Carmine Di Giandomenico: un’icona che disegna le icone


Carmine Di

Giandomenico: un’icona che disegna le icone

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Ha la firma di Carmine Di Giandomenico il manifesto di ARF Festival 2022, che si terrà dal 13 al 15 maggio nella “nuova” cornice della Città dell’altra economia, nel quartiere Testaccio di Roma.

Una scelta non casuale quella di puntare sull’artista teramano, poiché si tratta indubbiamente di uno tra i più affermati e tra i migliori fumettisti italiani in circolazione. Ho avuto il grande piacere di intervistarlo qualche anno fa proprio nel Festival del fumetto della sua città, alla quale è molto legato, e ho percepito da subito questa doppia natura di uomo radicato alle sue origini ma al contempo in grado di far arrivare la sua arte oltre i confini nazionali ed anche europei. Ma facciamo un attimo ordine. Chi è Carmine Di Giandomenico?

L’artista abruzzese, dopo aver studiato al Liceo Artistico e aver appreso l’arte del fumetto da autodidatta grazie al Daredevil di Frank Miller, inizia la sua carriera nel ‘95 disegnando la miniserie Examen per la sceneggiatura di Daniele Brolli. Da lì in poi inizia un percorso importante e una serie di collaborazioni che lo portano a lavorare, tra le varie, con SaldaPress, ma è nel 2005 che arriva per lui una vera e propria svolta, intraprendendo una collaborazione con la Marvel Comics, realizzando varie miniserie e What if sui personaggi della Casa delle Idee.

Pian piano, Di Giandomenico è diventato un’istituzione nel mondo dei comics e un motivo di vanto per la nostra nazione, proseguendo il lavoro con Marvel ma collaborando anche con DC, diventando il disegnatore principale di Flash scritta da Joshua Williamson, collegata al rilancio intitolato Rebirth, fino a “tornare” in Italia per approdare in Bonelli, nel ruolo di disegnatore e copertinista per Orfani: Sam di Recchioni. Uno dei maggiori pregi artistici di Carmine Di Giandomenico è la capacità di aver sempre mantenuto integro e riconoscibile il suo stile caratteristico, rendendo il proprio tratto autentico a prescindere dal soggetto rappresentato.

“Non cerco di stravolgere in maniera troppo artistica il tratto, ma la narrazione, che è una cosa completamente diversa”, ci disse nell’intervista a Teramo Comix del 2017, in cui ci raccontò anche le differenze strutturale nel “far fumetti” in Italia o in America, per Marvel o per DC. “Nel fumetto americano la difficoltà non sta tanto nel tratto o il disegno, ma nella necessità di avere un’indole di storytelling. Devi essere capace di raccontare in maniera chiara, dato che molto spesso le sceneggiature che arrivano lasciano ampio spazio al disegnatore. Lo sceneggiatore ti dà un’indicazione approssimativa, e tu sei – praticamente – il regista. La differenza sostanziale Italia-Usa la fanno i ritmi. In America si insegue una mensilità, quindi la produttività è più veloce, mentre per un albo Bonelli hai molto più tempo.

Già, il tempo: elemento fondamentale nella costruzione delle storie per Carmine Di Giandomenico. “La frammentazione della scena, dei personaggi, una dattilografia temporale che scompone e ricompone un momento”, questo è per lui il fumetto. Insieme alle vignette sullo sfondo, “che girano come un orologio, contenendo il Suono, dando vita ad un insieme di strumenti, ognuno con una funzione precisa, che lavorano in sincrono”.

Oltre a Teramo, con Stay Nerd avevamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Carmine Di Giandomenico anche in occasione del Pescara Comix 2019, dove presentò Leone – Appunti di vita realizzato insieme a Francesco Colafella, ed ora – come detto – lo ritroveremo ad ARF, e per chi conosce il fumettista sa già che la collaborazione con i fondatori del festival romano non è una novità, dato che con loro ha in un certo senso rivoluzionato il mondo del calcio italiano, reinventando gli avatar delle 20 squadre del Campionato di Serie A TIM e soprattutto le animazioni di tutte le sigle di apertura e chiusura di ogni partita.

Carmine Di Giandomenico porterà dunque tutta la sua arte nell’edizione 2022 di ARF, di cui come abbiamo detto in apertura ha creato il manifesto, dandogli vita, “immaginando – per usare le sue parole – una creatura tecno-mitologica scomposta in sezioni rettangolari come vignette, che osserva il lettore attraverso un occhio. È l’occhio con cui il creativo cattura tutte le informazioni dal mondo reale, uno sguardo che gli permette di cogliere sfumature che nel quotidiano sfuggono”, aggiugendo poi che realizzare il manifesto di ARF! 2022 per lui è stata “una gioia immensa, perché si tratta di un evento unico in Italia, dove il Fumetto è l’assoluto protagonista”.

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