I pistoleri del Vecchio West: il richiamo della frontiera

Il fascino del Vecchio West è qualcosa di duro a morire. Difficile dire cosa abbia spinto così tante generazioni a essere affascinate dall’epopea della frontiera, dalla ricerca di una terra promessa verso ovest, nella speranza di ottenere un futuro migliore. Ancora oggi, se non con qualche film ambientato nelle aride lande dello Utah e dell’Arizona, vaghiamo tra Texas e New Messico in un gioco eccezionale come Red Dead Redemption 2, catapultandoci nelle avventure permeate dall’acre odore della polvere da sparo.

Un epopea figlia del turbolento periodo in si ritrovarono coinvolti gli Stati Uniti, con la guerra di Secessione a coronamento delle grandi difficoltà di un’epoca. Il governo a stelle strisce, in questi anni di cambiamenti sociali, politici ed economici, mostrerà difficoltà a mantenere il controllo del suo intero territorio, specie nelle remote zone dell’ovest, così distanti dall’autorità centrale, insediata nelle terre che avevano visto la nascita delle colonie originali degli States.

Di fronte a una legge non sempre capace di mostrarsi forte, sorsero un po’ ovunque persone disposte a seguire un proprio ideale di giustizia. Persone per cui era il piombo delle pallottole a costituire l’unica stella polare, indipendente da quella che sarebbe stata la loro strada.

Ma quanto sappiamo realmente di questi personaggi armati di pistola? Proviamo a scoprirlo con una lista di sette pistoleri che forse non conoscevate. Caricate la vostra colt, sellate il mustang e partiamo!

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Wyatt Earp

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Quando parliamo di Wyatt Earp parliamo forse dell’archetipo del pistolero western. Un uomo che nella sua vita è stato sia dalla parte della legge che suo avversario, divenuto famoso per una sparatoria, quella dell’O.K. Corral, che ne ha perpetuato il mito grazie a un passaparola capace di ingigantirne le gesta.

Era il più giovane dei tre fratelli e appena tredicenne aveva tentato, venendo più volte respinto, di entrare a far parte dell’esercito dell’Unione durante la Guerra di Secessione Americana. Una volta cresciuto andò verso ovest con i suoi fratelli, facendo diversi lavori per vivere. Oltre a essere stato uno sceriffo federale, Earp aveva anche gestito dei saloon, contrabbandato alcol, rubato cavalli e cacciato bisonti per vivere.

La già citata sparatoria, avvenuta nella cittadina di Tombstone, lo rese un’eroe popolare nell’immaginario collettivo degli abitanti del west. Earp era già sceriffo della cittadina, affiancato dai suoi fratelli quando arrivò allo scontro con Billy Clairborne e la banda Clanton. Le cronache dell’epoca sono discordanti sulle vere motivazioni dello scontro: secondo lo sceriffo Ike Clanton aveva rifiutato di rivelare i nomi dei rapinatori di una diligenza Wells Fargo, assaltata pochi giorni prima della sparatoria; per contro Ike replicava sostenendo che erano stati i fratelli Earp i rapinatori, i quali avevano approfittato della loro posizione per compiere il crimine. È probabile che la vera motivazione risiedesse nel desiderio di Wyatt di raccogliere voti in vista delle elezioni per la nomina a sceriffo della Contea di Cochise.

Lo scontro avvenne il 26 Ottobre 1881 nei pressi del ricovero per cavalli (corral, appunto) della città. Da un lato i tre fratelli Earp, accompagnati dal pistolero Doc Holliday; dall’altro Billy Claiborne,  con i fratelli Frank e Tom McLaury, e i due Clanton, Billy e Ike.

Il duello arrise alla fazione degli Earp, facendone degli eroi popolari. John Wayne ammetterà di aver ispirato a lui buona parte dei suoi personaggi, grazie anche a un incontro avvenuto con un ormai anzianissimo Wyatt poco prima della sua morte, avvenuta nel 1929.

 

Billy The Kid

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Forse il fuorilegge per antonomasia, l’uomo capace di sfuggire più volte alla prigionia e alla morte sotto il naso dei rappresentanti del governo americano. Billy The Kid divenne un bandito leggendario per la sua abilità nell’uso della pistola.

Nato Henry McCarty nel 1859 a New York il ragazzo, proveniente da una famiglia irlandese, si trasferì ancora ragazzo nel Nuovo Messico, insieme alla famiglia, a Silver City. Col patrigno assente e desideroso di trovare minerali preziosi la madre fu costretta a lavorare per sostenere i figli. Alla sua morte, avvenuta per tubercolosi, il giovane Henry iniziò a lavorare presso un albergo. In questi anni chi conobbe il futuro criminale continuava a parlarne come un ragazzo onesto, tranquillo e lavoratore.

Il destino era però in agguato… sotto forma di scherzo! Per dar retta a un amico desideroso di fare una burla a una lavandaia cinese Henry nascose un pacco di vestiti rubati. Scoperto fu incarcerato, ma decise di non sottostare alla legge e fuggì. Secondo alcune fonti il ragazzo era così magro da passare tra le sbarre della cella e poi risalire il camino della prigione, diventando da allora un fuggitivo.

Nel 1877 commise il suo primo omicidio documentato, un fabbro che lo aveva bullizzato e contro cui usò la sua pistola. Fuggito, giunse nella Contea di Lincoln, dove iniziava a infuriare la Guerra del bestiame. Fu in questo periodo che si fece un nome come fuorilegge, prendendo le armi per vendicare il suo datore di lavoro, John Tunstall, entrando a far parte di un gruppo chiamato “i Regolatori”.

Conclusa la guerra Billy accettò l’amnistia che  gli venne offerta, sottostando a un arresto che sarebbe durato fino al termine di una sua testimonianza. Quando però l’accordo non fu rispettato Henry riuscì in un’altra delle sue fughe leggendarie, liberandosi dalle manette e scappando via dalla legge ancora una volta.

Fu più o meno in questo periodo, attorno al 1880, che iniziò a essere conosciuto come Billy the Kid, costituendosi la sua banda. Per qualche anno riuscirà a scampare alla cattura, sempre grazie alle sue fughe al limite del miracoloso, fino al suo arresto il 23 Dicembre del 1880, operato da Pat Garrett.

Imprigionato e condannato alla forca Billy scappò ancora una volta, morendo però nel corso del 1881 in circostanze poco chiare, sempre a opera di Pat Garrett, unico uomo di legge con cui il criminale intrattenne negli anni un rapporto di confidenza.

Nonostante questo in ben due occasioni, nel corso del secolo successivo, degli individui affermarono di essere loro Billy the Kid, sostenendo di aver inscenato la morte. Non ci sono prove concrete di ciò, ma questi eventi fecero comunque scalpore e confermarono, ancora una volta, l’ascendente che la figura di Billy the Kid aveva sull’opinione pubblica americana.

 

Butch Cassidy

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Uno dei fondatori del Mucchio Selvaggio, Butch Cassidy è stato tra i criminali più attivi tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX. A modo suo fu anche un innovatore nel modo di fare rapine, assaltando banche e treni senza tuttavia mai uccidere.

Cassidy, il cui vero nome era Robert LeRoy Parker, si vantò sempre di non aver mai tolto la vita a un altro uomo, anche se è documentato che altri membri della sua banda non furono altrettanto cortesi verso le vittime delle proprie rapine.

La sua morte è tuttora avvolta dal mistero. Dopo aver sciolto il Mucchio Selvaggio si rifugiò in Sud America col suo sodale, Sundance Kid. Qui i due si diedero a diverse rapine ai distretti minerari della zona a cavallo tra Argentina, Cile, Perù e Bolivia. Fu proprio qui che, secondo la versione più diffusa, avrebbe trovato la morte il criminale.

Dopo una rapina a un convoglio che trasportava le paghe dei minatori, Cassidy sarebbe stato braccato fino a una casa vicino San Vicente dove, su istigazione del suo compagno, si sarebbe suicidato. La testimonianza di alcuni parenti tuttavia lo colloca, quasi trent’anni dopo, nel sud degli Stati Uniti, impegnato in riunioni di famiglia e spuntini a base di torta. Difficile dire quale sia la realtà dei fatti, ma l’unica cosa certa è che le azioni criminali di Butch Cassidy terminarono in Bolivia nel 1908.

 

Sundance Kid

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Ci sono casi in cui la cattura di un criminale non costituiva la fine. Lo abbiamo visto con Billy The Kid: riuscire a sfuggire dalle maglie delle legge poteva diventare parte della “mitologia” di un pistolero. Questo è quello che successe anche con Harry Alonzo Longabaugh, catturato ad appena vent’anni per furto di cavalli e rinchiuso nella prigione di Sundance. Uscito dopo diciotto mesi si unirà al Mucchio Selvaggio, facendosi un nome come il ragazzo di Sundance. Appunto, Sundance Kid.

Noto per un’abilità eccezionale con la pistola, fu forse il membro più fedele della banda di Cassidy. Come lui non ucciderà mai un’altra persona, preferendo di gran lunga l’intimidazione e le trattative alla violenza. Nonostante questo la taglia sulla sua testa, in quanto criminale recidivo, fu subito molto alta. La cosa lo costrinse a seguire l’amico Butch in Sud America, dove avrebbe trovato la morte.

Come per Cassidy anche Sundance secondo molti sarebbe tuttavia sopravvissuto. Il pistolero, stando ad alcune versioni, sarebbe rientrato in patria, morendo nel 1936.

Calamity Jane

Qualcuno ha detto che Dio ha creato gli uomini diversi, ma che Samul Colt li ha resi uguali. Un detto che nonostante tutto fa capire come l’ambiente della frontiera americana fosse soprattutto maschile. Non sono mancanti casi di fuorilegge donne, come nel già citato Mucchio Selvaggio. Quando si parla di avventuriere è però Calamity Jane, nota alla nascita come Martha Jane Canary-Burke, a occupare un posto di favore nell’immaginario delle pistolere del vecchio West.

La maggior parte delle vicende su di lei ci giungono da un pamphlet scritto di sua mano nel 1896, all’interno della quale erano contenute alcune storie sulla sua vita e le sue imprese. Discussa è l’effettiva autenticità di queste storie, considerato che l’opuscolo aveva uno scopo dichiaratamente pubblicitario, utile per farle trovare qualche nuovo incarico.

Martha Jane era nota per i suoi modi libertini e per la sua passione per alcol, fumo e gioco d’azzardo. Iniziò a farsi un nome negli anni settanta del secolo XIX, nel corso delle guerre coi nativi americani. Alcune testimonianze successive alla sua morte sostengono che Jane non fosse in realtà coinvolta in nessuno scontro. Eppure la sua fama, proprio in questo periodo, cominciò a crescere, facendola diventare famosa come esperta pistolera, cavallerizza e avventuriera.

Soprattutto di lei si raccontava della scarsa capacità di mantenere un contratto. Era una donna dai modi schietti, che spesso litigava con le figure autoritarie, oggi come allora poco inclini ad accettare critiche da una donna.

Leggendarie erano le sue relazioni amorose con altri pistoleri, divenute oggetto di ballate e canzoni. Quello che secondo la maggior parte delle leggende sarebbe stato il suo grande amore fu Wild Bill Hickok, anche se le fonti ci raccontano di una spiccata antipatia tra i due.

Tuttavia Jane tra le sue tante storie affermò che, dopo la morte di Hickok, avrebbe inseguito il suo assassino, Jack McCall, armata solo di una mannaia da macellaio, avendo dimenticato le pistole nella sua residenza.

Jane a un certo punto si stabilì nell’area di Deadwood, aiutando anche a salvare numerosi passeggeri di diligenza, deviando gli indiani delle pianure alla ricerca dei veicoli. In un’occasione avrebbe anche sostituito il cocchiere, ucciso dai nativi, e guidato il veicolo verso la sua destinazione a Deadwood. Tra la fine del 1876 e il 1878 si prese anche cura delle vittime di un’epidemia di vaiolo nell’area di Deadwood.

Gli ultimi anni di Jane furono devastati dal suo alcolismo. La donna, dopo aver preso parte anche al Wild West Show, morì nel 1903, proprio a causa dell’alcol. Al suo funerale non parteciparono solo gli amici più stretti, ma anche una folla di curiosi che vide la sua bara calata vicino a Wild Bill Hickok, in ricordo della loro tormentata relazione di amore.

Buffalo Bill

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Se Calamity Jane fu la prima impresaria di se stessa, con Buffalo Bill ci troviamo di fronte al primo pistolero capace di trasformare la propria persona in un franchise di successo.

Nato nel 1846 i primi anni della vita di William Frederick Cody furono turbati dalla morte del fratello maggiore e del padre, convinto antischiavista ucciso con una coltellata dopo un accorato discorso abolizionista.

Appena quattordicenne era già considerato un provetto cavallerizzo, iniziando a lavorare come Pony Express in giro per il paese fino al 1863, quando si arruolò nelle fila dell’esercito dell’Unione contro i secessionisti Confederati.

Finita la guerra lavorò come guida civile per l’esercito degli Stati Uniti e per la Pacific Railways, per cui cacciava i bisonti per rifornire di cibo gli operai. Fu in questo periodo che “vinse” il soprannome che lo rese famoso, battendo in una battuta di caccia William Comstock, il precedente Buffalo Bill.

Pochi anni dopo iniziò a lavorare come attore, declamando le novelle che Ned Buntline aveva scritto sulle sue avventure. Questa esperienza si rivelerà fondamentale per il suo successivo grande traguardo, quello del Buffalo Bill’s Wild West Show, uno spettacolo circense itinerante che ricreava le battaglie e l’epopea del West.

Il successo fu enorme non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, specie in Inghilterra e in Italia, dove Buffalo Bill compì due visite, note anche per la sfida (persa) contro i butteri dell’Agro Pontino e la canzone scritta per la sua visita a Torino.

Morì nel 1917, ormai avvolto da un’aura di leggenda. La sua fama nel nostro paese fu enorme, al punto che negli anni dell’autarchia fu comunque impossibile bandirne le gesta, raccontate dai fumetti dell’editore Nerbini. Per aggirare la censura di regime si decise così di attribuirgli delle presunte origini italiane (per la precisione romagnole), corroborate anche dalla nazionalità della moglie (Louisa Frederici).

Mysterious Dave

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Abbiamo visto come spesso raccogliere informazioni sui pistoleri e le figure leggendarie del vecchio West non sia facile. Leggende, mistificazioni e ciarlataneria la facevano da padroni, ingigantendo le imprese dei tutori dell’ordine e dei criminali dal grilletto facile.

Un esempio calzante era proprio Mysterious Dave Mather, sceriffo, criminale e avventuriero di cui non sappiamo molto. Le sue imprese sembrano esserci state tramandate con un passaparola che ne ha sicuramente reso meno nitidi i contorni, dandogli quindi il soprannome con cui tutti lo conosciamo.

Nato nel New England era forse discendente della prestigiosa famiglia di armatori e ufficiali di marina, i Mather del Connecticut. Non sappiamo con precisione la sua data di nascita, ma essendo il maggiore di tre fratelli possiamo stabilire che fu prima del 1854, anno di nascita di suo fratello e compagno di avventure Josiah.

Dopo una breve esperienza per mare Dave e suo fratello si trasferirono in Kansas. Fu qui che iniziò a farsi una cattiva fama come ladro di bestiame e fuorilegge, incontrando anche alcuni dei suoi futuri collaboratori, come Wyatt Earp e Bat Masterson. Nonostante le scarse fonti sappiamo per certo che Mysterious Dave, come era ormai noto, doveva essersi fatto una certa fama come tiratore, visto che fu tra i pistoleri arruolati nella “Guerra della Ferrovia”, intorno al 1880.

Finita la guerra si trasferì a Las Vegas con John Joshua Webb e Dave Rudabaugh, dove fondò quella che divenne nota come la Gang di Dodge City, un gruppo criminale piuttosto famoso che ebbe il controllo della prostituzione e del gioco d’azzardo per qualche anno, senza però negarsi qualche rapina a una diligenza. Nonostante ciò sembra che Dave abbia anche ricoperto il ruolo di sceriffo in questo periodo. La cosa è plausibile, in quanto potrebbe aver approfittato della posizione privilegiata per favorire gli interessi della sua banda.

La sua fama prese però il volo nel 1881, con la famosa sparatoria alla Variety Hall. Si tratta della prima presenza documentata di Mysterious Dave Mather in un evento di una certa importanza, nonostante sia difficile capire in quale schieramento si fosse trovato coinvolto. Lo scontro portò alla morte di quattro persone e i responsabili per poco non furono linciati.

La sparatoria però portò anche alla fine della gang di Dodge City. Sembra che dopo questa esperienza Mather avesse deciso di lasciare il New Mexico per tornare nel Kansas, in quella stessa Dodge City in cui era partita la sua carriera. Qui ricoprì l’incarico di sceriffo per qualche tempo finché, verso la metà del 1886, non decise di trasferirsi a nord, verso il Canada. Finiscono qui i documenti su Mysterious Dave Mather, ma molti ritengono che la sua morte sia avvenuta diversi anni dopo, dalle parti di Vancouver.

Leggendarie erano la sua mira e la sua resistenza agli alcolici. A Dodge City aveva posto una campana fuori dal suo saloon preferito, a cui sparava un colpo dopo ogni bicchiere. Se la centrava era ancora sobrio e poteva continuare a bere. Almeno fino a che non l’avesse mancata.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.