La recensione del nuovo gestionale di 11 Bit Studio

Nel panorama videoludico si sta assistendo ad una crescita sempre maggiore di titoli che ci mettono davanti a scelte morali, che non sono mai esattamente giuste o sbagliate ma permettono di essere gestite in maniera diversa da persona in persona.
Cosa accade però quando abbiamo sulle spalle una responsabilità che grava su un’intera comunità? Beh, sicuramente la situazione è ben diversa.
In Frostpunk, ultima fatica di 11 Bit Studios, ci ritroveremo a capo di un’intera popolazione, composta dagli ultimi superstiti ad una sorta di Era Glaciale che ha ridotto la popolazione in ginocchio. Trattandosi di un gioco principalmente di stampo gestionale, molto articolato e ben strutturato, le nostre scelte, il nostro modo di gestire le diverse situazioni, avranno un forte impatto sul destino dell’umanità. Ma saranno riusciti i ragazzi di 11 Bit Studio a creare qualcosa di davvero interessante?

SPOILER: Si!

Neve e Ghiaccio

Come detto in apertura, l’incipit di Frostpunk si basa su un’ondata di freddo che ha colpito il Paese e la speranza dei pochi superstiti che ci troveremo a gestire nelle fasi iniziali del gioco è rappresentata da un generatore, posizionato in mezzo al nulla ed alimentato a carbone, che potrebbe consentir loro la sopravvivenza. Potrebbe, sì, perché non sarà affatto semplice.
Avrete sicuramente capito che il giocatore vestirà i panni del “Governatore”, con il potere di ordinare nuove costruzioni, assegnare lavori ai cittadini, provare a soddisfare le loro richieste e creare un sistema di leggi ed economia.

Tutto questo dovrà essere regolato in base alle avverse condizioni meteorologiche e alla scarsa densità di popolazione. Inizialmente, l’unica cosa che avrete a disposizione sarà, per l’appunto, un generatore spento e una manciata di cittadini. Iniziando ad assegnare le unità alla raccolta delle risorse, che troverete nei pressi nell’insediamento, si potrà accendere il generatore e creare le prime costruzioni. Già dopo i primi minuti di gioco arriveranno le prime richieste da parte dei cittadini che, ovviamente, “pretenderanno” un posto caldo dove passare la notte e vi sarà concessa una scelta tra diverse opzioni.
Attenzione però, perché ogni risposta potrebbe influire sul malcontento della popolazione. Infatti, scegliendo ad esempio di costruire un posto letto per ogni persona avrete solo un determinato numero di ore a disposizione per cercare di mantenere le vostre promesse, dunque spesso più che essere guidati dal cuore, sarà necessario fare delle scelte ponderate.

Man mano che si avanzerà nel gioco, sarà possibile espandere l’insediamento con nuove costruzioni, tra le quali il centro di ricerca che permetterà di rendere disponibili nuove tipologie di strutture. Per i meno avvezzi al genere l’approccio potrebbe risultare decisamente drastico, nonostante di base l’UI sia semplice e abbastanza immediata, ma Frostpunk sa essere crudele, soprattutto quando scoprirete che le strutture devono essere tutte collegate al nodo centrale tramite delle strade, dato l’ambiente ostico di ghiaccio e neve. Ma le strade e gli edifici richiedono materiali, i materiali richiedono lavoratori e con un numero limitato di operai sarà dura, almeno inizialmente, capire le dinamiche del gioco, considerando anche il fatto che il generatore centrale necessita di una costante quantità di carbone…

Buoni o cattivi?


A parte garantire cibo e alloggio ai cittadini, mediante dormitori e strutture adibite alla cucina, saranno molti i parametri da tenere sotto controllo per non essere ripudiati. Tra questi, oltre alla speranza e al malcontento, troviamo la temperatura e le malattie che, inevitabilmente, colpiranno la popolazione. Come se non bastasse, vi verrà data la possibilità di creare un sistema di leggi che andranno a regolare il lavoro, l’economia e la sanità.
Anche in questo caso preferiamo farvi capire la difficoltà delle scelte mediante un esempio che vi si presenterà davanti quasi nell’immediato. Dopo la costruzione del primo ospedale vi verrà chiesto di creare una legge per la gestione dei malati. Sprecare risorse per curare delle persone con poche speranze di sopravvivenza, o lasciarli morire? Come vedete, non sarà tutto rose e fiori e non si potrà parlare di scelte giuste o sbagliate quando ci sarà di mezzo il destino dell’ultimo baluardo dell’umanità.

Essere troppo buoni vi porterà quasi sicuramente ad una catastrofe economica, ad un insediamento privo di risorse e, allo stesso tempo, fare la parte dei dittatori senza cuore potrebbe dar vita ad un ammutinamento. Nelle nostre run abbiamo provato molti approcci e l’unica soluzione sensata ci è sembrata quella di fermarsi sempre a pensare prima di prendere decisioni avventate. Ovviamente le unità a disposizione all’inizio non saranno limitate per tutto il gioco. Creando le strutture necessarie, potrete mandare delle spedizioni alla ricerca di superstiti da portare al villaggio per rimpolpare le vostre schiere… Ma questo significherà farsi trovare pronti a garantire la sopravvivenza di un numero maggiore di persone.

Un’esperienza immersiva


Il mondo crudele di Frostpunk non poteva che essere coronato da un sonoro perfetto e un’ambientazione meravigliosamente caratterizzata, per quanto a tratti ripetitiva ma, tutto sommato, cosa  pretendete da un mondo travolto da una bufera costante?
Questi 2 aspetti, perfettamente riusciti, renderanno le ore di gioco particolarmente immersive, nonostante una longevità non proprio elevata. I pochi scenari a disposizione consentiranno ai giocatori più avvezzi al genere di completare il gioco in una manciata di ore, ma ci auguriamo che il supporto post lancio sia tale da garantire l’inserimento costante di nuove sfide e nuove ambientazioni.

frostpunk recensione

Verdetto

Frostpunk è un gioco riuscito sotto molti aspetti. L’UI immediata, l’approccio diretto e crudele, un sistema di leggi ben strutturato, il tutto accompagnato da un comparto grafico e sonoro di tutto rispetto, riusciranno a far sentire per diverse ore il peso dell’umanità gravare sulle vostre spalle. Magari con l’aggiunta di mappe o, ancor meglio, la creazione di mappe procedurali che andranno ad aumentare la longevità e il livello di sfida, potremo parlare di un lavoro che si avvicina ai capostipiti del genere.

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.