pullblox, BoxBoy! è una nuova IP di Nintendo nata proprio su 3DS e, sempre come Pullblox, si tratta di un puzzle game. Sviluppato da HAL Laboratory (che sull’handheld della Grande N ha sfornato una vagonata di Kirby), BoxBoy! è un platform puzzle, in cui il giocatore deve guidare il giovane Qbby (un ragazzo di forma quadrata) in numerosi livelli suddivisi in mondi tematici, che presentano ostacoli vari da superare grazie all’abilità di Qbby di creare scatole e utilizzarle variamente, ad esempio come scudo o come ponte. Il curioso titolo di HAL Laboratory ha originato una serie, che attualmente si compone di quattro giochi, tre dei quali usciti su 3DS (oltre a BoxBoy! abbiamo anche, BoxBoxBoy! e Bye-Bye BoxBoy!, per la gioia dei patiti delle allitterazioni) e uno (BoxBoy! + BoxGirl!) molto recentemente su Switch.

Bravely Default

Molti fan di Final Fantasy hanno lamentato negli ultimi quindici anni un calo progressivo della “magia” della serie: quello che potremmo chiamare “effetto Final Fantasy” ha cominciato a scemare nell’era a 128 bit per sparire quasi completamente nelle ultime due generazioni. Proprio per questo motivo i nostalgici non dovrebbero perdersi Bravely Default per nessun motivo al mondo: concepito inizialmente come parte della leggendaria serie di Square Enix, ma poi da essa affrancatosi, l’opera di Silicon Studio è un JRPG classico, fantasy e a turni, graziato dal raffinato character design di Akihiko Yoshida. Sempre su 3DS esiste anche un sequel, Bravely Second: End Layer, validissimo ma un gradino sotto al predecessore.

 

Giovanni Ormesi
Scrivo di videogiochi (più o meno bene) dal 2008, dopo una decina abbondante di anni passati fra le pagine delle bellissime riviste cartacee, che purtroppo si sono perse con il tempo e con il progresso. Oltre ai videogame, sono anche un buon lettore, specialmente – per quanto attiene all'ambito nerd – di Dylan Dog. Nel bene e nel male.