IA e manga: nuova opera di Osamu Tezuka o imitazione?

Un’intelligenza artificiale realizzerà un nuovo manga ispirato allo stile di Osamu Tezuka: sembra fantascienza, eppure è una realtà, quella dove un’IA riesce a sostituirsi a un autore scomparso.

Per quanti non lo sapessero Osamu Tezuka è da molti considerato il padre del manga contemporaneo. Tra le sue opere ci sono personaggi diventati icone come Astro Boy e Kimba il Leone bianco, ma anche personaggi Dororo e la Principessa Zaffiro, vere pietre miliari di un genere che è riuscito a imporsi a livello mondiale.

La notizia di oggi è che presto vedremo una nuova opera di Tezuka. Si chiamaerà Paidon, ambientata in una Tokyo futuristica del 2030, dove un uomo ridotto al rango di senzatetto verrà aiutato da un robot chiamato Apollo. La cosa particolare, in realtà, è che niente di tutto ciò è stato realmente concepito da Tezuka.

Come detto il manga è stato realizzato da una IA creata dalla ditta Kioxia sulla base delle esperienze proprio di Osamu Tezuka.

L’associazione nata per curare i diritti del mangaka è rimasta così colpita dal risultato da scegliere di pubblicare questa “nuova” opera del maestro, che vedrà il proprio lancio a partire dal 27 Febbraio del 2020 sulla rivista Morning.

Giunti a questo punto si potrebbe aprire una discussione etica. Al di là dell’approvazione dell’Associazione Tezuka, è giusto replicare lo stile di un autore defunto per realizzare nuove opere? Ci troviamo forse di fronte a una nuova frontiera dell’arte e dell’intrattenimento, in cui presto o tardi potremmo avere nuovi libri di Tolkien, nuove sinfonie di Beethoven o nuove sculture di Michelangelo.

A questo proposito lasciamo a voi lettori la parola. Che cosa ne pensate di questa novità nel mondo dell’intrattenimento? Siamo di fronte a un’opportunità o a un atto da condannare? Ditecelo con un commento!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.