Demolire è un ever-green. Torna Red Faction: Guerrilla

Sedici anni fa Volition rilasciava Red Faction, uno dei primissimi titoli che, sfruttando il loro Engine Geomod, permettesse al giocatore di alterare edifici e terreni circostanti. Da quel primo capitolo la serie Red Faction si è evoluta, passando diversi stadi, fino a culminare in Red Faction: Guerrilla che univa il meglio dei precedenti titoli e ne sublimava la caratteristica peculiare, ossia la distruttibilità degli ambienti. Grazie a THQ, i giocatori moderni potranno mettere le mani su un titolo che dopo quasi 10 anni riesce a mantenere dei punti altissimi di giocabilità e da una certa prospettiva ancora fresca e interessante se comparata alla staticità di alcuni titoli recenti. Questa Re-Mars-tered Edition si propone come un prodotto decisamente valido, che però purtroppo come vedremo non manca di alcune, insabili, pecche.

Red Faction: Guerrilla si inserisce nella narrativa dei precedenti titoli, mettendo il giocatore nei panni di Alec Mason, un ingegnere/minatore, che ha deciso di visitare Marte per trovare fortuna e ricongiungersi con il fratello. Alec è ben conosci che Marte vive una situazione particolare, quasi distopica, dovuta al controllo oppressivo della EDF ( Earth Defence Force) e al tentativo di questa organizzazione di debellare la Red Faction, una sorta di ribelli che si batte per una maggiore libertà. Alec è comunque fiducioso perché non ha alcuna intenzione di invischiarsi in queste faccende e vuole esclusivamente guadagnarsi la pagnotta per farla semplice. I primi momenti sul pianeta rosso sono di estrema euforia, un po’ per la nuova avventura, un po’ per la gioia di rivedere il fratello. Purtroppo questi attimi di felicità sono destinati a durare poco e, evitando spoiler, il buon Alec si troverà nella disperazione totale con l’unica scelta di unirsi alla Red Faction e combattere per la liberazione di Marte.

Come è facile intuire da questa premessa la storia è piuttosto cliché ma riesce a reggere bene le motivazioni per le quali il giocatore si trova a dover scapicollarsi in certe missioni, aggiungendo quel tocco di controllo totalitario e estrema ingiustificata cattiveria del governo che rendono le azioni a noi assegnate ancora più soddisfacenti. Il ritmo narrativo risulta essere buono con qualche personaggio di spessore che farà da comprimario nella storia di Alex. Purtroppo già a questo livello si vedono le prime crepe, nonostante lo sforzo fatto da Volition nel ringiovanire il titolo: le cutscene sono la prima cosa che salta all’occhio come proveniente da un certo, importante, passato sia per regia che per qualità stessa della grafica espressa. Niente che impedisca completamente di godere il titolo, ma capace quanto meno di sospendere quel attimo di trasporto e sospensione del giudizio che sono fondamentale per partecipare attivamente al racconto narrativo.

A livello di gameplay ci ritroviamo più o meno sulla stessa lunghezza d’onda: quanto c’era di innovativo quasi dieci anni fa rimane ancora degno di essere provato, mentre quella struttura classica da shooter in terza persona con elementi open world è invecchiata piuttosto male, rendendo difficili ingoiare certe meccaniche di gioco. Non appena prenderemo controllo di Alec ci ritroveremo armati di un martellone e un set di bombe con controllo a distanza. La nostra prima missione sarà buttare giù una torre e raccogliere dei detriti che possono essere usati come moneta per potenziare o acquistare nuove armi. Sin da subito distruggere si dimostra ancora estremamente divertente: ci sono infiniti modi di prendere a martellate i supporti fondamentali della torre o farli esploderle per tirarla giù con stile. E quando l’obiettivo è raggiunto, la soddisfazione di vederla crollare è immensa.

Completata questa azione, ci ritroveremo a guidare il nostro mezzo verso la base della Red Faction: è presto evidente come i controlli siano tutt’altro che ottimizzati e il controllo di guida fa sembrare il veicolo un panetto di burro che scivola su un tavolo più che un qualcosa che si muove su ruote. A questo si aggiunge un’intelligenza artificiale degli altri autisti a dir poco basilare che rende le strade di Marte piuttosto pericolose. Raggiunta al base veniamo informati che da qui potremo ottenere missioni con le quali aiutare la Red Faction: le quest sono piuttosto basilari e chi ha un minimo di dimestichezza con questo tipo di titoli avrà un enorme dejà vu. In queste missioni molto spesso viene richiesto di liberare, conquistare e proteggere degli obiettivi sensibili e quasi sempre potremo utilizzare le nostre abilità da demolitore per avere la meglio sulla EDF (tipo facendo crollare un intero ponte sulla loro capoccia, dopo aver capito da dove arrivano). I combattimenti a fuoco sono molto simili ad altri shooter del genere: ogni scontro si risolve in cercare una copertura e sparare prima di essere sparati. Volition non ha fatto nessuno sforzo per cambiare leggermente la gestione dei controlli, quindi i giocatori più giovani dovranno imparare un nuovo layout di comandi senza alcun beneficio: la cosa più fastidiosa è entrare in scope con un tasto diverso dai dorsali che risulta scomodo e datato.

A livello puramente grafico, nonostante l’upgrade delle texture e un ottimizzazione del frame rate, il titolo risulta estremamente datato, specialmente se si guarda ad alcune zone di Marte che già all’epoca risultavano decisamente vuote e poco curate. Non ci saremmo aspettati un completo re-design dei livelli ma quanto meno un aggiunta di dettaglio che giustificasse il titolo di remastered. Sorvolando su questi aspetti, però, il titolo risulta ancora giocabile e la distruttibilità degli ambienti fa ancora la sua figura anche a distanza di anni.

 Verdetto

In conclusione Red Faction: Guerrilla è un titolo che vale l’acquisto più per le qualità intrinseche del gioco che per l’upgrade della remastered. Sfondare e demolire edifici è a tutt’oggi ancora divertente e la storia di Alec Mason vale la pena di essere giocata, fosse anche solo per dare una lezione a quelli della EDF. Insomma un titolo ottimo per passare l’estate in attesa di qualcosa di più corposo da acquistare in autunno. 

 

Se volete un buon post apocalittico, a livello di ambientazioni sicuramente una bella alternativa Fallout 4.

Ve ne abbiamo parlato qui.

Mentre se vi piace l’azione frenetica a tutti i costi, il vostro gioco è Doom. Ecco la nostra recensione.