Più vero del vero

Circa 100 mila pezzi, tra copie online e fisse, smerciate solo in Italia nel 2017.
Un database enorme, vasto, capace di elencare centinaia e centinaia di squadre, giocatori e staff tecnici provenienti da qualunque categoria. Un sistema intelligente, longevo, duraturo, in grado di aggiornarsi e di creare nuovi player su cui puntare per il futuro, ma sempre partendo da una solida base di realtà. La possibilità di farla da padrone nel mondo più frenetico del calcio, di entrare dentro dinamiche che paiono quasi magiche ai comuni mortali e carpirne i segreti. Questo e molto altro è stato Football Manager, un titolo che fin dagli anni ’80 restituisce la più completa esperienza virtuale nel campo della gestione calcistica, e che nell’ultimo periodo era diventata una piacevole costante, arrivando al grande exploit del 2017 che lo ha rilanciato in pompa magna dopo qualche anno di banalità.
Adesso, puntuali come sempre, i ragazzi di
Sports Interactive ci consegnano la versione del 2018, aggiornata e migliorata in ogni suo aspetto ma senza uscirne snaturata. Perché idea che vince non si cambia.

Chi frequenta abitualmente il mondo dello sport su console e PC sa bene di quale istituzione stiamo parlando. In quel marasma di prodotti, in quella decennale contesa tra meglio FIFA o PES, in quel guazzabuglio mainstream di presunti gioconi che in realtà sfottono il pubblico manipolando il loro livore, FM spiccava come qualcosa di diverso. Un’esperienza totale atta scavare dentro tutte le sfumature del calcio, in quell’universo alternativo fatto di stadi colorati, tifosi esaltati e procuratori con gli occhiali da sole, che tanti dicono di conoscere a menadito ma che in verità non vanno oltre al solito mantra di quella squadra che ruba e alle brutte abitudini dei cori razzisti. Anzi, spesso Football Manager si spingeva ancora più in là, dando qualcosa di superiore, arrivando a travalicare i confini dello schermo. Chi ci gioca da tanti anni sa bene a cosa ci stiamo riferendo: alla possibilità di cercare se stessi dentro quel mastodontico database, se si gioca a calcio, oppure di trovare persone che si conoscono realmente, amici o giovani in erba che promettono di diventare autentici campioni, scommetterci sopra e poter dire, anni dopo, al bar: “Hai visto? Football Manager aveva ragione”.

Ed è proprio questa dimensione da chiromante che ha consentito al titolo di diventare così autoriale. Chiedetelo senza riserve agli addetti ai lavori, ai giornalisti o agli esperti di sport. Non avranno dubbi nel rispondervi. Tutti lo usano perché possiede una sfilza di dati così precisi da sfidare l’onniscienza. Calciatori professionisti, osservatori, dirigenti, ne attingono come fosse una bibbia per ricavare informazioni d’oro sul mondo in cui lavorano. Infatti, non rari i casi in cui un autentico luminare del gioco passa dall’altra parte, con risultati sorprendenti. E, adesso, la versione del 2018 rischia di mettere in crisi ancora una volta le distanze che dovrebbero esistere tra virtuale e reale.

Come ormai da tradizione, il pezzo forte è costituito dalla Modalità Carriera, la gemma preziosa della serie. Negli anni, lo spazio manageriale, migliorato e aggiornato costantemente, aveva permesso al titolo di creare un solco con i diretti concorrenti e di offrire qualcosa che gli altri colossi non riuscivano, o non volevano, dare. Tuttavia, ci sono altre modalità che meritano di ricevere almeno per qualche secondo la vostra attenzione. Si tratta di Fantasy Draft e Carriera Online, che consentono di gettare il guanto di sfida ai propri colleghi manager in giro per il mondo. Entrambe hanno subito dei cambiamenti non da poco, con l’inserimento di un’interfaccia più dinamica, creata soprattutto per agevolare lo streaming, insieme a delle nuove aggiunte nella gestione squadra e nel budget a disposizione. Se volete dimostrare a tutti quanti che le grandi di Seria A dovrebbero chiamarvi domani mattina, questa è la strada giusta. Non dimentichiamoci poi di Crea una Squadra, che consente di partire completamente da zero, per chi vuole costruirsi il proprio team con fatica e sudore sulla fronte. Poi, le varie possibilità di personalizzazione e di interazione nel menù principale permettono una vastità di scelte enorme, che se rischia di lasciare spaesato il neofita promette di esaltare il fan di lungo corso.

Ma le vere novità sono quasi tutte al livello di gameplay, in un sistema che si trova a dover fare i conti con delle variabili intriganti e interessanti. L’aggiunta più promettente è quella di un meccanismo chiamato “Dinamiche“, che permette di vedere in profondità lo spogliatoio nel suo complesso, l’umore della squadra e dà al manager la possibilità di intervenire direttamente nella pancia dei giocatori. Questo consente di sapere chi, nella nostra rosa, va più d’accordo con i compagni e chi invece è isolato come un pesce fuor d’acqua, se si creano dei gruppetti basati sulla nazionalità, chi ha più influenza rispetto agli altri o se ci sono problemi con lo staff. Queste Dinamiche si basano su tre elementi principali: Coesione Partita (affiatamento sul campo), Atmosfera dello Spogliatoio (umore prima e dopo la gara) e Sostegno Allenatore (il rapporto tra i giocatori e il mister). Ognuno di questi dovrà essere sempre tenuto d’occhio e, quando necessario, toccherà al mister agire per farli pendere dal lato giusto della bilancia, parlando direttamente ai calciatori oppure compiendo delle azioni forti per risollevare (o abbassare) il morale della truppa.

Si tratta di una grandissima novità che scoperchia un intero vaso di Pandora sulla propria squadra di calcio. Toccherà a noi percepire sempre il polso della situazione e agire nella maniera più appropriata a seconda del contesto. Tuttavia, nonostante l’idea e la sua attuazione, il risultato non è completamente positivo. Spesso l’IA risulta un po’ troppo rigida e si ha la sensazione di parlare al vento, mentre sembra che i discorsi influiscano ben poco sulla decisione dei singoli, soprattutto quando sono arroccati sulle posizioni più estreme. Per il resto, si tratta di una trovata più che valida che potrebbe venire migliorata già dai prossimi aggiornamenti o dai titoli futuri. Stesso discorso per l’altra aggiunta significativa, quella del Centro Medico, ovvero una sezione news, costituita dallo staff che giornalmente monitora le condizioni di salute dei giocatori per segnalarli all’utente. Ma non lo farà solo in caso di infortuno o di pronta guarigione, per informare sui progressi o sui rischi di ricadute, bensì su tutto il pacchetto completo, anche quando i calciatori sono in perfetta forma. Caratteristica che dà l’opportunità di agire sempre in tempo sullo status del nostro fooballplayer, dato che, come abbastanza intuibile, se lasciato giocare in condizioni precarie, oltre a farsi male, rischia crolli dell’autostima e della sua considerazione nei confronti dell’allenatore.

Inoltre, ad aiutarci a “prevedere” cosa sta per succedere nel gioco ci penserà il vostro nuovo migliore amico: il Data Analyst. Questa figura, infatti, vi informerà prontamente nella riunione pre-partita sulle debolezze e sulle capacità della squadra avversaria, così da permettervi di schierare una formazione adatta. E, a proposito, è stata ulteriormente rimpolpata l’area delle Tattiche, che adesso consente di fare ogni cosa possibile su un campo da calcio e di gestire tutto, dalla fase difensiva a quella offensiva passando per il ruolo dei calciatori, alla loro attitudine al match, alla strategia da attuare in caso si verifichi questa o quest’altra condizione. Non solo: sarà possibile interagire in questo modo anche durante i novanta minuti, ordinando ai propri soldati di comportarsi come richiesto dalle situazioni.

Per quanto riguarda invece un altro dei punti forti del titolo, il calciomercato, ci sono un paio di novità da segnalare. Tralasciando per un attimo l’immenso database a disposizione (il solito abnorme lavoro fatto dai ragazzi del team di sviluppo), abbiamo l’aggiunta di alcune chicche capaci di entusiasmare qualunque appassionato. Ad esempio, andando a visionare la carriera intera di un giocatore, si troveranno tutte le squadre in cui ha militato. Niente di strano, ovviamente, fin qui. La novità consiste in un piccolo atto di onnipotenza da parte degli sviluppatori, decisi a riempire il loro lavoro con dettagli allucinanti. Infatti, se per caso negli anni la società ha cambiato nome, il report segnala prontamente che prima si chiamava in un altro modo.

Football Manager 2018 Recensione

Oltre a questo, alcuni piccoli accorgimenti allucinanti avvicinano FM sempre più alla realtà. Come il Modena, che è fallito poche settimane fa e non sarà disponibile all’interno del gioco. Oppure il Milan che, se sceglierete di prenderlo, dipenderà dal fondo Elliott a fine anno.
Oppure Marco Capuano. Se infatti, con una qualsiasi squadra di Premier, deciderete di acquistarlo e riuscirete a portarvelo a casa, scoprirete una cosa che vi farà gonfiare il petto: interagisce benissimo con i compagni e l’ambiente. Questo perché Capuano, qualche anno fa, ha preso lezioni di inglese con ottimi risultati. In più, se invece di giocare avete voglia, che so, di scoprire come si chiama il capocannoniere del campionato datato 1950, vi basterà cercare appositamente nel menù. In aggiunta, troverete centinaia di informazioni, aneddoti, classifiche e numeri. Tutto questo trasforma FM in un vero e proprio almanacco virtuale del calcio, un librone su cui passare ore a rintracciare curiosità prima impossibili da scovare.

Ah, se volete c’è anche tutta la Serie D (che però va scaricata dopo l’acquisto) e, indovinate, il giovane più imberbe del gioco è un calciatore del Montebelluna (Treviso), un ragazzo di cui si dice un gran bene: Marco Rumiz.

Invece, per quanto riguarda gli acquisti sarà ancora fondamentale la figura dell’Osservatore che, sebbene abbia poche affinità con quello dell’universo Marvel, è una sorta di so tutto io capace di indicare, con estrema precisione, le potenzialità dei giovani caduti sotto il suo sguardo onnicomprensivo. Del resto, caratteristica del titolo è sempre stata quella di partire dalla realtà per anticiparla, cosa che si sviluppa particolarmente bene quando si tratta di indicare una futura promessa del domani.
Ma, oltre a questo, il mondo che ben conosciamo è sempre stato parte integrante di FM. Se l’anno scorso erano state inserite delle conseguenze legate alla Brexit, stavolta sarà data la possibilità ad alcuni giocatori di fare coming out. Attenzione, però: a dichiarare la propria omosessualità saranno solo quei calciatori finti creati dal gioco nel suo aggiornamento costante e accadrà più avanti nel tempo. Una scelta che, in questo caso, ci speriamo sia propedeutica negli anni a venire molto più che dell’individuazione di un giovane promettente.

Per quanto concerne l’aspetto più squisitamente tecnico, invece, non sono stati fatti grossi aggiornamenti se non piccole modifiche che migliorano quello che già c’era. Nonostante il suo scopo prettamente manageriale, la serie ha sempre avuto una discreta grafica 3D e dei design apprezzabili, che i ragazzi di Sport Interactive hanno voluto aggiornare in previsione di questo nuovo titolo. Su tutto, la reattività del pubblico e la fluidità dei movimenti sul campo, per quanto le partite siano diventate estremamente lunghe anche in caso di alzamento della velocità. Queste migliorie hanno reso il gioco un po’ più pesante rispetto al passato, quindi vi consigliamo di controllare bene i parametri del vostro PC.

Verdetto:

Ormai la bontà della serie edita da Sports Interactive è cosa ben nota e Football Manager non ha certo bisogno di presentazioni. Dal punto di vista manageriale, è il titolo migliore da sempre e quest’anno tenta di alzare ulteriormente l’asticella. Ma l’idea di partenza e il livello raggiunto fin qui rimane comunque stupefacente. Che altro aggiungere? Se non vedete l’ora di divorziare, abbandonare la vita sociale e di schifare il calcio vero perché FM è meglio, sapete dove trovarlo.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!