Di bene in meglio

Gli sviluppatori italiani di Milestone hanno una lunga storia con il mondo dei motori e con quello delle due ruote in particolare, e dopo il buon MXGP3 dell’anno scorso, tornano a percorrere il lato più sporco del motociclismo: quello intriso di fango e polvere del Campionato Supercross.

Ottenuta la licenza ufficiale del torneo, popolarissimo negli Stati Uniti, lo studio porta su console e PC tutte le sfaccettature della spettacolare disciplina, proseguendo il lavoro con l’Unreal Engine 4, che aveva esordito proprio nel precedente titolo motociclistico.

Il risultato è un ottimo gioco su licenza, che farà sicuramente felici gli appassionati e che conferma il feeling di Milestone con il nuovo motore grafico. Ma andiamo a vedere tutto nel dettaglio.

Sono tante le similitudini con il capitolo precedente, sia a livello grafico che di gameplay, ma ci sono alcuni significativi cambiamenti: il primo riguarda, ovviamente le licenze. Per gli appassionati della disciplina, Supercross: The Official Videogame, è praticamente l’equivalente di Disneyland. Moto e piloti sono infatti perfettamente riprodotti, ed il campionato è giocabile sia nella versione completa, che in versione più compatta, per chi non avesse voglia (o tempo) di mettersi alla prova con i weekend di gara completi e tutte le relative qualifiche.

A modo tuo

È possibile inoltre creare il proprio alter ego virtuale e utilizzarlo nella modalità carriera, dopo averlo personalizzato e vestito di tutto punto con la miriade di caschi, tute e accessori vari che Milestone ha riprodotto fedelmente su licenza. Oltre al campionato e alla modalità carriera, è possibile mettersi alla prova cercando di battere il miglior tempo nei time trial, o correndo singoli weekend di gara.

Pronti, via, dunque: abbiamo creato e personalizzato il nostro Guido La Moto e, saliti in sella ci siamo subito accorti di quanto buona sia stata la generale pulizia del comparto grafico, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle luci. In MXGP3 il fango sembrava troppo “buio”, e non si apprezzavano i solchi dinamici nel terreno, che qui invece sono evidenti e molto ben realizzati. Molto migliorato è anche il comparto audio, con il rombo dei motori emozionante e piuttosto credibile.

Ma la differenza più sostanziale con il gioco precedente sta proprio nella natura della disciplina in sé: il Campionato Supercross infatti si corre principalmente all’interno di stadi, e richiede dunque percorsi molto più compatti e tecnici. Se in MXGP3 insomma si poteva schiacciare tutto sommato abbastanza spensieratamente sull’acceleratore, qui c’è bisogno di ragionare un po’ di più, visto che il gioco perdona meno gli errori.

Non è raro ad esempio farsi prendere dall’entusiasmo ed affrontare un salto a tutta velocità, per poi finire fuori pista e perdere tempo prezioso. Per fortuna però grazie ad alcuni aiuti, come ad esempio la possibilità di gestire contemporaneamente i due freni, anziché utilizzare due tasti per quello anteriore e posteriore, è possibile bilanciare un po’ il livello di difficoltà anche per il motociclista meno esperto. E se ancora non dovesse funzionare, c’è sempre il rewind, ormai un caposaldo delle produzioni Milestone.

Una delle poche pecche del gioco è la gestione delle collisioni, assolutamente non perfetta, il che è un problema considerando che per la quantità di piloti in gara che si trovano ad affrontare una curva stretta contemporaneamente, i contatti sono veramente all’ordine del giorno. Ci è parso inoltre che soprattutto con tante moto insieme sullo schermo, si verifichino degli sporadici rallentamenti.

In pista… sulla tua pista

Altra funzionalità interessante è l’editor dei tracciati, che già avevamo avuto modo di provare proprio negli studi Milestone in anteprima. Semplice ed intuitivo, ma al contempo ricco di possibilità, basta prenderci un minimo la mano per creare il proprio circuito dei sogni, e condividerlo con la community, e proprio la possibilità di giocare i contenuti creati dagli altri giocatori aumenta la longevità del gioco in maniera esponenziale.

Grande attenzione è stata posta poi all’atmosfera che si respira all’interno degli eventi di gara: fuochi d’artificio come se piovesse, luci sfarzose ovunque e quella telecronaca urlata tipica degli sport americana, sprizzano Stati Uniti da tutti i pori, e la colonna sonora del gioco è fatta di schitarrate potenti che fomenteranno anche i più scettici.

Il che ci porta ad una questione fondamentale, che è anche il principale difetto del gioco: ok le moto, la grafica migliorata, il fomento, la personalizzazione, ma saranno abbastanza per convincere anche i non appassionati? La sensazione è che, avendo già in scuderia i potenziali competitor del gioco (per quanto riguarda i videogiochi sul mondo delle due ruote MotoGP su tutti, ma anche Ride 2, ed il già citato “predecessore”, MXGP3, sono della stessa software house) Milestone sia consapevole di giocare in casa, e abbia deciso di non osare più di tanto, facendo il compitino e proponendo un gioco sì validissimo, ma che farà fatica a farsi notare da chi il Campionato Supercross non lo segue.

Verdetto

Supercross: The Official Videogame migliora in tutti gli aspetti MGXP3: a livello grafico Milestone ha preso confidenza con il nuovo motore grafico (nonostante alcune piccole indecisioni quando sullo schermo ci sono troppe moto contemporaneamente), il gioco è divertente ed ha un buon grado di sfida e l’editor dei tracciati è un piacevole divertissement. Se siete patiti delle due ruote, ed in particolare della disciplina in questione, è un acquisto pressoché obbligato. Altrimenti, ed è proprio questo il rischio dei giochi “di nicchia”, non ne avete veramente motivo.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.