Dopo un anno dal suo rilascio su Xbox One, PlayerUnknown’s Battlegrounds arriva su PlayStation 4

L’era dei Battle Royale si può descrivere con un prima e un dopo PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG da ora in poi). Prima c’erano le mod di Arma II e la King of the Hill di H1Z1, che non ebbero grandissimo successo, seppur riuscirono a crearsi una propria cerchia di appassionati. Dopo ci fu PUBG, che con il suo enorme successo e i suoi record, portò il mercato ad essere ormai saturo del genere Battle Royale. Oggi, con la scadenza del contratto di esclusività temporanea che la Bluehole aveva stretto con Microsoft, il gioco, già uscito su Xbox One, PC e mobile, raggiunge anche la PS4.

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Facciamo un breve riassunto per chi non conoscesse uno dei fenomeni videoludici più discussi degli ultimi tempi: PUBG è un titolo battle royale in cui 100 giocatori si danno battaglia su un’isola. Dopo essersi lanciati col paracadute da un aereo che sorvola la mappa, i contendenti dovranno combattere tra di loro, cercando di aggiudicarsi gli equipaggiamenti migliori e applicando le migliori strategie di sopravvivenza, mentre i confini della mappa si fanno sempre più stretti a causa di un gas tossico. Il gioco può essere affrontato in solitaria, in coppia o a squadre, ma l’obbiettivo resta sempre lo stesso, rimanere l’unico sopravvissuto, aggiudicandosi la vittoria.

La versione PS4 non toglie e non aggiunge niente rispetto alle altre, il gioco è quello che tutti conoscono, aggiornato all’ultima versione disponibile come sulle altre piattaforme. Saranno così disponibili tutte e tre le mappe finora rilasciate, Erangel, Miramar e Sanhok, più la nuova mappa innevata, Vikendi, che sarà disponibile da gennaio sulle console.

Diciamo subito che PS4 non è il mezzo migliore per giocare a PUBG, sia per i comandi sia per il lato tecnico. I comandi ad un primo sguardo potrebbero apparire semplici, ma quando ci si ritrova a dover aprire l’inventario in mezzo ad uno scontro, magari per curarsi o cambiare set di armi velocemente, iniziano i problemi. Questa semplice azione infatti richiederà la pressione di più tasti, oltre che la necessità di scorrere la lista di oggetti posseduti per raggiungere il materiale desiderato, e questo comporta una perdita di tempo non indifferente che più volte causerà la sconfitta difronte ad avversari che in quel momento non hanno necessità dell’inventario. Questo è un problema che in realtà viene in gran parte risolto con un po’ di pratica, ma a volte nemmeno questa basta quando è richiesta una certa velocità d’azione.

Sul lato tecnico, il gioco gira perfettamente a 30 FPS stabili, con l’unica mancanza relativa al supporto 4K su PS4 Pro. Nonostante la stabilità, PUBG è tecnicamente un gioco vecchio, che ha deciso di rimanere indietro lì dove altri hanno alzato di molto l’asticella. Basta guardarsi intorno all’interno di qualsiasi mappa per poter notare texture in bassa risoluzione e una profondità di campo che fa fatica a generare per tempo tutti gli elementi. Per non parlare poi delle animazioni, rigide e innaturali, che fanno sembrare PUBG un gioco ancora in early access. Su PS4 inoltre, il gioco presenta qualche glitch, come persone che volano e muri degli edifici che diventano improvvisamente invisibili (a dire il vero, questi ultimi molto utili n.d.r.), ma siamo fiduciosi sul fatto che verranno al più presto risolti.

Verdetto

PUBG col tempo si è adagiato sugli allori, contento del suo successo e del fedele pubblico, ha deciso di non migliorarsi. Bisognerà vedere nel breve periodo come risolveranno i vari problemi di ottimizzazione, perché giocare PUBG su console oggi non ne vale molto la pena, soprattutto se si considera l’agguerrita concorrenza rappresentata da Call of Duty Black Ops 4, con la modalità Blackout, e Battlefield V, che a breve inserirà al suo interno la modalità Firestorm. Tutto sommato però il gioco rimane comunque un capostipite del genere, e se si riesce a sorvolare sul lato tecnico poco curato e i vari problemi da risolvere, PUBG è un titolo con cui ci si possono passare delle buone ore di divertimento, soprattutto se si è in compagnia.

Se PlayerUnknown’s Battlegrounds vi stuzzica…

Come abbiamo già detto, potrete trovare varianti della modalità Battle Royale anche in Call of Duty Black Ops 4, oppure, potete aspettare marzo, mese in cui in Battlefield V verrà rilasciata la modalità Firestorm. Altrimenti resta pur sempre Fortnite!

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.