Vi ricordate gli incubi che facevate a 2 anni? Sicuramente eravate al buio, nel vostro lettino, i primi tempi che eravate costretti a dormire da soli, “lontano” dai vostri genitori. Magari sognavate di essere sperduti e inseguiti da qualche tipo di mostro, pronto ad afferrarvi e portarvi via. Krillbite Studios porta il giocatore nei meandri di un incubo di un bambino con Among The Sleep. Scopriamo insieme se è il caso di svegliarsi…

Buon compleanno, tesoro!

Prendiamo il controllo del nostro piccolo protagonista sul seggiolone, è l’ora della pappa e nostra mamma ci sta imboccando: “Ciuf Ciuf! Il treno è in arrivo in galleria!”. Suonano alla porta, la mamma si alza e sentiamo una piccola discussione. Non possiamo capire, siamo troppo piccoli. Torna però con un pacco regalo, è il nostro compleanno. Nella scatola c’è piccolo orsetto di stoffa, Teddy. Ora però bisogna andare nanna. Poco dopo esserci addormentati ci svegliamo, c’è un forte temporale e dei rumori strani. Fuggiamo dal nostro lettino e ci dirigiamo verso il baule dei giocattoli… Teddy è vivo! Parla, si muove, vuole essere nostro amico. Ci dice che possiamo portarlo con lui e che abbracciandolo si illuminerà, per non farci avere paura quando è troppo buio. Quegli strani rumori continuano e la mamma ancora non si trova…. Andiamo a cercarla, insieme a Teddy.

Inizia così l’avventura di Among The Sleep… E dobbiamo dire che l’atmosfera che permea il titolo Krillbite è veramente inquietante. Nonostante una premessa “infantile”, il team di sviluppo è riuscito a trasmettere alla perfezione quella sensazione di terrore e smarrimento che possiamo provare soltanto nei nostri incubi, anche ora che siamo cresciuti. Figuriamoci come possono apparire le proiezioni più negative della fantasia di un bambino. Ecco, Among The Sleep riesce SEMPRE a rendere l’idea di ansia e panico che scaturisce dal dover affrontare le nostre paure più recondite. Il piccolo protagonista si ritrova in un mondo cupo e spaventoso, costantemente braccato da una presenza oscura e con il solo appoggio del suo piccolo orsetto. Ogni scricchiolio, ogni soffio di vento, il minimo accenno di un tuono fuori dalla finestra vi farà saltare sulla sedia. Ci si sente come in Peter Pan, dei bimbi sperduti. E’ stato spaventoso.

Peccato che la storia si esaurisca in pochissime ore e non proponga una narrazione convincente. La vicenda è appena accennata e si risolve in una bolla di sapone, vanificando lo splendido lavoro svolto in fase di concept della storia.

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Sotto il terrore, niente.

Il problema più grande di Among The Sleep è quello che dovrebbe essere il cuore pulsante del gioco: il gameplay. Ecco, praticamente non esiste. L’incedere è dannatamente lineare ed è composto esclusivamente da piccoli (e banalissimi) puzzle ambientali, con la funzione luminosa di Teddy ridotta al solo schiarire dei passaggi altrimenti troppo bui. Le uniche parti interessanti sono date dal doversi nascondere dal “demone” che ci insegue continuamente e che, non lo neghiamo, mette davvero un’ansia dannata. Oltre a questo, però, non c’è altro. Un ripetere ciclicamente le stesse 4 azioni in croce che appiattisce terribilmente tutto quanto di buono poteva esserci in questo piccolo titolo.

Anche dal punto di vista tecnico non possiamo che elogiare il solo level design, quello si particolarmente ispirato, con atmosfere dark perfettamente in tema con la storia raccontata, una cosa vagamente Burtoniana che però viene mortificata da una realizzazione tecnica davvero scarna, con modelli poligonali appena abbozzati e texture che sembrano appartenere a un paio di generazioni fa. Le location sono poi infarcite di tantissimi oggetti con cui poter interagire ma a parte quelli che servono come appoggio per arrampicarsi, il resto di loro è totalmente inutile, piazzato lì per riempire gli spazi vuoti con tutta probabilità. Altra immensa delusione.

Sul versante sono invece andiamo decisamente meglio, nonostante il gioco non proponga chissà quanti effetti diversi ma quelli che ci sono fanno decentemente il loro lavoro, contribuendo a rendere piuttosto spaventose le nostre gattonate nell’incubo.

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Simone Bravi
Nasce nella capitale dell'impero tra una tartaruga ninja, un Mazinga e gli eroi del wrestling dell'era gimmik. Arriva a scoprire le meraviglie del glorioso Sega Mega Drive dal quale non si separa mai nonostante l'avvento della PlayStation. Di pari passo con quella per i videogame vanno le passioni per il cinema, le serie Tv e i fumetti. Sembra Sheldon di The Big Bang Theory ma gli fanno schifo sia Star Trek che Star Wars. E' regolarmente iscritto all'associazione "Caccia allo Juventino".