Il re è morto, lunga vita al re!

Armello è un titolo che rientra in quella categoria di sperimentazioni che solo Kickstarter poteva aiutare a far concretizzare: un gioco da tavolo digitale con elementi RPG e una grafica fiabesca difficilmente riuscirebbe a trovare un publisher pronto a prendersi il rischio, soprattutto se si considera l’estrema difficoltà nel definire l’utenza a cui si rivolge.
Nonostante questo, il prodotto sviluppato da League of Geeks, studio indipendente australiano, è riuscito a ricavarsi un proprio pubblico quando è approdato su PC per poi iniziare una leggera ma costante espansione su altre piattaforme che ne hanno consacrato il successo. L’attracco più recente per il talentuoso team indipendente è stato l’Apple store: un porting che per certi versi ci saremmo aspettati sin dall’inizio, ma che non era affatto scontato.

Prima di valutare la qualità di questa trasposizione per device Apple, spendiamo due parole su cos’è Armello e come lo si gioca. Come dicevamo in apertura si tratta di un titolo piuttosto caratteristico che mescola una serie di punti d’ispirazione diversi tra loro, riuscendo ad amalgamarli sorprendentemente bene. Il gioco è ambientato ad Armello, un reame fantasy nel quale il vecchio Re leone è stato colpito da una forza maligna che lo sta corrompendo dall’interno.

Nel reame operano quattro diverse fazioni, anch’esse costituite esclusivamente da animali antropomorfi che, vista l’opportunità, stanno tentando di sostituire il re con uno degli esponenti del loro clan. Ogni partita inizia con il ruggito del re Leone che sancisce l’apertura delle “danze” politiche: il giocatore, dopo aver scelto una fazione, controlla l’esponente di spicco di quel clan muovendolo su una plancia fatta di celle esagonali, che rappresenta il reame di Armello. Il giocatore dovrà districarsi attraverso molte insidie fino a conquistare il titolo di re prima dei suoi avversari.

Le partite sono un bilanciatissimo mix di strategia, combattimenti e fortuna che dà a questo titolo un piacevole ritmo dinamico e soprattutto rende ogni match davvero unico. Ad ogni turno il giocatore acquista una serie di punti azione e può scegliere un tot di carte da tre mazzi: equipaggiamento, oggetti e incantesimi. Ognuna di queste carte gioca un ruolo fondamentale nella conquista della vittoria. Effettuata questa scelta, l’utente può decidere di muovere il proprio personaggio in una delle caselle adiacenti fino ad esaurimento dei punti azione. Le caselle di solito hanno un diverso effetto sul personaggio a seconda del tipo: la palude per esempio sottrae un punto vita, mentre le montagne richiedono due punti azione per essere attraversate. In questa fase il giocatore ha una “quest” attiva: una sorta di obiettivo in un punto della mappa, che può essere un tempio o un villaggio, nel quale una volta raggiunto si presenterà una sfida con una determinata ricompensa.

Questa dinamica assicura che i giocatori si muovano piuttosto dinamicamente sulla plancia ma non a casaccio. Una volta raggiunta la location della quest il giocatore effettua un tiro di dadi per sapere se la sfida propostagli viene superata o meno, ottenendo la ricompensa. Le ricompense consistono in una serie di bonus e punti fama che sono fondamentali per una delle possibili modalità di vittoria. Infatti ad ogni turno il Re Leone perde un punto vita e quando li ha esauriti tutti muore, lasciando il regno nelle mani del giocatore con più punti fama.
Questo ovviamente è l’unico modo per vincere, infatti è possibile infiltrarsi nel castello e uccidere il re, purificarlo o addirittura corromperlo fino alla morte. Le modalità di vittoria sono in un certo senso più adatte ad un clan che ad un altro ma nulla impedisce al giocatore di leggere la situazione ed improvvisare prendendo di sorpresa gli avversari.
Stesso discorso vale per i combattimenti. Quando due avversari si scontrano si effettua un tiro di dadi per conoscere il numero di attacchi e difese, che vanno a sommarsi alle caratteristiche ed equipaggiamento del giocatore: alcune classi sono più predisposte allo scontro fisico ma con un corretto set di scudi e armi è possibile trasformare un qualsiasi personaggio in un letale guerriero.

Per quanto riguarda, invece, la parte più propriamente tecnica, League of Geeks ha fatto un ottimo lavoro rendendo Armello estremamente performante su smartphone di ultima generazione, e garantendo la leggibilità dell’azione anche su schermi piccoli. Le affascinanti qualità artistiche di questo titolo non vengono assolutamente perse sulle dimensioni ridotte dei device portatili, rendendo l’esperienza di gioco godibile fino in fondo. L’unica pecca sono i font gotici di alcuni testi che richiedono un po’ di attenzione, ma vista la rarità con cui compaiono non si può definire un difetto particolarmente dannoso.
Degna di encomio anche la scelta del business model che Leage of Geeks ha definito per Armello: il titolo è completamente free con una sottoscrizione opzionale che dà al giocatore la possibilità di ottenere con regolarità contenuti aggiuntivi esclusivamente estetici. È una strategia piuttosto azzardata ma che potrebbe dare dei risultati decisamente interessanti se gli sviluppatori sapranno mantenere freschi e regolari i contenuti della sottoscrizione.

armello recensione

Verdetto

In conclusione Armello è un porting degno del successo che il titolo ha avuto su PC. Il passaggio su schermi ridotti è quasi indolore mentre il supporto del multiplayer aggiunge quel pizzico di sfida e longevità di cui titoli come questo hanno estremamente bisogno. C’è da dire che resta comunque un titolo di nicchia con delle meccaniche ispirate ai giochi da tavolo non adatte a tutti i palati, ma vista la possibilità di provarlo gratuitamente vale la pena dedicargli un paio di sessioni per capire se sottoscrivere l’abbonamento o meno.