Dopo il meraviglioso trailer mostrato durante la conferenza Sony pre E3, Neil Druckmann, sempre dalla manifestazione losangelina, ha diffuso molte informazioni su The Last of Us Part II.

Innanzitutto la filosofia primaria del gameplay sarà la tensione: il team di sviluppo ha lavorato in modo da far sentire Ellie più connessa con l’ambiente, potendo così infilarsi sotto cose, attraverso cose, e interagendo con l’ambientazione in modo più realistico e umano.

Così come più realistici e “umani” saranno anche i nemici, che interagiscono fra di loro in maniera brillante.

Come visto nel trailer, parte del sistema di combattimento corpo a corpo includerà la schivata, ed il combattimento in generale offrirà molte più opzioni per il giocatore.

Per quanto riguarda lo stealth, non si sarà mai completamente nascosti, ma il grado di furtività dipenderà da quanto alta è l’erba in cui ci si nasconde, ad esempio, ed in generale dipenderà dall’interazione con l’ambiente.

Il crafting comporterà delle scelte per quanto riguarda gli oggetti da utilizzare, ad esempio si potranno costruire diversi tipi di freccia a seconda dei materiali utilizzati.

Non si tratterà di un open world, sarà una storia lineare, ma sarà un gioco molto molto grande, dove il giocatore avrà la possibilità di muoversi in spazi ampissimi.

L’IA comunica moltissimo. Quando un nemico trova un cadavere, entra in stato di allerta e man mano che più nemici lo scoprono, arriveranno rinforzi. Sarà anche più realistico il modo in cui cercano di trovare Ellie, ed iniziano un combattimento.

Anche gli infetti naturamente saranno una minaccia, sia per Ellie sia per i suoi nemici.

All’inizio della demo, Ellie è parte della community e delle pattuglie che tengano la città al sicuro. Come si sia arrivati alla situazione attuale sarà poi spiegato nel gioco.

Anche i nemici saranno “umanizzati”, non saranno cioè i soliti cattivi, ma saranno personaggi più complessi a tutti gli effetti.

Nel trailer si parlava anche di Joel, che sembra ancora vivo.

Infine la data d’uscita non sarà rivelata finché il gioco non sarà molto vicino alla release.

(Fonte: DualShockers)

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.