I mostri più popolari del folklore giapponese

Con l’anteprima di Sekiro: Shadow Die Twice dal Gamescom abbiamo potuto dare uno sguardo al Giappone feudale nel quale l’omonimo protagonista muove i suoi passi alla ricerca di vendetta. Il Giappone di quell’epoca era caratterizzato da sanguinose battaglie tra piccoli feudi e samurai al servizio dei loro signori, proprio come Sekiro, ma questo non ha certo impedito al folklore e alle leggende di progredire nel tempo e anzi, spesso le credenze nei confronti di mostri e spiriti hanno condizionato anche personaggi di calibro storico non indifferente, come Oda Nobunaga, l’unificatore del Giappone. Tali creature hanno affondato così tanto le radici nell’immaginario popolare che hanno finito per influenzare le arti di tutti i periodi: proprio durante il periodo Muromachi (1336–1573), ovvero l’epoca in cui si svolge la vicenda di Sekiro, venne dipinto lo Hyakki Yagyo Emaki, un rotolo decorativo su cui era rappresentata la cosiddetta “Marcia dei cento spettri”, figure che sono arrivate fino ai giorni nostri e che ora ritroviamo anche in manga, anime e, naturalmente, videogiochi, confermando per l’ennesima volta la capacità di questo Paese di conciliare tradizione e modernità.

A questo punto, innanzitutto, è bene fare una distinzione tra le diverse manifestazioni sovrannaturali che fanno parte della vastissima mitologia nipponica. Perfino le origini del Paese stesso sono mitologiche, poiché la creazione dell’arcipelago giapponese viene attribuita ai kami primordiali, dai quali si sono generati Izanami e Izanagi, la coppia da cui sono nate altre divinità quali Amaterasu, dea del Sole da cui si afferma discenda l’Imperatore, e Susanoo. È perfettamente naturale, dunque, che il pantheon giapponese copra diversi tipi di deità, le quali spesso sono connesse intrinsecamente alla nostra terra tramite gli elementi naturali.
Gli yokai e gli yurei invece non sono divinità ma creature o spiriti che vivono o si manifestano su questa terra, causando perlopiù terrore e inquietudine nei malcapitati che li incrociano. Tra di loro, yokai e yurei si differenziano per la loro natura: gli yurei infatti consistono in quelli che noi chiameremmo approssimativamente “fantasmi”, poiché si tratta di uno spirito inquieto che può interagire col mondo fisico e per questo è dotato di una forza mentale o emotiva molto grande; gli yokai invece sono creature mostruose o “demoni”, che possono avere fattezze animali o umanoidi oppure essere oggetti che, dopo 100 anni, prendono vita.

Di seguito vi presentiamo questi ultimi, 7 yokai tra i più comuni e che hanno influenzato maggiormente anche i media moderni, in particolare i videogiochi dei Pokemon!

Kappa

È una creatura simile ad un anfibio, che vive sia fuori che dentro l’acqua del fiume o dello stagno. Ha le dita palmate, può camminare su due zampe e, secondo alcune descrizioni, ha un becco e un carapace come quelli di una tartaruga. Le origini di questa creatura sono incerte ma il nome potrebbe derivare dalla capa che indossavano i missionari del XVI secolo giunti i Giappone a seguito dell’apertura del Paese, i quali avevano il taglio di capelli simile a quello del kappa intorno alla conca d’acqua sulla sua testa. Questa è il suo punto debole, poiché se rovescia l’acqua al suo interno, rimane immobile o si indebolisce rischiando di morire.
I kappa sono molto dispettosi e si nutrono delle interiora dei malcapitati che si imbattono in loro, prediligendo i bambini, e fargli rovesciare l’acqua è l’unico metodo per sfuggire alle loro grinfie. Nonostante le malefatte che possono compiere, da scherzi innocui a vere e proprie aggressioni, sono curiosi nei confronti degli umani e adorano il sumo, i giochi d’abilità e i cetrioli (unico altro cibo che preferiscono, ancor più dei bambini).
Nell’ambito dei videogiochi, sono stati sicuramente l’ispirazione per il Pokemon Lombre di terza generazione e per i Koopa in Super Mario Bros.

Tengu

Creatura alata, una sorta di uomo-uccello, dal caratteristico lungo naso su un viso rosso, anche se può assumere varie forme a seconda di che tipo di tengu si tratta. Vestono come degli yamabushi, ovvero eremiti di montagna, e infatti preferiscono quest’ultima come habitat, dove si possono trovare diversi santuari in cui vengono adorati. Sono piuttosto capricciosi e volubili e, assumendo sembianze umane, sono capaci di attirare gli umani per poi rapirli o giocarci, lasciando poi le vittime in uno stato confusionale. Hanno capacità sovrannaturali come la telepatia, la trasformazione in uccello, la creazione di illusioni, ma anche umane come l’essere molto ferrati nelle arti marziali, l’uso delle armi e anche conoscenze politiche: nel periodo feudale, quando gran parte del clero buddhista era corrotto, si crede che i tengu abbiano agito per punire i viziosi e riportare la rettitudine che caratterizzava proprio gli yamabushi, allora considerati gli unici incorruttibili (e per questo anche i tengu vestono come loro).
Anche in questo caso i tengu hanno influenzato la creazione di un Pokemon, Shiftry (che in giapponese si chiama proprio Datengu) e compaiono in altri videogiochi come nemici.

 

Kitsune

È forse lo yokai più diffuso e conosciuto: dalle sembianze di volpe, può anche assumere quelle umane soprattutto quelle femminili, come riportano diverse leggende. In questi racconti vengono descritte come ingannevoli ma anche estremamente sagge, in base al numero di code. Questo spesso determina la loro appartenenza a due categorie: le kitsune con intenzioni malvagie e che possono anche arrivare a possedere un corpo umano o le messaggere del kami Inari, benevole e di buon auspicio. Spesso, nelle leggende che le coinvolgono, hanno il ruolo di seduttrici e amanti di uomini, con i quali talvolta si sposano e hanno figli. Le kitsune però si sposano anche tra loro e si dice che si stia svolgendo appunto un “matrimonio tra volpi” quando piove a ciel sereno.
Di nuovo, come vi sarà sicuramente venuto in mente, Vulpix e Ninetales sono ispirati proprio alle kitsune: da notare sono le code, che in Ninetales arrivano appunto a nove simboleggiando la massima saggezza raggiungibile dallo yokai, e il colore che l’evoluzione assume, che indica la sua indole benevola come quella delle kitsune di Inari.

Karakasa/kasaobake

Il kasaobake è l’esempio più rappresentativo, in questa lista, degli tsukumogami, ovvero il tipo di yokai che prende possesso di un oggetto animandolo, in questo caso un ombrello abbandonato. Oggi sono rappresentati con un solo occhio una lingua lunga e un solo piede con cui saltellano per spaventare la gente, ma nello Hyakki Yagyo Emaki citato sopra, però, sembra avere un aspetto umanoide con un ombrello che ne copre l’intero corpo.
Possiamo trovare dei kasaobake nei giochi di Kirby, come nemici, e nel più recente Yokai Watch.

Futakuchi-onna

Forse lo yokai più orribile fra quelli qui elencati: una donna con due bocche, quella sul viso e un’altra posta sulla nuca sotto i capelli e completa di labbra, lingua e denti. Questa bocca può comparire per diverse cause: come conseguenza della fame provata dalla donna, solitamente povera o sposata con un uomo avaro, oppure come possessione da parte dello spirito di un figlio adottivo morto per la fame che cerca vendetta sulla donna che non lo ha nutrito. Questa bocca mostruosa può ingerire il doppio del cibo rispetto a quella normale e viene imboccata dai capelli della donna, che si animano apposta per questo scopo.
Il Pokemon Mawile pare essere ispirato proprio alla futakuchi-onna.

Tanuki


Il tanuki, invece, è sicuramente lo yokai dall’aspetto più divertente: presenti nel folklore già nell’antichità, vengono descritti come dei cani procioni caratterizzati da testicoli di grandi dimensioni, che sono soliti portarsi in spalla come un sacco, e una pancia gonfia, che si battono come un tamburo. Tali rappresentazioni sono simbolo di prosperità e abbondanza, anche se alcune storie raccontano di inganni perpetrati dai tanuki a danno degli umani, anche piuttosto sinistri.
Il tanuki è presente come personaggio del gioco Animal Crossing ed è un costume che può indossare Super Mario per diventare immune ai nemici.

Kamaitachi


Questo yokai ha le sembianze di una donnola e si sposta velocemente grazie alle folate di vento che è in grado di cavalcare e per questo è associato a tale elemento naturale. Il kamaitachi possiede inoltre artigli taglienti con cui, secondo i racconti, graffia le gambe delle sue vittime, dando prova della sua indole aggressiva.
In Pokemon troviamo Sneasel ispirato a tale yokai, presente anche nel gioco Okami.

 

A cura di Alessia Trombini e Federico Galdi

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.