WWE 2K torna sul ring, pronto nuovamente a guadagnarsi la cintura di campione dei simulatori di Wrestling.

Come ogni anno si rinnova l’appuntamento con il wrestling videoludico sviluppato dai ragazzi di Yuke’s e pubblicato da 2K, e come ogni anno ci troviamo di fronte soltanto ad un aggiornamento della versione precedente.  Con WWE 2K19 però qualcosa in più è stato fatto, se non altro dal punto di vista contenutistico, con un’ampia varietà di modalità che ci impegnerà ore sul titolo della World Wrestling Entertainment. Evidentemente le critiche mosse a WWE 2K18 hanno avuto effetto, ma il gioco resta comunque ancora troppo attaccato al passato.

Come abbiamo detto, l’offerta di WWE 2K19 è davvero alta a livello di contenuti e tra le tantissime modalità di gioco proposte abbiamo il grande ritorno della modalità Showcase. Se nei giochi passati, fatta eccezione per 2K18, abbiamo vissuto le vicende di diverse ere della WWE, quest’anno lo Showcase ci concentra sulla carriera di un singolo personaggio, il wrestler Daniel Bryan. Nei panni di Daniel, dovremmo ripercorrere la sua carriera, dal debutto nella WWE al suo recente ritorno dall’infortunio, tra grandi vittorie e disavventure. Tutta la modalità è strutturata come un documentario interattivo, con i match intervallati da clip dello show e dall’intervista al vero Daniel Bryan, che racconterà con ironia ed emozione la sua grande avventura. La realizzazione di questa modalità è davvero notevole, con tanto di obiettivi durante i match che chiedono di simulare azioni realmente accadute e che daranno il via a delle cutscene. Tuttavia questi obiettivi sono sia un pregio che un difetto, perché in molti casi si rivelano complessi e rischiosi da portare a termine, ed essendo necessari per il proseguimento della storia limitano l’esperienza sul ring del giocatore. Se fossero stati opzionali, magari con qualche vero bonus da sbloccare, avrebbero suscitato sicuramente molto più interesse e divertimento. 

La modalità Carriera ha subito invece un cambio di rotta, presentandosi come una vera e propria modalità storia con una trama ben strutturata. Come sempre dovremmo creare da zero il nostro personaggio, che partirà da una poco conosciuta lega indipendente e finirà per scalare la vetta della WWE. La superstar da noi creato avanzerà di livello battaglia dopo battaglia e potrà essere potenziato attraverso un rudimentale albero delle abilità, novità che se pur di poco va ad aumenta la profondità della personalizzazione. La qualità del restyle della Modalità Carriera è davvero alta, con tutti i dialoghi doppiati dalle rispettive controparti reali dei vari wrestler. Peccato solo che la voce assegnata al protagonista è fissa e questo potrebbe andare a contrastare con alcune scelte effettuate nell’editor. Nonostante la trama e i colpi di scena sono tutti ben gestiti, bisogna dire che non è tutto oro quel che luccica, la scelta di inserire una storyline fissa rende la carriera difficilmente rigiocabile, e in più sono presenti gli stessi obiettivi della modalità Showcase, rendendo il tutto molto automatico e guidato e costringendoci a non poter proseguire una vera e propria carriera personale ma piuttosto una già scelta in partenza dagli sviluppatori.  

L’ultima grande novità introdotta sono le Torri 2K, che ci impegneranno con un numero variabile di match da completare senza sconfitte fino alla cima, una sfida che ad alti livelli può risultare davvero ardua. Ogni torre avrà una propria tematica e ce ne saranno alcune che varieranno sia settimanalmente che quotidianamente, ampliando notevolmente le quantità di cose da fare. Ritorna la classica modalità WWE Universe, che ci metterà alle redini dell’organizzazione del palinsesto dei vari show, degli eventi e delle rivalità. Una modalità che ha sempre saputo portare via centinaia di ore per i fan più accaniti, ma che si presenta identica a quella passata, senza alcuna novità.

Il versante del gameplay purtroppo resta invariato, con i suoi comandi che puntano tutto sulla simulazione il più realistica possibile. Come al solito questa scelta è tutt’altro che felice, lo show della WWE punta molto sulla spettacolarizzazione dell’azione, mentre sul lato videoludico risulta più facile prendere di continuo a pugni in faccia l’avversario piuttosto che mettere in pericolo la nostra vittoria con una sequenza tanto spettacolare quanto complessa da eseguire premendo complesse combinazioni di tasti. Per fortuna quest’anno è presente il tutorial, accessibile in qualsiasi momento e che è lì pronto a ricordarci come effettuare quella mossa o quell’altra, inoltre sono state aggiunte le abilità Payback, speciali poteri che si ricaricano quando si subiscono danni. Ogni wrestler potrà avere assegnati fino a due Payback, e i poteri variano da quelli offensivi, come l’equipaggiarsi un tira pugni per fare più danni, a quelli di supporto come ottenere un contrattacco aggiuntivo o rialzarsi immediatamente quando si viene buttati al tappeto. Osservando il lavoro complessivo si può notare quanto i ragazzi di Yuke’s si impegnino per rendere l’esperienza il più realistica possibile, ma probabilmente un maggior divertimento a discapito della simulazione porterebbe una ventata d’aria fresca ad un titolo che ormai è sempre lo stesso, inutilmente macchinoso e complesso.

Così come il gameplay, anche il lato grafico è rimasto invariato, seppur si nota una maggior fluidità nei movimenti e alcuni ritocchi minori sui wrestler e sugli effetti di luce e fumo. Anche il comparto audio resta lo stesso, ma su questo non possiamo lamentarci essendo già perfetto così com’è, con tutte le musiche originali di entrata e le nuove tracce del menu principale.

Verdetto:

Nonostante la grande cura riposta dagli sviluppatori per creare il miglior simulatore di wrestling sul mercato, la mancanza di un deciso passo in avanti si fa sentire, e dopo svariati titoli che hanno più il sapore di un’espansione piuttosto che di un nuovo gioco, ci si inizia a chiedere se ne vale la pena l’acquisto annuale. Quest’anno però le nuove modalità introdotte e le vecchie migliorate riescono a far trovare un motivo in più per volere WWE 2K19, nonostante giocandole si ha la sensazione di essere guidati per mano verso percorsi prestabiliti, riescono comunque a divertire anche se la mancanza di una modalità carriera più libera al pari degli altri simulatori sportivi pesa un po’ sull’immedesimazione in una superstar WWE. Bisogna comunque essere consapevoli che ci si trova davanti ad un grosso DLC di WWE 2K18 e nulla più.

 

Se WWE 2K19 vi stuzzica…

Purtroppo non esistono molti giochi sul wrestling, e l’unico attualmente sulla piazza che può permettersi di competere con il titolo di 2K è Fire Pro Wrestling World.

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.