Brum Brum!

Tra le tante novità portate da Ubisoft a Colonia in occasione di Gamescom 2017 c’è anche The Crew 2, sequel di quel gioco di guida open world che non ottenne il successo cui puntava, nonostante gli sforzi dello sviluppatore francese. Questo secondo capitolo pare essere stato concepito al grido di “di più, di più!”, perché effettivamente l’obiettivo principale sembra proprio quello di aggiungere tantissima carne al fuoco, a partire innanzitutto dai veicoli: sarà infatti possibile pilotare le automobili e le moto, come nel primo titolo e nei suoi DLC, ma a queste si sommano aerei e motoscafi, per sfrecciare in ogni direzione su una mappa apparentemente davvero grande. Non sappiamo ovviamente il perché di questa scelta, ma ci viene da pensare che, con quel gioco incredibile che è Forza Horizon 3 in giro, ad Ubisoft debbano aver ipotizzato che il modo migliore per spiccare fosse aggiungere tipologie di veicoli piuttosto che puntare sulla rifinitura del sistema di guida.

La nostra prova “su strada” (la battuta era inevitabile, scusate) ci ha visti inizialmente alla guida di una Audi TT, in una zona di foresta vicino a New York City, e impegnati in tre gare, una di cross, una di drift ed una su pista alla guida di una auto sperimentale. Nel percorso in città abbiamo trovato praticamente subito una rampa, che con un salto spericolato ci ha fatto piombare in mezzo ai palazzi e, meglio ancora, sui binari di un treno, i quali ci hanno condotto ancora e ancora ad una serie di salti sempre più arditi. Quello che ci è risultato subito evidente è quindi la spiccata natura arcade del titolo, che non punta a nessun tipo di realismo, volendo evidentemente solo divertire il giocatore. Il sistema di guida ci ha colpito positivamente, ovviamente rimanendo in ambito arcade: le macchine si guidano bene ed è assai divertente sfrecciare in giro.

La nota dolente è che ci è sembrato di non avere particolare differenziazione tra i modelli di guida delle diverse automobili, ma avendone provate solo tre, di cui solo due di categoria diversa, non ci sentiamo di esprimere un parere prima dell’uscita del gioco completo, quando finalmente sarà possibile vedere come gli sviluppatori hanno messo a punto e bilanciato ogni macchina.

Volarsene in giro con l’aereo, invece, è stato meno soddisfacente, dal momento che il sistema di guida in questo caso ci è sembrato eccessivamente basilare e semplificato, e in un titolo in cui la guida è il perno di tutto ci sembra francamente un problema. Anche qui, però, abbiamo provato un solo velivolo e aspettiamo con pazienza di poter approfondire. Cercando invece di guidare la moto da cross nella gara dedicata, ci è sembrato che la fisica e l’I.A. dei nemici lasciassero troppo a desiderare. La moto spesso andava per conto suo dopo i salti, e altrettante volte invece di effettuare il salto rimaneva incollata al terreno, seguendo pedissequamente il dosso con le ruote. Di lato a questo problema troviamo la citata intelligenza artificiale degli avversari, decisamente insufficiente per quanto riguarda l’aggressività e, soprattutto, incapace di fargli seguire in gara percorsi sensati e rendendoli degli assassini su ruote che non perdono occasione di colpire gli altri giocatori.

In ultimo, non ci è chiaro come funzionano gli incidenti. Guidando un’auto ci siamo schiantati diverse volte a gran velocità contro… beh, contro tutto. Una volta si è avviata una sequenza al rallentatore che ricordava molto la serie Burnout, mentre in tutti gli altri casi il gioco ha continuato ad andare avanti normalmente. Infine, con la moto ci siamo schiantati molto male contro un muro, e il nostro povero protagonista è rimasto tranquillamente in sella. La nostra sola speranza è che quest’ultima feature sia dovuto alla build non definitiva da noi provata, perché sarebbe veramente imbarazzante sbattere in giro per la mappa di gioco senza che il guidatore venga sbalzato via dalla sella.

A prescindere da questi dettagli che non ci hanno affatto convinto, il gioco complessivamente sembra poter prendere “la strada giusta” (altra battuta fuori luogo). Il mondo di gioco è ampio, così come la varietà di attività promesse da Ubisoft e da noi testate solo in parte. Ci sono tipologie di veicoli davvero diverse tra loro, e questo potenzialmente potrebbe permettere allo sviluppatore di dare varietà estrema al prodotto finale. Allo stesso modo, potrebbe semplicemente perdere di vista il bilanciamento e la pulizia per fare un grosso minestrone senza capo né coda.

Anche tecnicamente il gioco si presenta abbastanza bene, anche se artisticamente non ci ha colpito come Forza Horizon 3. I modelli delle macchine sono veramente di buon livello, così come la ricchezza della vegetazione e, più in generale, delle ambientazioni. Ci pare però che manchi quel tono, quella “marcia in più” (non c’è due senza tre), quella cura estetica che caratterizza l’ultimo Forza e gli dà quel carattere che lo contraddistingue smaccatamente. Aspettiamo comunque fiduciosi la release date, fissata per il marzo 2018, per esprimere un’opinione, e soprattutto per provare le funzioni MMO del titolo, che in questa nostra sessione di prova non erano disponibili.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.