Una favola malinconica

Quante volte abbiamo perso un oggetto? E se gli oggetti smarriti finissero tutti nello stesso posto in attesa di tornare al legittimo proprietario? In questa specie di Neverland per oggetti smarriti le cose perdute si animano creandosi una nuova vita, eseguendo il mestiere che gli viene attribuito e seguendo regole precise nell’attesa di tornare nell’Etere. Non tutti, però, concordano con un simile regime, tanto da formare una ribellione. Sarà compito di Anne mantenere la pace nelle Terre Dimenticate ma non sempre è facile capire il confine che divide giusto e sbagliato. Questo poetico indie è Forgotton Anne, un gioco cinematic adventure sviluppato da ThroungLine e distribuito da Square Enix Collective.

In questa avventura vestiremo i panni di Anne, un enforcer, braccio armato della legge e seconda al comando solo al leader delle Terre Dimenticate, master Bonku. Anna e Bonku sono gli unici esseri umani di questo limbo e godono del rispetto e del terrore di tutti i forgotlings. La storia ha inizio con un attacco terroristico da parte dei ribelli, Anne dovrà accorrere sul luogo dell’attentato per indagare sull’accaduto e rintracciare il leader dei rivoltosi, un certo Fig.
Lo svolgimento del gioco si suddivide in momenti di platforming, puzzle ambientali e risoluzione di enigmi, il tutto racchiuso in una cornice in stile avventura grafica. Fin da subito veniamo catapultati nella storia, ritrovandoci dopo nemmeno cinque minuti di gioco a dover prendere una decisione che inciderà sullo svolgimento degli eventi futuri. La capacità decisionale di cui saremo dotati non si baserà esclusivamente sulle opzioni di dialogo ma soprattutto sul potere che abbiamo su tutti i forgotlings, Anne infatti è dotata dell’Arca che le permette di “disinstallare” gli oggetti succhiandogli via la vita. L’Arca è la nostra unica fonte di potere, che ci permetterà non solo di uccidere i forgotlings ma anche di muovere meccanismi e di utilizzare un paio di ali per raggiungere zone sopraelevate. Il potere che abbiamo è grande ma limitato, sta di fatto che una simile potenza avrà un riscontro significativo sia nelle indagini, che sul rapporto con i personaggi che sull’evoluzione del personaggio di Anne.

Graficamente parlando, il gioco si presenta come un anime vero e proprio, disegnato e animato come tale. Decisamente non a caso, il tratto e lo stile si rifanno alle opere dello studio Ghibli. L’ambientazione ha un’uggiosa malinconia con un bellissimo retrogusto steampunk, se amate grossi ingranaggi e luoghi pseudo vittoriani non potrete fare a meno di fare screenshot a ogni cambio di scenario. La struttura del gioco e quella tipica del platform in 2D, elegantemente intermediato da brevi ma memorabili cutscenes. I comandi sono pochi e semplici, piuttosto intuitivi nei pochi momenti frenetici. Nonostante l’apparente staticità, Forgotton Anne è tutt’altro che noioso. Potrebbero esserci dei momenti stagnanti quando vi impantanerete in qualche enigma, ma non scoraggiatevi, niente di impossibile, dovrete solo smuovere un pochino del vostro pensiero trasversale lasciato in standby dai tempi dei vecchi Tomb Rider. Ma non appena crederete che lo spirito del gioco sia principalmente a sfondo investigativo tutto si evolverà in altro e gli eventi vi trascineranno in un vortice entusiasmante spingendovi a desiderare avidamente di vivere ancora un’ora in più in questo splendido mondo. Complice di tanta magia è la colonna sonora magistralmente eseguita dalla Copenhagen Pilharmonic Orchestra, sempre azzeccata, mai invasiva e coinvolgente al momento giusto, quasi da far scendere una mezza lacrimuccia nel momento clou.

Evitando ogni tipo di spoiler, dobbiamo assolutamente lodare la seconda parte del gioco. Al di là dello sviluppo della storia, un certo momento in solitaria di Anne ha un impatto visivo e registico da pelle d’oca, con soluzioni di puzzle molto originali e intelligenti. La cura per i dettagli è talmente minuziosa da non poter passare inosservata: un riflesso, un’ombra, niente è buttato lì a caso e una volta che raggiungerete quel particolare momento vi invitiamo a soffermarvi un attimo in più ad osservare, rimarrete piacevolmente sorpresi. Piccolo encomio va anche al personaggio di Fig, molto più poliedrico del previsto, dotato di un carisma eccezionale e di uno strano fascino, dovuto anche alla voce del doppiatore.
Anche il messaggio che trapela dalla storia è tutt’altro che scontato, andando a sviscerare le complesse tematiche legate al movente che sta dietro alle rivolte, allo spirito di ribellione e il senso del dovere. In più di un’occasione la giovane Anne si troverà di fronte a delle scelte morali, inoltre tutto prende una piega strana quando si considera che le vittime in questione sono degli oggetti parlanti. Più di una volta vi ritroverete a chiedervi se sia giusto affezionarsi a degli oggetti, cercando di capire se la loro coscienza sia reale o meno. La vostra linea etica, ovviamente, culminerà con la scelta finale. L’esito di tale scelta vi sconvolgerà in ogni caso e per motivi differenti, specialmente se proverete tutti i finali. Il gioco non è molto longevo, ma una volta completato non vedrete l’ora di ricominciarlo da capo, non solo per scoprire i differenti risvolti di trama ma anche per riassaporare tutti i piccoli momenti vissuti nella pelle di Anne.

Verdetto

Possiamo affermare senza paura che, almeno fin’ora, Forgotton Anne è tra i migliori giochi indipendenti di quest’anno e merita di essere elogiato anche solo per l’amore e la cura riposto in ogni fotogramma. Partendo senza troppe pretese, riesce a coinvolgere con una discrezione tale da appassionare alla narrazione senza nemmeno sapere come. I puzzle sono interessanti, il platforming divertente e la storia affascinante. Giocare a questo videogame è un po’ come aprire un vecchio libro di favole della nostra infanzia e rimanere rapiti da un racconto che non avevamo mai letto prima.

Erika Pezzato
Laureata in lettere, cinefila per vocazione e scrittrice a tempo perso. Appassionata di film cult, fumetti e videogiochi, con un amore spasmodico per la letteratura, in particolar modo per il genere fantastico. In costante attesa che uno stregone bussi all'uscio di casa per offrire una nuova avventura alla quale non si può rinunciare.