Il duetto cinematografico tra Bradley Cooper e Lady Gaga

L’esordio alla regia di Bradley Cooper (dopo l’abbandono di Clint Eastwood) è stato, fin dalle prime battute della pre-produzione, uno dei prodotti più chiacchierati in uscita in questo 2018 e i motivi sono molteplici. Il primo tra questi risiede nella natura stessa dell’operazione: A star is born (in sala dall’11 ottobre) rappresenta il terzo remake del classico omonimo del 1937 diretto da William A. Wellman, un fardello non indifferente per un primo film dietro la macchina da presa. Per di più, Bradley Cooper diventa un vero e proprio factotum dell’intera opera, in quanto non si limita a ricoprirne il ruolo di regista, ma lavora alla sceneggiatura e alla colonna sonora, oltre che esserne produttore e protagonista (per la cui interpretazione ha svolto un lodevole lavoro vocale).

 

L’attaccamento e la dedizione che l’attore feticcio di David O. Russell e Todd Philips ha dimostrato nei confronti del progetto è ammirabile, indipendentemente dal giudizio riservato all’opera in sé. Tuttavia, il film appartiene tanto a Bradley Cooper quanto alla popstar di fama mondiale con cui deve condividere la scena, ovvero Lady Gaga (in sostituzione di Beyonce in precedenza contattata per la parte), qui alle prese con il ruolo in grado di consacrare la sua figura anche nel panorama cinematografico, suggellando questo passaggio probabilmente con una candidatura agli Oscar.

Difatti, l’alchimia tra i due interpreti principali rappresenta la punta di diamante del film, specialmente nei momenti delle esibizioni musicali. Queste ultime, registrate dal vivo, sono in grado di riprodurre perfettamente l’atmosfera dello spettacolo live all’interno della realtà cinematografica, suscitando nello spettatore le medesime sensazioni che proverebbe se si trovasse in quel parterre, circondato da gente esultante in ogni dove. Il merito di questo risultato va cercato nella bravura di Bradley Cooper, specialmente davanti alla macchina da presa, dimostrando di sapersi muovere perfettamente anche sul palcoscenico.

Tuttavia, se questa stella per certi aspetti brilla come una supernova, presenta anche diversi lati più opachi. La mancanza principale risiede nella costruzione dell’intreccio drammatico, il quale si presenta fin dai primi minuti come fin troppo didascalico e banale. Spiace constatare quindi che il lavoro di Cooper e dei suoi collaboratori sulla sceneggiatura non sia stato della stessa fattura rispetto alle buone prove attoriali, in quanto lo svolgimento della storia percorre binari ormai usurati per loro eccessivo utilizzo. L’impressione che lascia A star is born è quella che, spenti i riflettori e tornati alla vita reale dei protagonisti, il film finisca le frecce nella propria faretra e il prodotto diventi estremamente standardizzato e lampante nelle sue intenzioni, ovvero di inserirsi in pole position nella prossima awards season.

A spiazzare le aspettative contribuisce la quantità irrisoria di esibizioni presenti all’interno delle due ore e un quarto di durata: per un prodotto presentato al proprio pubblico come film musicale, le parti dedicate a quello che dovrebbe essere il fulcro del racconto cinematografico si dimostrano fin troppo sacrificate.

a star is born

Verdetto

Nel raccontare l’incontro tra la popstar affermata Jackson Maine e l’aspirante cantante Ally, tra grandi soddisfazioni e problemi, A star is born sceglie un approccio semplice e ordinario, correndo il rischio talvolta di perdersi nell’orda di prodotti similari e palesando fin da subito il suo obiettivo allo spettatore. Tuttavia, le performance di Lady Gaga e Bradley Cooper sono senza dubbio un valore aggiunto del film; inoltre quest’ultimo dimostra delle doti registiche, seppur acerbe, non indifferenti, tali da salvare l’intera baracca.

 

I consigli di Stay Nerd…

Se siete usciti dalla visione di A star is born soddisfatti, l’inevitabile consiglio è quello di recuperarvi la già citata opera originale, oltre che i due precedenti remake, ovvero quello del 1954 con protagonista Judy Garland e il secondo del 1976 in salsa rock con Barbra Streisand.

Davide Colli
Iniziato alla settima arte sin dalla tenera età, Davide Colli è un giovane totalmente alienato dalla realtà circostante, che scrive di cinema, tv e musica ovviamente in un modo tutto suo. Qualche volta riesce ad imbucarsi a qualche festival importante, e non lo hanno ancora scoperto. Vorrebbe diventare uno sceneggiatore in futuro, ma come quelli di Boris. Talvolta venera David Lynch o gioca con il suo modellino di DeLorean.