Jay and Silent Bob Reboot meglio di Endgame… più  meno

Pare proprio che ci sia un nuovo film a competere coi record di Avengers: Endgame, e quel film è Jay and Silent Bob Reboot.

Il film che riporta sul grande schermo le due celeberrime maschere create da Kevin Smith per Jason Mewes e per se stesso è infatti riuscito a battere un record al botteghino detenuto da Avengers: Endgame. Anche se, in effetti, forse non è un record così grande.

Il record stabilito da Jay e Silent Bob è quello di miglior media nella settimana d’apertura. L’incasso del film indipendente si aggira attorno i 95.000 Dollari “per schermo” nella settimana di apertura. Questo vuol dire che nelle singole sale è riuscito, momentaneamente, a guadagnare più di quanto non abbia fatto Endgame. Certo, c’è da considerare che l’ultimo film degli Avengers ha avuto una maggiore diffusione e molti più cinema in cui essere proiettato, ma si tratta lo stesso di un risultato importante.

Jay and Silent Bob Reboot

Nel nuovo film la coppia dei due piccoli spacciatori di erba Jay e Silent Bob si ritrova a tentare di fermare un film su i due eroi ispirati a loro, Bluntman e Cronich. Per farlo dovranno andare a Los Angels e impedire ancora una volta che Kevin Smith diriga un film sulle loro vite.

Si tratta della prima pellicola che Smith ha diretto dopo il suo malore. In tempi recenti ha anche annuncio che riporterà sullo schermo Clerck, terzo capitolo dell’originale pellicola a basso budget del 1994, che racconta la giornata di Dante Hicks, normale commesso di un negozio di alimentari.

Il film è noto anche per essere stata la prima comparsa dei personaggi di Jay e Silent Bob. In seguito è stato realizzato un sequel nel 2006, con gli stessi personaggi dell’originale. Che il duo possa tornare anche in Clerks 3?

(fonte Boxofficemojo.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.