Da Thanos alle Gemme dell’Infinito, come Jim Starlin ha cambiato per sempre l’universo Marvel.

L’universo cinematografico Marvel sia avvia verso la conclusione della sua “prima parte”, che si chiuderà ufficialmente con Avengers Endgame e, se possibile, con la sconfitta di Thanos. Chi è il Titano Pazzo ormai non c’è più bisogno di dirlo, anzi, lo conosciamo talmente bene che è giunto il momento di conoscere la sua famiglia, e nello specifico suo padre, il fumettista James Patrick Starlin, o Jim Starlin, se preferite.

Jim Starlin iniziò la sua carriera come fumettista amatoriale, ma ben presto si ritrovò a lavorare per la Marvel introducendo fin da subito il personaggio di Thanos all’interno del numero 55 di Iron Man, scritto insieme a Mike Friedrich, aprendo così una lunga trama dedicata al titano che proseguì sulla testata di Capitan Marvel, dal numero 25 in poi. Qui Starlin getta le basi della cosmologia dell’universo Marvel, un punto fondamentale per quel che è stata e che è oggi La Casa delle Idee. Senza di lui, oggi Avengers Infinity War non esisterebbe.Jim Starlin

Tutte le opere di Starlin si potrebbero riassumere con tre parole: spazio, morte e religione. Pensate alla figura di Thanos, con la quale l’autore ha trascorso gran parte della sua carriera. Il suo nome deriva dal concetto freudiano di thanatos, da cui prende il nome togliendo alcune lettere; il titano ama alla follia Lady Morte, tanto da compiere continui genocidi per compiacerla, nonostante lei non ricambi mai il suo amore; e infine il Guanto dell’Infinito, descritto da Starlin come il potere di un dio nelle mani di un pazzo.

Il detto recita “tale padre, tale figlio”, ed è più che azzeccato in questo caso, perché mentre Thanos continua i suoi massacri tra le pagine dei fumetti, Jim Starlin nel lungo della sua carriera ha contribuito a molte morti, alcune più celebri di altri. Due sono le morti più iconiche entrate nella storia del fumetto, e la prima è quella di Capitan Marvel.  Nel 1982, Starlin venne richiamato sulle pagine di Capitan Marvel per gestirne la chiusura. Qui scrive una delle migliori storie di Mar-Vel (n.d.r.), ovvero il ciclo La morte di Capitan Marvel, il cui contenuto è chiaro fin dal titolo. Questo ciclo di storie venne raccolto nella prima Graphic Novel Marvel ed ottenendo un grandissimo successo. Anni dopo, Jim Starlin sceneggia una delle morti più controverse della storia supereroistica, quella del secondo Robin Jason Todd. Per chi non lo sa, la morte di questo personaggio venne decisa attraverso un sondaggio telefonico in cui veniva chiesto ai lettori se far morire o meno l’eroe. Non serve dire che il pollice di Cesare puntò vero il basso, e Starlin scrisse Una Morte in famiglia, dove la povera spalla di Batman trovò il suo, seppur momentaneo, triste epilogo.

Starlin affronta il tema della religione in modo abbastanza diretto nelle storie di Adam Warlock, personaggio che utilizza spesso per fare allusioni di tipo religioso e parlare di tematiche e teorie sul raggiungimento dell’illuminazione. Starlin non faceva mistero sul suo utilizzo di droghe, tanto da ricevere spesso da parte dei fan lettere contenenti spinelli. Tornando a noi, grazie alla figura di Warlock, lo sceneggiatore può sbizzarrirsi con le sue riflessioni sulla chiesa, per fare qualche esempio, all’interno di una storia gli antagonisti sono membri della Chiesa Universale che tenteranno di convertire Adam Warlock, il tutto vestiti da clown.Adam Warlock

Nonostante Jim Starlin scrivesse anche altre storie, la maggior parte legate al genere della Space Opera, il suo universo ruotava (e ruota) quasi sempre e solo intorno a Thanos, ed è così che negli anni 90, il Titano resuscita sulle pagine di Silver Surfer, dalle cui pagine sviluppa una serie tutta sua: Thanos Quest. In questa serie, Thanos viaggia per lo spazio alla ricerca delle gemme dell’infinito, artefatti già presenti nelle storie di Adam Warlock ma che qui vengono contestualizzati e definiti nella loro forma finale. Le saghe narrate in Thanos Quest e in Silver Surfer sfociano definitivamente nel secondo più grande cross-over Marvel: Il Guanto dell’Infinito. Questa storia fa parte del primo ciclo legato alla trilogia dell’Infinito, composta dai seguiti La Guerra dell’Infinito e La Crociata dell’Infinito. Se il primo capitolo però è dedicato interamente a Thanos, gli altri due spostano il focus su Adam Warlock, personaggio che per Starlin è come un figlio adottivo, e con cui è più libero di esprimere i concetti a cui è legato, ritornando sempre a parlare delle tematiche di religione e morte, espresse qui nei concetti di estremizzazione del bene, che assume connotati negativi quando portato al suo eccesso.Thanos

Recentemente, Starlin deciso di concludere il suo rapporto con Thanos, dando vita prima ad una trilogia composta dai volumi Thanos: La Relatività dell’Infinito, Thanos: L’Entità dell’Infinito e Thanos: La Fine dell’infinito, e in seguito a Thanos: I Fratelli dell’Infinito, primo volume di una ulteriore nuova trilogia che porterà definitivamente a conclusione le sue storie sul personaggio. Le motivazioni che spingono Starlin ad abbandonare Thanos sono puramente commerciali. La Marvel con l’uscita di Infinity War cerca un nuovo approccio al personaggio anche nei fumetti, e quindi lui vuole concedere alla sua creatura un ultimo saluto.

Jim Starlin non è famoso soltanto come creatore di personaggi, è egli stesso un personaggio particolare. Più volte l’autore si è trovato a lasciare la Marvel a causa di controversie di qualsiasi genere con gli editor. La prima volta fu intorno al 1973, quando fece una sfuriata perché gli avevano cambiato l’inchiostratore di Capitan Marvel, e se ne andò. Starlin però era un autore talentuoso, e più volte venne richiamato. Dal canto suo, lui non si faceva di certo pregare e subito tornava in sede per scrivere nuove avventure spaziali. Il rapporto tra Jim Starlin e la Marvel è stato un continuo tira e molla durante il corso degli anni e la controversia più recente risale a due anni fa, quando lo sceneggiatore decide nuovamente di abbandonare la Marvel, non senza avergli prima consegnato le sceneggiature dei due volumi conclusivi della nuova trilogia iniziata con I Fratelli dell’Infinito, il cui seguito, Thanos: Infinity Conflict è stato rilasciato quest’autunno su suolo americano, manca quindi all’appello soltanto Thanos: The Infinity Ending, che chiuderà per sempre le avventure di Jim Starlin in compagnia del Titano Pazzo.

 

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.