Che cosa sareste disposti a fare per salvare la persona che amate?

Anno dopo anno, l’industria videoludica italiana procede senza sosta. Studi indipendenti nascono e crescono, e si comincia pertanto ad intravedere anche qualche nome associato a qualcosa di grande e importante, capace di dare lustro ad un mondo che ai più appare sempre meno bambinesco e sempre più un luogo di opportunità e investimenti.
Uno di questi è Ovosonico, studio della provincia di Varese salito agli onori della cronaca con Murasaki Baby, esclusiva Playstation Vita acclamata da pubblico e critica e che con il suo nuovo titolo, Last Day of June, ci porta a confrontarci con la vita distrutta di un uomo e della sua lotta per cercare di salvare l’amore perduto.

La domanda posta nel nostro sottotitolo è quella su cui si basa la trama del gioco, che vede in Carl e June i due protagonisti della vicenda: una coppia semplice, di quelle indissolubili e che vivono la giornata, nonostante il peggio si nasconda sempre dietro l’angolo. In realtà preferiamo non sbottonarci molto sulla trama del gioco, semplicemente perché la storia che Ovosonico vuole raccontare non è originalissima, ma lo diventa grazie a una direzione artistica onirica ed evocativa, capace di stringere il cuore con poche animazioni o anche solo con un cambio di illuminazione su cui torneremo più avanti.

Il gameplay del gioco non è ancora molto chiaro nonostante la versione demo sulla quale abbiamo messo le mani, tuttavia è evidente che le meccaniche dei puzzle game degli ultimi anni saranno una base solidissima e che ne formerà l’ossatura generale. Siamo infatti liberi di raccogliere e interagire con gli oggetti attorno a noi, oltre ad una certa attenzione ai dettagli che si rivela utile nella risoluzione dei vari enigmi che ci verranno proposti di volta in volta. Anche le nostre condizioni saranno elementi determinanti nel comprendere cosa potremo e non potremo fare, oltre al lavoro di pittrice di June che, a quanto sembra, sarà una parte fondamentale e darà vita a numerosi espedienti di gioco e narrativi. Le interazioni coinvolgeranno appunto anche la narrazione, cercando di descrivere il mondo di Carl e June attraverso oggetti particolari, siano essi foto, fiori e tanto altro, mantenendo così sempre viva l’immedesimazione nel personaggio, facendo in modo che ogni elemento che analizzeremo ed osserveremo sia parte integrante dell’esperienza di gioco.

last day of june hands on

La componente tecnico-artistica sembra essere la caratteristica più evidente ed importante del progetto, un fattore assolutamente non casuale ma che nasce dal desiderio del direttore creativo Massimo Guarini di realizzare un titolo che non abbia alcuna barriera, raccontando una storia universalmente comprensibile attraverso immagini e musiche evocative che, in Last Day of June, toccano picchi incredibili. Sul lato visivo abbiamo infatti Jess Cope, puppeteer e animatrice professionista che vanta lavori di rilievo come Frankenweenie di Tim Burton, ma soprattutto videoclip musicali con artisti di spessore come Metallica e Steven Wilson. Questi ultimi sono il nodo cruciale: è stata proprio la visione di uno dei video realizzati per il cantante e fondatore dei Porcupine Tree ad accendere la creatività di Guarini, nello specifico quello della canzone Drive Home che potrebbe rappresentare anche un assaggio delle atmosfere del gioco, ma non solo. Guarini ha infatti convinto lo stesso Wilson a curare la colonna sonora del titolo, un’impresa notevole se si pensa che il musicista britannico non ha mai nascosto un’avversione nei confronti del videogioco, trovando però in Last Day of June l’occasione di ricredersi, componendo canzoni incredibili e capaci di entrare nel cuore, soprattutto se abbinate allo stile artistico della Cope, assai semplice all’apparenza ma ricco di dettagli. Il personaggio di Carl è infatti goffo e teneramente imbranato, mentre June rappresenta una bellezza ideale e semplice oltre a mostrare, nonostante l’assenza di particolari riferimenti fisici, un affetto sincero nei confronti del suo compagno.

last day of june hands on

Purtroppo o per fortuna, Last Day of June è ancora un progetto avvolto nel mistero, mistero che però è comprensibile in virtù delle intenzioni di Ovosonico di confezionare una storia intensa e che dovrà essere giocata senza alcuna conoscenza pregressa, pena la perdita di purezza e di un senso di empatia che, al di là delle abilità del giocatore, sarà un requisito fondamentale per poter vivere al meglio le forti emozioni che questo titolo, sulla carta, sembra garantire sin dai primi minuti di gioco. Emozioni che potremo vivere tutti quanti a partire dalla fine di agosto.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.