A ruota libera sui protagonisti di FighterZ

Mancano ormai pochi giorni all’uscita di Dragon Ball FighterZ (fissata per il 25 gennaio), ma vorrei cogliere l’occasione per parlarne un’ultima volta, prima di ritrovarmi davanti ad una bozza banca e cominciare ad esprimere un’opinione definitiva sul gioco completo. Nella fattispecie, queste mie righe scaturiscono dalla voglia di condividere con voi un sospiro di sollievo che posso tirare pensando ad uno degli aspetti che più mi preoccupava del titolo, ovvero il roster. Troppo facile affidarsi a gameplay ed aspetto tecnico, quelli sono una garanzia per Arc System, ma solo ora che la rosa dei personaggi è stata più o meno definita (salvo inserimenti dell’ultimissimo minuto) posso dire di essere più che soddisfatto anche da questo punto di vista, almeno su carta. Ma prima di lasciarci andare a qualche considerazione del caso, facciamo un piccolo recap sui personaggi che saranno presenti nel day one del gioco.

  • Android 16
  • Android 18
  • Android 21
  • Beerus
  • Buu (Kid Buu)
  • Buu (Majin Buu)
  • Freezer
  • Ginyu
  • Gohan (ragazzo)
  • Mistic Gohan
  • Goku
  • Goku (Super Saiyan Blue)
  • Goku Black
  • Gotenks (SSJ3)
  • Hit
  • Crillin
  • Nappa
  • Perfect Cell
  • Piccolo
  • Tenshinhan
  • Trunks
  • Vegeta
  • Vegeta (Super Saiyan Blue)
  • Yamcha

Innanzitutto, partiamo dal numero dei presenti: 24. Certo a qualcuno non potrà sembrare una quantità così esagerata, a qualcun altro potranno sembrare addirittura pochi, se considerato il numero medio di combattenti presenti in un qualsiasi picchiaduro dedicato a Dragon Ball.

Ma qui non parliamo di un gioco “superficiale” come parecchi dei titoli precedenti dedicati al brand, in cui molti personaggi erano estremamente simili tra loro. Parliamo di un anime fighters estremamente profondo in cui come da tradizione Arc System, verrà dedicata un’ampia stratificazione e complessità delle meccaniche ad ogni contendente. Considerando quindi il tempo necessario per sviluppare in maniera così viscerale l’identità di un singolo protagonista (come si fa in ogni picchiaduro che si rispetti tra l’altro), non mi sarei stupito di un numero di possibilità iniziali inferiori. Andando più nello specifico, devo fare un appunto che non è da prendere né come un vero difetto né come un completo merito del gioco. Non amo Dragon Ball Super, trovo anzi che tutto sommato, abbia poco/niente a che fare con quello che era Dragon Ball quando al timone c’era ancora il caro vecchio Toriyama. Ecco quindi che la presenza di ben 5 personaggi appartenenti a quella serie (più la trasformazione Gold di Freezer) non mi esalta eccessivamente, ma d’altro canto la comprendo per un paio di motivi. Il primo è che a ben vedere si è voluto con questo gioco seguire la canonicità di Dragon Ball, che volenti o nolenti, è proprio rappresentata dalla guardia delle vecchie conoscenze di Dragon Ball Z e dalla sua diretta e ufficiale prosecuzione, Super. Un roster quindi che tematicamente segue un certo filo logico, che potrebbe in ogni caso stonare agli occhi dei più puristi (tra i quali mi includo anche io), ma che non si può negare esista.

Inoltre, Dragon Ball Super commercialmente parlando è importantissimo, rappresenta l’attualità del brand, e perciò è più che naturale che si sia puntato molto su queste presenze. Spezzando una lancia a favore delle scelte, devo dire che sono effettivamente le più sensate. Le versioni Super Saiyan Blue di Goku e Vegeta (disponibili da subito per il preorder ma sbloccabili da tutti nel gioco), Beerus, Hit, e Goku Black sono senza dubbio i personaggi più carismatici della nuova serie.

Non mi stupirei però se in futuro verranno introdotti tramite DLC alcune new entry dell’anime altrettanto trainanti per i fan come Jiren e Goku Ultra Istinct. Non credo però li vedremo negli 8 personaggi previsti in DLC  con il season pass. Questi ultimi immagino siano belli decisi da un pezzo e molto probabilmente romperanno questa “canonicità” narrativa per accontentare tutti quei giocatori che non riescono davvero a stare senza storiche celebrità dei film di Dragon Ball, come Broly, Bardak, Janemba e tutti quelli più spendibili in termini di gameplay. Andare a pescare personaggi mai visti è francamente impossibile, se non si vogliono troppi personaggi doppioni (e in quanto a versioni di Goku e Vegeta secondo me siamo già al limite), né pescare da Dragon Ball GT creando un effetto minestrone veramente poco elegante. Ma c’è da dire che personalmente non desidero decine e decine di personaggi perché è fisiologico che più carne al fuoco metti, più rischi di bruciarla, o in parole meno criptiche: si rischia di “sminchiare” totalmente il bilanciamento complessivo e di rompere gli equilibri tra i vari match up. Personalmente quindi sono contento così. FighterZ non sarà un gioco in cui la faranno da padrona i livelli di potenza, ecco quindi che mille forme e fusioni degli stessi personaggi perdono totalmente di senso, e il titolo si concentrerà più sugli stili di gioco.

Da questo punto di vista sono strafelice che personaggi come Yamcha, TenShinHan e Crilin, (ma anche un Nappa), chiaramente bistrattati negli anime e nei videogiochi che basano sostanzialmente i loro confronti su chi “spara l’onda energetica più grossa”, possano trovare in FighterZ una loro interessantissima dimensione. Anzi, vi dirò che laddove i “top tier” protagonisti dell’anime/manga si sono sempre più omologati nello stile di lotta puntando davvero semplicemente sulla ridondante dimostrazione di pura potenza fisica, e sono forse anche più monotoni da vedere (e forse da giocare, tranne magari quei personaggi che pare si distingueranno veramente molto nel gameplay come il velocissimo Hit), la storica guardia “umana” di Dragon Ball, appartenente ad un’altra epoca, era caratterizzata da tecniche di lotta davvero peculiari e particolari. I moveset di Yamcha Crilin e Ten infatti si rifanno di più alle arti marziali “reali”, sono più elaborati e accattivanti, e faranno sicuramente una grande differenza nel dare un sapore più variegato al gioco.

Grazie all’espediente/necessità di dover competere con mostri, divinità e alieni dalle abilità sovrannaturali, Arc System dovrà con molta creatività andare a pescare mosse e tecniche sepolte nella polvere all’interno dei primi albi del manga. Tenshin ad esempio potrà contare molto sull’utilizzo di Jaozi come assistant, caratteristica che mi dà l’assist per un’altra considerazione. Adoro FIghterZ anche perché è riuscito a inserire nel già nutrito numero di combattenti un sacco di personaggi mancanti in qualità di assistant di quelli giocabili, tra cui tutta la squadra Ginew, i Saybaman, Androide 17 e altri ancora. Vogliamo dirlo un VERO difetto del roster di FighterZ, purtroppo congenito all’opera di appartenenza?! I personaggi femminili sono quasi totalmente assenti. La cosa è appunto normale, considerando che la serie è sempre stata piena di testosterone almeno fino a Dragon Ball Super, in cui finalmente qualche gentil donzella in grado di competere con Goku e soci è stata inserita nella storia (e infatti mi aspetto che qualche personaggio come Caulifa verrà inserita più avanti per arricchire la quota rosa del titolo).

A rimedio della cosa, in FighterZ verrà introdotto il nuovissimo e ancora misterioso personaggio Androide 21 (su cui graviterà buona parte della modalità storia). Un’idea brillante che va a dar man forte alla rosa di personaggi in due diversi versanti. 21 infatti andrà a far compagnia alla povera 18 altrimenti unica femminuccia del gruppo, e inoltre porterà in Dragon Ball, universo fatto di personaggi ultrablasonati straconosciuti e stragiocati, almeno una completa ed inedita new entry che male non fa, e che speriamo si integri degnamente con lo stile di gioco e degli altri combattenti.

Ma direi di  concludere qui questa analisi speculativa a briglie sciolte dell’argomento e attendere a questo punto il gioco per mettere concretamente le mani sul lavoro fatto da Arc System. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate del roster di Fighetz. Cerchiamo di ammazzare il tempo in attesa del 25 gennaio, mai così vicino e mai così lontano.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!