L’Allenatore nel Pallone protagonista di un articolo sul The Guardian: la rivincita di Oronzo Canà e del 5-5-5

L’Allenatore nel Pallone è uno dei film più noti della commedia all’italiana, uno di quei film che è riuscito a fare il giro e diventare da “trash” a cult, una pellicola decisamente riapprezzata nel corso degli anni, addirittura anche all’estero, tanto che il The Guardian gli ha dedicato un lungo speciale pochi giorni fa.

allenatore nel pallone guardian

Ne ha infatti parlato il giornalista di origini italiane Nicky Bandini, prendendo come spunto il film inglese del 2001 Mike Bassett: England Manager, un’altra pellicola satirica sul calcio.

Ma prima di Mike Bassett c’era appunto Oronzo Canà, scrive Bandini, che si lancia in un elogio del film italiano che nonostante alcune sezioni piuttosto discutibili, ha per certi versi aperto un’epoca, lanciando i calciatori nel mondo dello spettacolo come quasi mai era stato fatto prima.

Per chi non avesse visto il film, nella pellicola Oronzo Canà, interpretato magistralmente da Lino Banfi, è un mediocre allenatore italiano che viene inaspettatamente nominato allenatore della Longobarda, una squadra neopromossa in Serie A.

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Il problema è che è tutta una truffa, una mossa del presidente Borlotti per retrocedere nuovamente in Serie B il prima possibile, dato che la massima divisione italiana di calcio si è rivelata troppo costosa per le sue tasche.

Ci sono diversi stereotipi del calcio dell’epoca, ma attuali anche oggi: dagli scopritori farlocchi di talenti ai giocatori raccomandati, dalle frenetiche e deliranti sessioni di calciomercato al razzismo nei confronti della stella della squadra, Aristoteles (a sua volta parodia del campione brasiliano Socrates).

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Diversi momenti del film sono indelebilmente parte del bagaglio culturale degli amanti del calcio e non solo: indimenticabili il 5-5-5 e la Bi-Zona, o il “Maradonna benedetta dell’Incoronèta!” gridato dall’incontenibile Canà quando credeva di aver acquistato Maradona.

Altri purtroppo non sono invecchiati benissimo, e il film in generale include diverse battute omofobe e sessiste che oggi non troverebbero giustamente posto nella pellicola.

Ecco cosa scrive il The Guardian a proposito:

“Nonostante tutti i suoi difetti (e c’erano sezioni di cui avrei davvero fatto a meno), non posso negare di esserne rimasto affascinato quando l’ho rivisto. L’Allenatore nel Pallone era un film dei suoi tempi, ma in qualche modo anche all’avanguardia, e ha portato i calciatori nella sfera dell’intrattenimento come raramente era successo prima. C’erano cammeo di giocatori di Serie A dell’epoca tra cui Zico, Ciccio Graziani e Carlo Ancelotti.

C’era anche una finta intervista a Liedholm dopo che il suo Milan ha distrutto la Longobarda. Si dice che sia stato lui a dare a Banfi l’idea del film una volta che si incontrarono in un aereo. “Senza lo sketch Canà-Liedholm forse non ci sarebbe mai stata la Papu Dance”, scrive il giornalista italiano Gianluca di Marzio, riferendosi alla popolare collaborazione tra il giocatore dell’Atalanta e gli youtuber Gli Autogol.

E forse non ci sarebbe stato neanche Mike Bassett. Di certo non ci saremmo goduti lo spettacolo di allenatori e giornalisti che si prendono in giro l’un l’altro parlando di adottare il 5-5-5″.

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Siete d’accordo con le parole del giornalista? Ma soprattutto avreste mai pensato di trovare L’Allenatore nel Pallone sul The Guardian?

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.