C’è molta titubanza sul film delle Tartarughe Ninja. Si, anche ora che è uscito nelle sale, che sta incassando soldi, e che sta facendo tornare indietro nel tempo molti nerd nostalgici… tipo me. C’è titubanza perché ormai associare Michael Bay ad un qualsiasi brand da giocattolai (o simili) fa esplodere nello spettatore diversi sintomi: rush cutanei, echimosi, e diarrea fulminante che manco Alessia Marcuzzi vi potrebbe salvare. Non do torto a questa gente ma sapete cosa? COWABUNGA! Al cinema io (e un frappo di altra gente) ci andrò lo stesso pure solo per vedere Raffaello che tira calci nei denti. Ciò detto, e nell’attesa che vi si consegni la review del film made in Stay Nerd, eccovi un po’ di curiosità sulle TMNT (non le contate, sono 12), e chissà che non vi venga la scimmia (o la tartaruga) di correre a vedere il film!

 

Bianche e nere…

Questa la sanno in molti, ma è sempre meglio ricordarla. Benché si tenda ad averle nel cuore grazie alla popolare serie animata degli anni ’90 ed ai relativi film farciti di gommapiuma, le Tartarughe Ninja nascono in realtà su carta, con una serie che si ritagliò uno spazio di tutto rispetto nel mondo del fumetto alla fine degli anni ’80. I due autori, all’epoca, erano dei perfetti signor nessuno: Kevin Eastman e Peter Laid fondatori, tra le altre cose, della casa editrice Mirage Studios. Proprio la nascita della casa editrice fu in realtà una necessità più che un’opera di virtù. I due, infatti, ricevettero così tanti rifiuti per la pubblicazione delle Tartarughe che, tra un prestito e un altro, si trovarono infine a stamparsele in proprio, lavorando – pare – con mezzi di fortuna in casa propria. Proprio questo iter, permise alle tartarughe non solo di avere uno stile nel disegno molto “underground” ma di acquistare due dei tratti distintivi delle loro origini: il formato di pubblicazione e la pubblicazione in bianco e nero. I due sortunati fumettisti, infatti dato il budget esiguo si affidarono ad una tipografia così economica che questa pubblicò i primi numeri in un formato del tutto errato (più grande del tipico spillato USA) e in bianco e nero con la sola copertina a colori. Tale caratteristica fu poi distintiva delle TMNT, tanto che le ristampe più in là negli anni addirittura recuperarono quello che fu lo “stravagante” standard di pubblicazione. I due furono così demotivati dalla cose che pensarono che le Tartarughe non avrebbero avuto futuro e invece alla sola prima tiratura (3000 copie) andarono esaurite e la domanda dei lettori salì alle stelle!

TRIVIA: Quella che fu una serie violenta e con storie memorabili nacque, originariamente, per prendere in giro un popolare eroe del fumetto di fine anni ’80, ossia Devil. Tra i vari riferimenti a questa idea (che poi si andò perdendo) c’è il fatto che i nemici delle Tartarughe di chiamano “Il Piede” (o Clan del Piede come ricorderanno i più), mentre quelli di Devil erano gli arcinoti ninja de “La Mano”.

11

 

…ma anche rosse

Quello che è uno dei tratti distintivi delle tartarughe, ossia le maschere colorate, non fu un’idea di Eastman e Laid. I due, infatti, disegnavano le tartarughe praticamente uguali e con le sole armi a distinguerle nei disegni. Questa cosa, negli anni, fu invero persa, ma se si parla delle tartarughe delle origini, la verità era che esse erano tutte uguali. Ciò, probabilmente, si doveva al fatto che i due avevano un tratto di disegno molto simile (quasi sovrapponibile) e la mancanza di troppi dettaglia aiutava il duo a scambiarsi spesso di ruolo, velocizzando i tempi di pubblicazione. Da dove arrivano allora i colori? Essi furono una trovata della popolare serie tv, arrivata da noi all’inizio degli anni ’90 e cominciata in America nel 1987. In essa non solo i toni dei racconti furono di molto smorzati, ma furono introdotte anche alcune gag e momenti cominci, nonché le celeberrime maschere colorate.

31

 

Niente idiozie please

Chiudendo il discorso della serie tv: è ovvio che molti di noi sono qui grazie ad essa, ed ai bellissimi pupazzetti che con essa furono messi in commercio. Ma le TMNT sono innanzitutto, come detto, un fumetto tosto e decisamente badass tant’è che a Laid non piacque mai come fu realizzata la serie tv originale e non ha mai mancato di esprimere il suo disappunto. La cosa fu dovuta alla quasi totale esclusione del duo creativo dalla creazione del cartoon. Laid, infatti, si disse sempre contrario all’idea di alcune delle trovate della serie, tra tutte tre sono le cose che poi non potè proprio tollerare: l’introduzione di un duo di idioti da pestare (Rocksteady e Bebop), il fatto che Shredder fosse spesso una macchietta (e in effetti nel fumetto è veramente un maledetto bastardo!) e l’inclusione di una serie di gag per ragazzini tra cui, incredibile a dirsi, quella che viene identificata dai più come un tratto distintivo delle Turtles: l’amore forsennato per la pizza!

 

Questioni di “o”

A meno che non siate dei veri profani (che Dio vi aiuti) vi sarà molto semplice elencare i nomi delle 4 Tartarughe. Quel che non sapete è che originariamente si era indecisi sui nomi. Quel che era chiaro è che essi dovevano in qualche modo richiamare all’arte, perché sia Eastman che Laid sono ferventi amanti dell’arte e, in particolare, di quella rinascimentale. E così, nel mare di idee sui nomi, nacquero Leonardo, Raffaello, Michelangelo e… Bernini. Donatello, infatti, avrebbe dovuto chiamarsi come il celebre architetto, solo che in qualche modo quel “Bernini” stonava nel quartetto. Il team si rese poi conto che, per un caso, gli altri tre nomi finivano in “o” e quindi si scervellarono per trovare un quarto nome da affibbiare alla quarta tartaruga e nacque così Donatello.

Sfondi-desktop-HD-wallpapers-ninja-mutante

 

Ma come diavolo si scrive?!

Sempre parlando di nomi. Michelangelo ha sofferto per ben 20 anni di una storpiatura del proprio nome non da poco. In Italia la cosa non si è registrata, perché essendo “Michelangelo” un nome italiano, i bravi addetti all’adattamento hanno prontamente modificato la cosa onde evitare il disgusto del pubblico ma, in realtà, la tartaruga arancione fu registrata dai suoi creatori come “Michaelangelo”, questo perché, completamente a digiuno di italiano, Eastman e Laid scrissero i nomi dei loro personaggi basandosi sulla pronuncia americana che LORO conoscevano, e non sull’effettiva verifica del nome (il che è una mezza idiozia considerando quanto abbiano sempre detto di amare l’arte). La questione fu definitivamente chiusa nel 2003, quando il nome venne registrato di nuovo correttamente in Michelangelo… non che la cosa abbia impedito ai doppiatori americani di storpiarlo alla bene e meglio.

3rntf

 

Ti grattugio!

Stando al duo di creatori, l’idea di Shredder, lo storico arci nemico delle Turtles deriverebbe da… una grattugia! Tant’è che, nel caso non siate anglofoni, “grattugia” è proprio una delle traduzioni più corrette per il nome del villain. Ma perché il tizio ce l’ha tanto con le tartarughe? La storia, appena accennata nel popolare cartoon degli anni ’90 è invece il fulcro della prima, lunghissima, run del fumetto. In realtà l’odio da parte di Shreddy non è – almeno all’inizio – rivolto alle tartarughe, ma piuttosto al loro maestro, Splinter. Entrambi infatti sono stati artefici del rispettivo omicidio della persona cara al nemico (che frase contorta!): Shredder uccise infatti il maestro di Splinter, Hamato Yoshi, mentre Splinter uccise il fratello di Shredder, Oroku Nagi.

TRIVIA: Proprio le origini di Splinter furono oggetto dello scontento dei fan agli albori della serie animata. In essa, infatti, dando un taglio netto al tema della vendetta e della violenza, era lo stesso Hamato Yoshi ad essersi trasformato in Splinter, a causa del liquame che avrebbe mutato le tartarughe nelle fogne. Ciò è in contrasto netto con la serie a fumetti, in cui Splinter è sempre stato un topo, originariamente animale da compagnia di Yoshi e solo dopo trasformatosi in animale antropomorfo.

TeenageMutantNinjaTurtles_10-CvrA

 

Facciamo un team up!

In 30 anni di storia (30 anni di mito!) le TMNT si sono unite/scontrate con personaggi di ogni sorta, nei media più disparati. Senza citare un campionario di nemici veramente bizzarro, ricordiamo le tartarughe anche per aver sconfitto nemici sopra le righe tra cui Hitler (almeno nella sua versione “cervello in un robot”) e il diavolo in persona, con contorno di cavalieri dell’apocalisse. Ma non è finita! Negli anni si sono affiancati agli anfibi mutanti per eccellenza anche illustri personaggi di altre opere celeberrime, come il coniglio ninja Usagi Yojimbo (se non sapete chi è dovete, come minimo, fustigarvi da soli), Savage Dragon, i Power Rangers e persino le Battletoads. Queste ultime, il cui cartone animato (basato a sua volta sul tostissimo videogame) nacque nel tentativo di contrastare proprio la popolarità delle tartarughe con una loro versione “tarocca” (4 rane umanoidi che pestano i criminali), salvo poi dover cedere all’imbattibile popolarità delle TMNT. Il prossimo passo? Un crossover fumettistico con gli intramontabili Ghostbusters a cura della IDW!

TRIVIA: In un tripudio di amore amarcord le tartarughe hanno avuto un crossover persino con.. sé stesse! Ciò è accaduto nel cortometraggio animato (bellissimo ma inedito in italia) Turtles Forever, che mette infatti in scena le tartarughe di ben 3 momenti iconici: quelle del cartoon-rilancio del 2003, quelle della storica serie del 1987 e quelle in bianco e nero delle origini. Correte a vederlo!

m1mxffecchhc

 

Oxford says: KAWABONGA!

Al culmine della loro popolarità le TMNT diventarono una moda, tanto che i giovani cominciarono a comprare nunchaku ed correre in strada al grido del celebre “kawabonga”. Ora, non sappiamo se le vendite di nunchaku di quegli anni subirono un’effettiva impennata (quelle di pizza non sono mai calate neanche a New York), ma “kawabonga” ebbe una popolarità tale che verso la metà degli anni ’90 l’Oxford Dictionary lo inserì tra le proprie pagine nella sua forma originale (cowabunga) con la seguente definizione: “usato per esprimere compiacimento e soddisfazione”. Quel che non molti sanno è che la parola è sì diventata popolare grazie alle Tartarughe, ma che esse non ne sono le artefici. Cowabunga fu infatti inventato da un personaggio della serie televisiva statunitense Howdy Doody. Uno show degli anni ’50 a base di burattini in cui uno dei personaggi, Chief Thunderthud, esclamo la parola in un paio di episodi.

1318274514_tv-guide-june-25-july-1-1954-w-bob-smith-howdy-doody_www.nevsepic.com.ua

Facce da film

Quello uscito nelle sale in questi giorni, come saprete, è il quarto film ispirato alle tartarughe che già avevano fatto la loro figura cinematografica con una trilogia conclusasi nel 2007. Alla ricerca del reboot perfetto, il produttore Michael Bay e il regista Jonathan Liebesman si sono scervellati nel tentativo di riportare le tartarughe alla ribalta, consci anche del fatto che, archiviati i pupazzi dei film precedenti, c’era bisogno di ridare smalto alle TMNT. E così dopo aver (fortunatamente) cestinato l’idea di tartarughe aliene cadute dal cielo a mo’ di Superman, si è pensato di rendere i personaggi più fedeli a quelli del fumetto in cui le personalità dei 4 anfibi sono molto, ma molto, tratteggiate. Per fare ciò si è quindi si è deciso per un espediente “comodo”, ricorrere al modello di diversi celebri attori hollywoodiani in alcune delle loro più celebri interpretazioni. Non ve ne sarete accorti (ma come potreste?!) ma le Turtles del reboot sono così basate: Leonardo avrebbe una personalità basata su Tom Hank in Salvate il Soldato Ryan” nonché lo sguardo di Russell Crowe e le labbra di Nelson Mandela; Raffaello ha i lineamenti del Clint Eastwood di Sergio Leone, e i modi sbrigativi di Dirty Harry; Michelangelo sarebbe il Bill Murray di Ghostbuster (ma nessuno lo ha smerdato), e Donatello, infine, sarebbe ispirato allo Spock di Leonard Nimoy.

ninja_turtles_sweet

 

Ninja… ma non dovunque

Quando il cartoon divenne popolare, molti mercati se ne accaparrarono diritti e, in particolare in Europa, le Tartarughe furono importate in moltissimi paesi. Tra i primi ci furono Inghilterra e Irlanda che, tuttavia, considerarono il cartoon istigante alla violenza. Questa critica fu mossa, in particolare, nei confronti della parola “ninja” che su entrambi i paesi giudicarono inappropriata. Ecco perché in essi fu cambiata in “Hero”, tant’è che andando a ripescarsi il logo del cartoon in versione anglofona vi si trova Teenage Mutant Hero Turtles. La parola ninja fu quindi editata in tutta la serie e, liddove non era possibile eliminarla del tutto, la si sostituì con un più generico “fighters”. Essendo stati i primi mercati di riferimento per l’Europa, il logo TMHT comparve anche nelle prime messe in onda in altri paesi europei (tra cui l’Italia). Questa situazione fu sovvertita definitivamente solo dopo qualche anno quando, con l’arrivo del primo adattamento cinematografico (1990), in tutti i paesi distribuiti fu tenuto l’originale “Ninja” in virtù del più “politically correct” Hero.

1181242182130

 

Teenage Mutant Ninja Cracked

Come succede con le cose di successo, anche le TMNT godettero di diverse parodie, alcune delle quali anche da parte di “eminenze” del settore. Tra le più celebri ricordiamo certamente quelle ad opera delle riviste parodistiche Mad e Cracked, tuttavia è impossibile non ricordare con divertimento anche dei veri e propri esperimenti fumettistici. Tra quelli rinvenuti ricordiamo Adolescent Radioactive Black Belt Hamsters (cricieti kareteka trasformati dalle radiazioni), Pre-Teen Dirty-Gene Kung Fu Kangaroos (Canguri kung fu in età pre-adolescenziale) e il più “serio” Boris the Bear che fu addirittura prodotto dalla Dark Horse con la pretesa di imporsi come unico animale antropomorfo da combattimento. Inutile dire che fiascarono tutti.

pre-teendirty-genekung-fukangaroos1

Ma non erano quattro?

Pochi se ne ricordano, ma grazie ad una serie tv dal successo altalenante. Le tartarughe accolsero tra i loro ranghi anche un quinto elemento! La serie era Tartarughe Ninja – L’avventura continua ed era nulla più che una serie tv in costume prodotta dalla Saban (quelli di Power Rangers) che si proponeva come sequel delle avventure a cartoni animati più popolari di sempre. La serie, invero, non fu niente di chè ma introdusse Venus De Milo, quinta tartaruga nonché ragazza del gruppo il cui colore della maschera era l’azzurro chiaro. Venus è comparsa non solo in quella serie tv, ma anche in altri media come libri e persino alcune serie animate seppure, c’è da dirlo, i fan non hanno mai apprezzato qusta introduzione decisamente “pop” atta per lo più ad avvicinare al già florido merchandise le ragazzine di tutto il mondo. Sebbene sia vissuta sino agli inizi del 2000, Venus è stata definitivamente stroncata dallo stesso Peter Laid che, senza mezze misure, ha sempre ammesso di odiare la trovata di Venus e non volerla tra le scatole. Tant’è che quando Laid si accaparrò tutti i diritti sulle Tartarughe (vendutigli proprio dal suo socio Kevin Eastman), egli cancellò ogni riferimento di Venus lì dove era possibile (per esempio sul sito internet ufficiale delle TMNT) e disse esplicitamente che, in qualsiasi futuro media, non ci sarebbe dovuta essere una quinta tartaruga, menchemeno femmina!

TRIVIA: Fu proprio grazie alla serie Saban che le Tartarughe potettero avere un crossover con i Power Rangers. La cosa si verificò nel quarto episodio della serie Power ranger in Space.

The-Next-Mutation-2