Si torna a cucinare con Mama

Cooking Mama è una di quelle serie di videogiochi tutte minigame che fiorirono insieme al primo Nintendo DS, grazie alle possibilità offerte dal touch screen. Il successo fu enorme, tanto che ad anni di distanza siamo ancora una volta qui, a parlare dell’ennesimo episodio della serie di cucina più famosa di sempre. Cooking Mama – Sweet Shop è arrivato in questi giorni nei negozi, tra i tanti colpi di coda illustri che il Nintendo 3DS sta ancora sferrando prima di finire la sua gloriosa carriera. Come il titolo fa facilmente intuire, questa volta ci troveremo ad aiutare Mama a preparare dolci, per rimpolpare la vetrina del suo negozio e quindi le sue finanze. Vale ancora la pena di mettersi ai fornelli con Mama?

Rispondiamo subito, se siete appassionati della serie, sicuramente sì. Non ci sono novità degne di nota in quest’ultimo episodio, che quindi si pone semplicemente di un more of the same, come un’ennesima aggiunta di ricette ad un sistema oramai rodato. Va ovviamente tenuto in considerazione in fase di recensione quale sia il target di un qualsiasi titolo, e quello di Cooking Mama è certamente da trovare nei bambini; si tratta di un gioco estremamente semplice e ripetitivo, in cui la soddisfazione è insita nel sentirsi fare i complimenti da Mama per la nostra estrema bravura (?) in cucina. Il giocatore più hardcore, o anche banalmente più avanti con l’età, difficilmente potrà divertirsi con lunghe sessioni di gioco, anche se per brevi partite scacciapensieri potrebbe anche funzionare.

In Cooking Mama, semplicemente, si preparano ricette una dietro l’altra. Ognuna di queste preparazioni richiede il completamento di una lista di mini giochi, con un punteggio al termine di ognuno. I minigame si svolgono tutti tramite l’utilizzo del pennino e quindi interagendo con lo schermo touch del 3DS, e se in prima battuta possono anche essere simpatici, avanzando nel gioco ci si rende conto di una certa ripetitività dei compiti da svolgere, spesso simili a loro stessi con l’unica variante degli ingredienti che si stanno lavorando. Una volta finita la preparazione, è possibile decorare a proprio piacimento il nostro piatto, aggiungendo una buona quantità di elementi estetici, e quindi scattargli delle foto con un semplice photo mode. Ancora una volta, è evidente come un bimbo possa divertirsi a decorare in decine di modi diversi la sua casetta di pan di zenzero, ma crediamo un po’ meno che questo possa essere uno stimolo per il giocatore più navigato. I dolci possono poi essere esposti nel negozio di Mama, preferibilmente in modo che gli avventori possano giraci intorno e vederli tutti, mentre il giocatore dovrà stare con dieci occhi per cercare di servire tutti e quindi guadagnare soldi. Per farne cosa, chiederete: Mama è un’imprenditrice di successo, con alle spalle anni di esperienza nel settore della ristorazione, che ha anche momentaneamente tentato la via del giardinaggio, e quindi reinveste totalmente le sue entrate nell’attività di pasticceria. Potrete quindi investire per acquistare decorazioni e modifiche estetiche per il negozio, per la cucina, e infine comprare nuovi abiti proprio per Mama. A questa modalità base si accosta la possibilità di aprire nuovi negozi in giro per il mondo, negozi che altro non sono che delle sfide a punteggio. C’è poi una modalità multiplayer, in cui fino a quattro giocatori possono sfidarsi per preparare il piatto migliore.

Per quanto riguarda l’impianto estetico invece, ci troviamo di fronte al solito Cooking Mama. Niente di eccezionale sotto il profilo poligonale, i modelli funzionano e le textures sono a volte piacevolmente realistiche per quanto riguarda i cibi, in controtendenza con lo stile cartoon che permea il resto del gioco. L’effetto 3D nello schermo superiore è piacevole e poco invasivo, soprattutto perché il gioco, per sua natura, ci obbligherà a tenere gli occhi sul solo schermo inferiore per la maggior parte del tempo.

Verdetto 

Cooking Mama: Sweet Shop è, nel bene e nel male, l’ennesimo episodio della serie. Può essere divertente per i più piccoli, e magari anche rendersi utili ad ingannare 10 minuti di attesa per i più grandicelli, ma di fatto è un prodotto uguale ai suoi predecessori ma con ricette nuove. I minigame sono alla lunga ripetitivi, e purtroppo non riescono neanche ad insegnare realmente come preparare determinati piatti, cercando solo di essere immediati e divertenti. È quindi difficile mettere un voto più alto di quello che trovate ad un titolo del genere, dati i limiti oggettivi di cui vive Cooking Mama. Semplicemente, il pubblico di riferimento del gioco non è il videogiocatore informato, ma il bambino o la bambina che si divertono con dei giochi semplici sul 3DS. Se state quindi cercando un gioco da regalare ai piccoli della vostra famiglia, Cooking Mama: Sweet Shop è il gioco che fa al caso vostro. In caso vogliate invece un passatempo per voi, guardate altrove, il 3DS è pieno di raccolte di minigiochi, come l’ottimo Rhythm Paradise Megamix.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.