Da Big Daddy a SongBird

Qualsiasi videogiocatore che si rispetti dovrebbe aver giocato almeno a una volta alla serie di BioShock. Questo perché i tre titoli che compongono la trilogia hanno lasciato un segno profondo e indelebile nella storia videoludica grazie non solo al gameplay, ma anche e soprattutto a trame che sono rimaste impresse nelle menti dei giocatori.

Da Rapture a Columbia, questo è il titolo del libro edito da Third Editions di cui parleremo oggi: un saggio che ci porta all’interno dei mondi che abbiamo imparato ad amare e alla loro creazione, infarcito di aneddoti e segreti di cui eravamo all’oscuro.

Sappiamo che la serie di Bioshock è nata da un altro videogioco chiamato System Shock 2, che non ebbe molto successo nel 1999: dopo un’ottima accoglienza, non riuscì a vendere abbastanza.

Sulla scia di questo “fallimento” nacque il primo BioShock. Correva l’anno 2000 e Irrational Games cominciò a lasciare il segno nella storia videoludica.

 

Da Rapture a Columbia: immergendosi nei ricordi

Il libro interamente dedicato ai mondi di BioShock introduce il lettore all’interno del cervello di Irrational Games, sviscerando e raccontando per filo e per segno tutti i passi che hanno portato alla creazione di una serie oramai indimenticabile.

È strutturato in maniera molto lineare, ma non risulta mai noioso. Ovviamente è particolarmente indicato per chi ha giocato BioShock, ma bisogna ammettere che potrebbe risultare interessante anche per un lettore occasionale. Questo perché la struttura del libro è talmente lineare e ben costruita da trasportarci senza alcuno sforzo attraverso il percorso prestabilito da Nicolas Courcier, Mehdi El Kanafi and Raphaël Lucas.

Si comincia dai primi due BioShock e da come si è venuta a formare, nella mente dei suoi creatori, l’idea di un FPS narrativo che avrebbe dato molto peso a una trama e un intreccio ben costruiti con la possibilità di scegliere da quale parte stare. Si passa poi alla minuziosa descrizione della creazione dell’universo di BioShock. Per universo non intendiamo i mondi, ovvero Rapture o Columbia, ma proprio l’essenza della serie: la sua anima intrinseca e, soprattutto, il messaggio celato al suo interno.

Da qui la famosa frase: “What separates a man from a slave?”.

bioshock from rapture to columbia recensione

Com’era prima, come è durante il gioco e come diventerà dopo

Molto spazio all’interno del libro è dato alla religione, un tema meno evidente nei primi due giochi e lampante invece in BioShock Infinite: razionalità e divinità qui si scontrano in continuazione come accade nella famosa serie.
Ovviamente, all’interno di Rapture, bisogna considerare anche tutti i personaggi, in primis Jack e Booker, i protagonisti di cui guidiamo le azioni, ma ancora le bambine, Fontaine, Sofia Lamb, Elizabeth, i Big Daddy, le Sister, Songbird e tutti gli altri: nel libro vi è un paragrafo dedicato a ognuno di loro, alla loro nascita, crescita e a ciò che esiste “oltre” loro.

Allo stesso modo vengono analizzati i particolari salienti del primo gioco e il famoso “Would you kindly”, formula verbale con il quale Fontaine (nel primo BioShock) comandava il nostro protagonista: viene spiegato come è nata e che cosa significhi effettivamente riportandoci in continuazione al monologo finale dell’antagonista del primo gioco.

Un occhio di riguardo viene anche dato alla spiegazione dei vari finali, sia del primo che del secondo BioShock, tramite approfondimenti sulla scelta operata, e quale fosse la loro idea di base.

Successivamente si passa alla creazione dei mondi. Nella prima parte si parla di Rapture, come è nata l’idea di un mondo situato in fondo agli oceani, gli anni di riferimento: perché Irrational Games ha situato i primi due BioShock in quello spazio temporale specifico e da che cosa avrebbe dovuto essere composta Rapture.

Ci viene mostrato in maniera più esplicita che cosa sia Rapture, cosa ci sia dietro. Dal mito di Atlantide all’intrinseca distopia che partiva da un’utopia, e ancora dietro ai due aspetti il comunismo e il capitalismo senza staccarsi dal mito religioso su cui alla fine si basa tutta la serie di BioShock.

Dopo aver analizzato l’universo e il mondo di gioco, i creatori si avvicinano di più al lettore, prendendolo per mano e accompagnandolo all’interno degli studios di Irrational Games, spiegando in ogni dettaglio e con molti aneddoti interessanti (senza mai escludere velati riferimenti alla serie) come sia nata l’idea, la trama e il sistema di combattimento.
Si passa quindi da un lato creativo a un lato più tecnico senza mai appesantire la lettura.

BioShock: from Rapture to Columbia è strutturato allo stesso modo in tutte e tre le sue parti. una che si occupa del primo e del secondo BioShock, una per BioShock Infinite, e alla fine una terza per tutto ciò che si trova Oltre BioShock.
Per “oltre” Bioshock si intendono gli spin-off, la musica e tutto ciò che va fuori i confini del mondo videoludico.

Un piccolo paragrafo è infatti dedicato al film mai uscito: viene raccontato che il regista sarebbe dovuto essere Gore, ma che allo stesso tempo, riprodurre Rapture avrebbe richiesto un budget di almeno 6 milioni di dollari. Ken Levine, fondatore di Irrational Games, spiega in un’intervista perché il film non andò in porto e perché si trovi ancora incastrato nel “developing hell” delle produzioni cinematografiche.

BioShock: From Rapture to Columbia è un libro tutto da scoprire che può arricchire di molto i fan che vogliono sapere di più sull’universo della fantastica serie, e soprattutto su tutto ciò che è stato creato in correlazione ad essa.

Facile da leggere e incredibilmente scorrevole

Il libro pubblicato da Third Edition, al momento, si trova soltanto in lingua originale, ovvero in inglese. Ma non bisogna perdersi d’animo perché si tratta di un tipo di inglese estremamente discorsivo che chiunque mastichi un minimo la lingua può comprendere senza grossi problemi.

From Rapture to Columbia non è un testo narrativo, è un saggio. Un saggio che però racconta una storia incredibilmente interessante senza mai perdere d’occhio il quadro generale e il protagonista: BioShock. La lettura scorre veloce nonostante si parli di circa 200 pagine scritte in un carattere piuttosto piccolo.
Anche il font e l’impaginazione sono piacevoli alla vista e aiutano di molto la lettura. Ovviamente, chiunque leggesse questo libro e non avesse mai giocato a BioShock, potrebbe non goderselo al massimo, poiché il saggio è intriso di riferimenti che soltanto i veri fan possono riuscire a cogliere, ma ciò non toglie che un libro del genere potrebbe invogliare chiunque a giocare all’affascinante serie partorita da Ken Levine.

Verdetto

BioShock: From Rapture to Columbia è una chicca che qualsiasi vero fan della serie dovrebbe leggere, anche solo di sfuggita, per carpire e rendersi consapevoli di tutti quegli elementi che hanno dato vita ad uno dei giochi divenuti pietre miliari della storia videoludica.

Il problema della lingua può essere un ostacolo, ma chiunque parli un minimo di inglese può comprendere i contenuti del libro senza problemi. Noi speriamo che venga fatta una traduzione anche in italiano, ma bisogna dire che un saggio del genere non può che riferirsi ad una nicchia di persone che, nonostante non sia così piccola, non è abbastanza grande per permettere una traduzione italiana.

In conclusione, il libro è piacevole, scorrevole e arricchisce i lettori non soltanto per quanto riguarda l’universo di BioShock, ma anche di tutti i temi e argomenti affrontati dalla serie che, in molti casi, rimangono più che attuali.

Sara Tamisari
Romana, laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice e Social Media Specialist per Stay Nerd ed esploratrice di galassie lontane nel tempo libero. Libri e videogiochi sono la sua passione. Quelli belli. Quelli di Fantascienza, quelli che affrontano tematiche LGBT, quelli che portano a una maggiore consapevolezza di se stessi. Diventano ossessione, tanto che scriverci sopra è ormai indispensabile. Founder di AndroideClandestina.com: l'ossessione diventa blog.