Fine della prima trilogia

Dopo tre DLC ho smesso di sperarci. Se avete seguito le precedenti recensioni dei contenuti aggiuntivi proposti per l’ultimo Final Fantasy, vi sarete certamente accorti che nonostante il gioco base non sia certamente il mio gioco di ruolo preferito, per usare un eufemismo, ho sempre nutrito speranza. Speranza che Business Division 2 correggesse il tiro, facendo fiorire quanto di buono Final Fantasy XV poteva offrire, in potenza. Stavolta però no, ho deciso di non rimanere deluso un’altra volta, approcciandomi ad Episode Ignis consapevole che se i tre DLC precedenti si erano rivelati perfettamente evitabili, per non dire brutti, quest’ultimo difficilmente sarebbe riuscito a brillare. Avevo ragione? Sì, purtroppo. E sapete cosa c’è di peggio? Che ne hanno annunciati altri, di DLC.

Cronologicamente Episode Ignis si va a incasellare parallelamente allo scontro tra Noctis e l’Abissale, meglio noto come Leviathan. Sullo sfondo vediamo Titano che abbatte navi imperiali (guidate da gente così sveglia da guidare fino all’area di movimento delle braccia del Dio, perché lanciare missili a distanza era un’idea troppo brillante), mentre i tre compagni di Noctis vengono separati da un’esplosione. Il DLC racconta quei momenti cruciali per Ignis, con pochissimo pathos se non nel finale. Anche qui, per la terza volta, invece di nobilitare le avventure dei comprimari del Vero Re, si è optato per una missioncina di un’ora e mezza che mette la proverbiale pezza su un buco di trama, senza però aggiungere effettivamente alcun valore. Esistono poi due finali diversi del DLC, uno dei quali risolvibile in 20 minuti una volta concluso il gioco, che altro non è che un what if. Che senso ha dare soluzioni alternative di una situazione cruciale, se la storia di Final Fantasy XV è una sola?

Passiamo oltre. Square-Enix con un prossimo update introdurrà la possibilità di controllare ogni personaggio del party nel gioco principale, e il sistema di combattimento di ognuno dei quattro è stato definito dai DLC dedicati. Episode Ignis porta delle novità più che piacevoli, sulla carta, che purtroppo si scontrano poi con la dura realtà. Iniziamo proprio dai combattimenti: Ignis ha una doppia daga, ed è quindi il personaggio melee più veloce del trio. La ruota delle armi di Noctis è qui sostituita dai tre poteri elementali con i quali possono essere infuse le lame: il fuoco per attacchi più lenti e potenti, il ghiacchio per attacchi ad area in grado di rallentare gli avversari e l’elettricità per schizzare da un nemico all’altro, sacrificando i danni. Bene, vi ricordate il principale problema di Final Fantasy XV? Se avete risposto “la telecamera” sono 10 punti alla vostra Casata. Ignis schizza rapidamente per lo schermo, ma la telecamera non gli sta dietro. Il risultato è un bailamme di luci e corpi difficile da leggere, e soprattutto fastidioso. Non si ha il controllo della situazione molto spesso, ed è frustrante.

Le altre novità introdotto sono un rampino à la Bionic Commando per raggiungere i tetti, che però dura mezza demo poi semplicemente si rompe, e una visione area che permette di vedere le zone occupate dalle forze imperiali che dovremmo liberare, che è semplicemente superflua perché semplicemente si tratta di andare avanti in modo lineare facendo piazza pulita di tutti i nemici che si incontrano. Il rampino è quindi un divertissement temporaneo che però di fatto serve a poco, mentre la visuale area ci dovrebbe dare la sensazione di riprendere il controllo di Altissia, ma anche questa novità dura mezza demo e soprattutto non riesce nell’intento, risultando effettivamente un inutile di più. Tutte novità che avrebbero avuto anche un senso, sarebbero state una boccata d’aria, se fossero state bene implementate. Che poi è un po’ la metafora di tutto Final Fantasy XV, a ben pensarci.

Tecnicamente Episode Ignis si comporta esattamente come il gioco base e gli altri DLC, quindi nulla di nuovo sotto al sole. Purtroppo l’Altissia bombardata perde un po’ il fascino che questa aveva alla prima visita, ricca, colorata e scintillante, divisa tra cascate impossibili e canali sopraelevati. L’atmosfera è qui chiaramente più cupa, coerentemente con il racconto e il momento nella storia del gioco, ma non può che dispiacere il non poter rivedere Altissia come la gemma che ricordavo.

Verdetto

Con Episode Ignis si chiude il primo season pass di Final Fantasy XV, con la promessa di proporre un’altra tornata di espansioni l’anno prossimo. Alcune falle della trama sono così state maldestramente coperte. Il problema di Episode Ignis è però, come negli altri DLC, proprio la goffaggine nel raccontare qualcosa che sia in grado di aggiungere valore al racconto della riconquista del potere da parte di Noct. Purtroppo a questo bisogna sommare una telecamera che ancora più che in passato va per conto suo, e nuove meccaniche di gameplay messe in mezzo totalmente a casaccio. Non c’è davvero nessun motivo per acquistare Episode Ignis, così come il season pass. Prima o poi vedrà la luce una complete edition di Final Fantasy, e speriamo che a forza di mettere pezze, a quel punto, l’ultima fantasia finale acquisisca un po’ più di senso.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.