Gli archetipi dei segni zodiacali spiegati attraverso i personaggi della letteratura: una rubrica di Diletta Crudeli

Con Capricorno abbiamo raggiunto il punto più alto della ruota dello zodiaco, la massima evoluzione della trasformazione in corso.
Ciò che viene dopo si libera definitivamente del senso individuale, del concetto di singolo, per approdare una volta per tutte a una visione collettiva e libera dagli schemi.

Aquario è il segno che si fa carico – con leggerezza, in realtà – di questo nuovo panorama del mondo. Uno scenario che deve liberarsi dei fardelli che lo ancorano alle routine e alle abitudini, prima di tutto, ma anche alla dipendenza da leggi e regole che più non sono utili o di cui sicuramente si può fare a meno. Un vecchio quadro stantio insomma, che Aquario è stanco di rimasticare. Se tutti i segni precedenti hanno creato questo percorso verso crescita e liberazione, come detto sopra è Aquario che si assume tuttavia il compito di renderlo manifesto – non soltanto verso altri individui singoli, creando accoliti – ma trasformando quella è solo una storia in movimento e rivoluzione.
Urano, legato ad Aquario, offre lo scatto necessario e la volontà a organizzarsi. Molta strada è stata fatta dall’impulso singolo di Ariete, ed è ormai giunto il tempo di creare la collettività.

Chi può quindi essere preso come rappresentante di un segno che racconta di una metamorfosi definitiva, di senso di comunità e trasgressione se non la protagonista della saga Queste oscure materie dell’autore britannico Philip Pullman Lyra Belacqua?
I romanzi che compongono la trilogia La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra – sono stati scritti dal 1995 al 2000 e portati in Italia da Salani; collateralmente sono stati scritte da Pullman altre storie, brevi racconti per esempio, e dalla saga sono stati trasposte una pellicola cinematografica – che non staremo qui a ricordare – e una serie televisiva, prodotta da BBC e HBO e conclusasi recentemente, che al contrario riesce a riportare sullo schermo con delicatezza e dramma la storia di Lyra e del suo complesso sistema dimensionale.

acquario

Se il mondo è complesso, Lyra infatti riesce ad affrontarlo, anzi desidera farlo; contro un rigido sistema religioso, contro sua madre persino, non senza dolore o difficoltà. La serie di Pullman è estremamente matura, sia per quanto riguarda lo stile, i rimandi scientifici, religiosi e folklorici, sia per come riesce a raccontare attraverso una narrazione fantastica tutto ciò che di più complesso risiede nell’animo di ogni creatura vivente. Lyra cresce mentre la leggiamo, ma neppure per un secondo abbandona il suo obbiettivo e nel suo percorso si lega a umani, orsi corazzati, streghe, fino a scendere nel regno dei morti. Nel primo romanzo scopriamo che, nonostante servano anni di studio e una sorta di concentrazione estrema, la ragazza riesce a leggere l’aletiometro – strumento che può rivelare a chi lo interroga la verità su qualsiasi cosa. Lyra sa come porre le domande perché la sua mente è libera dall’oppressione.

Il suo ego è niente in confronto alla volontà di unire, liberare, e sciogliere vincoli e legami ormai superati: tutto sta nell’estrema volontà di mutare, crescere e creare nuove alleanze. Il simbolo dell’Aquario è non tanto il contenitore, ma l’acqua che ne fuoriesce e che può assumere qualsiasi forma. Allo stesso modo gli strumenti che vengono utilizzati dai vari personaggi, il concetto di multiverso e il grande nemico che corrisponde al nome di Autorità, non sono niente in confronto al concetto finale di libertà e nuova alleanza tra tutte le creature.
Ma oltre al simbolismo acquatico, Aquario è un segno d’aria ed è questo ciò che ci riconduce ancora una volta al concetto di unione completa. L’aria soffia in ogni direzione, fino ad abbracciare qualsiasi cosa. Allontana ciò che non serve, ci tiene vicino ciò che merita.

A proposito di vicinanze e affetti, un discorso a parte meritano due questioni. La prima sono i daimon. Nel mondo di Lyra l’anima di una persona, la sua coscienza, assume forma animale. Mutevole fino all’adolescenza, assume poi una forma definitiva nell’età adulta. Questo stesso concetto corrisponde in parte alla visione dell’Aquario, dell’acqua e dell’aria che possono risiedere in ogni luogo, spazio e contenitore, ma che assumono poi una qualità precisa una volta scelto dove sta il proprio cuore.

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In secondo luogo, due parole vanno spese a proposito dei primi due volumi della nuova trilogia di Pullman.
Il libro della polvere è una saga che si compone di un primo romanzo, La Belle Sauvage, che funge da prequel alla storia contenuta in Queste oscure materie, e due romanzi sequel, tra cui il secondo romanzo già uscito Il regno segreto.
Troveremo nel primo una Lyra neonata, che eppure già unisce intorno a sé ragazzi, donne e creature, nell’attesa di creare una comunità più forte. Nel secondo invece protagonista è una Lyra adulta che ci appare, a prima vista, irriconoscibile. Questo perché scopriremo, con il cuore a pezzi, che il rapporto tra Lyra e il suo daimon Pan è giunto a un nodo che non riesce a essere sciolto. Cosa si può fare quando tutto il mondo sembra, di nuovo, perdere di senso? Lyra dovrà per una seconda volta imbarcarsi in un viaggio in cui tutto ciò che le resta sono le proprie convinzioni. Per fortuna proprio questa è la forza dell’Aquario, trasformare ciò in cui crede in un’arma, in una corazza e in un nuovo cuore pronto ad accogliere nuovi abitanti.

Articolo scritto da Diletta Crudeli, editrix, curatrice e scrittrice, autrice dell’oroscopo letterario di onlyapapermoonblog.