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Il pagellone di Gomorra 4. Inarrivabile Genny Savastano

Gomorra 4 si conclude con due episodi (soprattutto l’ultimo) molto densi, per una stagione che tanto aveva da farsi perdonare in termini di ritmo ed azione.
Questa serie ci aveva sempre abituato a puntate sanguinarie, ribaltamenti di fronte e sequenze adrenaliniche, ma soprattutto a personaggi iconici e carismatici, da Don Pietro Savastano, a Ciro Di Marzio l’immortale, a Scianel, a Salvatore Conte e via dicendo.

In Gomorra 4 è mancato un po’ di tutto questo, sebbene lo script abbia generato un fantastico risiko, a volte troppo macchinoso, ma in cui i personaggi si sono mossi abilmente al netto, purtroppo, di una generale insufficienza di charme anche per via degli inevitabili paragoni con gli illustri predecessori. Non tutti hanno ben figurato, ma qualcuno ha garantito più di altri la riuscita dello show.
Ecco quindi i nostri voti per il pagellone di Gomorra 4.

Genny Savastano – Voto 9

Puort na ‘mmasciat e frat tuoij: Gennar Savastan è turnat’!

Era dalla prima puntata che stavamo aspettando il grande ritorno di Genny. L’impostazione della serie, in questa stagione, con la nuova vita dei Savastano lasciava presagire ad una quiete prima della tempesta, e sebbene la quiete sia stata molto più lunga del previsto alla fine il Tornado Genny si è abbattuto su Secondigliano, annientando in pochi istanti i Levante e Donna Patrizia, con uno schiocco di dita che Thanos levati proprio.
Da oggi chiamatelo Gennaro SavasThanos.

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Donna Patrizia – Voto 6,5

Donna Patrizia questa stagione ci è sembrata una delle zie Bouvier nei Simpson. L’espressione sempre accigliata e gli stessi vestiti addosso dalla prima all’ultima puntata, sia dentro che fuori dal carcere. Mi è venuto da sorridere quando la guarda carceraria l’ha chiamata e lei era sotto le coperte vestita come al solito, quantomeno senza il giacchetto di pelle bordeaux.

Nel complesso comunque non possiamo lamentarci della sua interpretazione, poiché nonostante il suo carisma non arrivi a sfiorare il picco toccato dalle precedenti quote rosa, come l’inarrivabile Scianel o la stessa madre di Genny, Donna Imma la “leonessa”, Patrizia Santore (finalmente scopriamo il suo cognome) non è di certo un gattino ma sa tirare fuori gli artigli quando deve farlo.
Riesce a mostrarci la natura combattuta del suo personaggio, un’indole sensibile forgiata da una vita amara che l’ha messa di fronte a tante difficoltà. Agisce quando deve agire, e uccide anche quando non vorrebbe. Nasconde le sue paure dietro un aspetto all’apparenza glaciale, perché è così che deve comportarsi un boss.
Non sarà uno dei migliori personaggi della serie, ma Patrizia ha senza dubbio lasciato una grande impronta in Gomorra. Un’impronta rigorosamente col tacco.

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Enzo “Sangue Blu” – Voto 4,5

Delude fortemente uno dei personaggi simbolo della terza stagione e da cui ci aspettavamo tantissimo nella quarta. Di certo non aiutato da uno script che lo ha messo di continuo ai margini, Sangue Blu non sa comunque approfittare dei momenti di gloria per mostrare il suo charme e quell’atteggiamento sprezzante che l’aveva reso celebre e amato in Gomorra 3.

Anche quando spara non riconosciamo tracotanza e attitudine da boss, e finisce per perdere le ultime energie come Sansone quando, da fuggitivo, è costretto a tagliarsi i capelli rinunciando anche all’unica cosa che faceva di lui un personaggio in grado di incutere timore: l’aspetto.
L’unica speranza è la sua voglia di vendetta, che in Gomorra 5 potrebbe restituirci un Enzo Sangue Blu totalmente diverso e spietato.

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Michelangelo Levante – Voto 3

Ma serviva davvero ‘sto Michelangelo Levante? Odiato da tutti, fuorché dal padre che lo tratta come un principe (ci credo che poi i fratelli lo vorrebbero ammazzare), riesce inspiegabilmente a far perdere la testa a una donna algida come Patrizia, nonostante non sappia proprio cosa siano le palle.

Si allea con tutti pur di non trovarsi nei guai, voltando le spalle a Nicola dopo il geniale piano La Campagna di Napoli Nord, con una strategia da far invidia alla Campagna di Russia, e che finisce con Nicola morto ammazzato e Michelangelo che si schiera con la famiglia. Quella stessa famiglia che poco dopo tenta di far sterminare con un’imboscata tesa da Enzo e soci, che però tanto per cambiare falliscono.
Per finire, incastra pure la moglie, con l’ennesimo geniale piano che prevede il farla arrestare dalla polizia per non farla uccidere dai Levante. Tanto si sa che nelle serie TV in carcere non ammazzano mai nessuno…
Alla fine muore nel modo più giusto, così come ha vissuto: con un colpo di pistola a tradimento. Grazie Genny.

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Valerio “‘O Vucabulà” – S.V.

Valerio ‘O Vucabulà non è mai stato un personaggio troppo amato, ma finalmente in questa stagione mostra un po’ di carattere, sebbene questo implichi il tradire un fratello come Enzo. Una svolta che di certo non contribuisce a renderlo apprezzabile agli occhi del pubblico, ma almeno ci fa scorgere un po’ di vita in quello che pareva un automa. Per poco, però: un colpo in testa lo attende proprio quando decide di fare il passo più lungo della gamba. Per questo non vogliamo dare un punteggio alla sua stagione, anche perché un Senza Voto ci sembra il modo migliore per ricordare un personaggio così poco significativo.

La famiglia Levante – Voto 7

Una ventata d’aria fresca in questa stagione carente di personaggi rimarchevoli è arrivata dalla famiglia Levante. Imparentati coi Savastano, i Levante entrano in scena chiamati in causa da Genny, che poi finisce con il trucidarli. Praticamente fa tutto da solo.

L’impatto iniziale è piuttosto forte e ci danno la sensazione di poter recitare davvero un ruolo chiave all’interno di Gomorra 4, soprattutto grazie a Gerlando che ci ricorda molto Don Pietro, sia nell’aspetto che nei modi. Le sue manie, la sua cura per gli uccelli, il look trasandato e la predilezione per il figlio Michelangelo fanno di lui un personaggio con tanto da dire, messo però in disparte da uno script che non sembra credere sufficientemente in lui, sebbene ci regali almeno un paio di scene memorabili.

Tra i fratelli Levante spicca poi Saro, tra i più disumani personaggi della serie, disposto a tutto pur di farsi strada nell’ambiente criminale. Subdolo e meschino, recita un ruolo chiave in questa stagione e lo fa anche piuttosto bene, di certo meglio dell’altro fratello Ciccio, che sembra più che altro seguire gli ordini dello stesso Saro.

Fratelli Capaccio – Voto 6

Anche in questa serie tornano i fratelli Capaccio, ‘O Crezi e ‘O Diplomato, ma gli sceneggiatori decidono di far morire quello scenicamente più convincente, ovvero ‘o Crezi, che quando capisce che sta per passare a miglior vita inizia a ridere come uno scemo e per la prima volta in due stagioni abbassa il sopracciglio.

In effetti ‘o Diplomato possiede migliori capacità di comando, ma anche in questa stagione, così come nella scorsa, lo abbiamo visto in disparte, muovendo sempre le giuste pedine sulla scacchiera, non riuscendo però ad entrare del tutto nel cuore degli spettatori.
La morte del fratello tuttavia lo fa uscire allo scoperto, e finalmente scende in campo per premere il grilletto.
Vedremo se in Gomorra 5 il suo ruolo sarà nevralgico o se sarà tra i primi a finire sotto terra.

Magistrato Ruggieri – Voto 7

Un personaggio simpatico come la dissenteria alle 4 di notte, ma perfettamente funzionale ai fini del racconto. Stuzzica costantemente Genny, cercando di incastrarlo in tutti i modi, al punto che quella dell’arresto di Genny Savastano sembra una sorta di ossessione del magistrato Ruggieri.
Probabilmente sapremo qualcosa in più su di lui nella prossima stagione, che sarà anche quella in cui conosceremo il vero volto del Maestrale, su cui impazzano tante teorie più o meno credibili (che abbiamo raccolto qui) e una di queste punta il dito proprio contro padre del Ruggieri. Semplice suggestione dei fan?

Ciro Di Marzio – Voto 8

Bastano due bracciate sott’acqua e quattro parole nel teaser del film L’immortale, dedicato al suo personaggio, per entusiasmare più di quanto fatto da Mickey Levante in 10 puntate.
Tanto di cappello per la trovata della produzione, che ora porterà fan impazziti nelle sale a vedere un film che sta già scatenando hype.

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Colonna sonora – Voto 8

Chiudiamo con un applauso per le musiche dei Mokadelic, con le conturbanti note di Doomed to live che ormai fanno parte di noi, e per una colonna sonora che oltre alle canzoni della band alterna quelle di diversi artisti napoletani come Franco Ricciardi e Francesco Da Vinci a qualche traccia straniera come Virgin Mary di Lonnie Donegan, mescolandole perfettamente a seconda delle circostanze.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.