Ok Staynerdiani, oggi per la rubrica di armi nerd si parla di spade. In un certo senso.

Come potete intuire dal titolo dell’articolo si parla della leggendaria Masamune, che sicuramente molti giocatori di JRPG hanno già sentito nominare, soprattutto nella serie Final Fantasy. O meglio, parleremo di Masamune in generale. Vi avverto, articolo lungo in arrivo.

Il Giappone è un caso a parte per quanto riguarda le spade. La katana è probabilmente il tipo specifico di spada più osannato al mondo (mentre le lame occidentali sono spesso ridotte a “spada” e “sciabola” ) e viene erroneamente considerata la lama definitiva. La cosa, soprattutto a causa del sempre più diffuso giappominchismo delle masse e dei media in generale, ha perso definitivamente il controllo. Anime, manga, film (soprattutto occidentali) non hanno fatto altro che glorificare un periodo storico e una casta guerriera di cui la katana era il simbolo, così per riflesso quella che è solo un arma è diventata il Kalashnikov delle spade: affilata al punto di tagliare in due un guerriero… c’è addirittura chi sostiene che possa tagliare l’armatura completa occidentale.

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Quando ero giovane e bimbominchia anche io ero vittima di questi pensieri, che ora sono spesso il simbolo dei reclusi sociali che caricano su youtube video di loro che tagliano bottiglie piene d’acqua con katane da 20 euro comprate online. “Una katana forgiata con mille piegature può tagliare l’acciaio” o cose così.

A questo punto c’è da chiedersi PERCHÉ la gente è così tanto ossessionata dalla katana, CHI ha cominciato a cantarne le lodi? I giapponesi stessi, ovviamente. Mentre forgiare una spada di suo è molto più complesso e faticoso di quello che la gente pensi, forgiare una katana è persino peggio. La creazione di una Katana è un processo così difficile e faticoso che nei secoli essa è diventata una vera e propria arte, con un’aura di misticismo che le aleggia intorno. La katana stessa è diventata uno strumento mistico, sia come vera e propria “cristallizzazione” dell’anima del samurai che come offerta votiva nei templi o a uomini di alto rango. Una katana è una prova di sommo artigianato, con tutte le implicazioni spirituali che si possono presumere da una cultura mistica come quella giapponese.

Sembra strano a dirsi, ma uno dei motivi che ha fatto da motore a questa “rivoluzione” metallurgica fu la mediocre qualità del ferro giapponese. Mentre non era inconsueto in quel periodo che le lame arabe e indiane venissero commissionate in Europa (soprattutto Germania), il Giappone era volontariamente chiuso all’estero, quindi era costretto a contare sui propri materiali.

Visto che l’articolo non è specificamente riguardo a questo, accenno solo brevemente a come viene fatta una katana. Anche perché non sono un esperto a riguardo e voglio evitare di infognarmi troppo.

Si preparava il lingotto di metallo principale, poi lo si batteva a martello, allungandolo. Dopo di che si piegava il tutto su se stesso e si riprendeva a martellare, ripetendo il processo numerose volte per distribuire equamente il carbonio nella struttura del ferro ed eliminare completamente le impurità dal lingotto. Tra una piegatura e l’altra venivano inseriti strati di altri tipi di acciaio con diverse percentuali di carbonio al loro interno, in modo da aumentare la durezza strutturale del metallo e decidere come la stessa fosse distribuita lungo la lama della spada. La katana infatti è un paninazzo di diversi tipi di acciaio, e come questi metalli venissero distribuiti e poi temprati in un’unica lama fa parte dei segreti dei singoli fabbri. Il risultato finale era una lama rigida, e affilatissima, con diversi gradi di temperaggio lungo di essa per darci una forma che sfruttasse  al massimo il metallo pezzente che usavano. La piegatura aveva un limite (tredici o venti volte massimo), oltre un certo punto piegare ulteriormente il metallo non porta nessun vantaggio alla lama, anzi, causa ulteriore perdita di carbonio e materiale, indebolendo solo la lama. Quindi staynerdiani, quando dicono acciaio giapponese piegato mille volte ridete.

Ogni fabbro aveva le sue tecniche segrete, imparate dal loro maestro o maturate con l’esperienza, e questo differenziava enormemente i singoli esemplari dello stesso tipo di arma, al punto che il nome del fabbro era l’indicatore della qualità della spada. Certo, la cosa è ovvia anche per le armi da fuoco per esempio, ma ci facevano particolarmente attenzione in Giappone. All’inizio della lama il fabbro era solito mettere il proprio simbolo, ricordate il cane/leone di Hattori Hanzo in Kill Bill? Quando due samurai erano sul procinto di combattere, estraevano la katana quel che bastava per sbloccare la lama dalla “sicura”. Era l’ultima minaccia prima di passare ai fatti, ed era anche un’occasione di mostrare la firma sulla propria lama. Il marchio di un grande fabbro era spesso un deterrente per scontri. Ma cosa c’entra tutto questo con Masamune?

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Molto impegno in qualcosa creato per uccidere.

Il fabbro della leggenda

Masamune è probabilmente il fabbro più famoso della storia giapponese, e il bello è che non si sa nemmeno se sia davvero esistito o se ce ne siano stati più di uno (il suo presunto discendente attuale gestisce una azienda di Katane, forbici coltelli e varie). Nell’immaginario popolare, una masamune è praticamente una katana PERFETTA. Ora, le lame attribuite a Masamune presentano una conformazione cristallina e una distribuzione degli strati del metallo uniche nel loro genere, ma è anche vero che molte attribuite a lui sono state poi disconosciute. Non era inusuale che i marchi venissero falsificati o che il samurai mentisse sulla provenienza della propria spada. Questo ha creato numerosi falsi positivi nella storia, anche se esiste qualche spada che possiamo dire con certezza “è una masamune”. Per esempio la Honjo Masamune, la più famosa. È considerata la migliore spada mai creata in Giappone, ma è andata perduta con la seconda guerra mondiale.

Si dice che la spada appartenesse a un generale di Uesugi Kenshin (non vi faccio palle su di lui, ma è MOLTO famoso nell’ambito samurai), un certo Honjo Shigenaga. Questi fu attaccato da un certo Umanosuke, che brandiva la Masamune. La lama spezzò in due l’elmo di Shigenaga, che approfittò di come vi rimase intrappolata e uccise Umanosuke, prendendo la spada. Ecco perché fu chiamata Honjo.

Shigenaga fu poi costretto a vendere la spada e alla fine si fermò in mano a Tokugawa Iemasa nel 1945. Quelli erano periodi turbolenti, e la polizia giapponese era figa, visto che era autorizzata ad utilizzare spade. Iemasa consegnò 15 spade alla polizia di Mejiro, tra cui la Honjo che l’anno successivo finì in mano ad un americano non identificato, sparendo per sempre. E fu così che il mondo perse la migliore Katana che si conoscesse.

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Questa è Shimazu Masamune, un’altra spada attribuita a Masamune. Quella linea nera è caratteristica delle sue lame.

Oltre alle lame certificate come Masamune, quel nome è legato a molte leggende e aneddoti, che finiscono per far sembrare il fabbro più una figura del folklore giapponese che un vero artigiano e10sistito. La leggenda più famosa riguarda il confronto tra Masamune e Muramasa, erroneamente considerato suo allievo. I due fabbri vengono sempre mostrati come figure contrapposte, dove le lame di Masamune portano pace e prosperità quelle di Muramasa recano morte e sventura. Il fatto che Muramasa voglia dire pioggia di sangue non aiuta. Probabilmente qualche staynerdiano ricorda di una spada maledetta Muramasa in qualche gioco. È un tema ricorrente.

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La leggenda narra che per qualche motivo Masamune e Muramasa si sfidarono per vedere chi dei due potesse forgiare la spada più affilata. Una volta preparate le spade, vennero appese sopra la superficie di un fiume, con la punta immersa in acqua. La spada di Muramasa, Juuchi Fuyu (diecimila inverni) tagliò ogni cosa toccasse: foglie, rami, pesci, persino il vento veniva tagliato da quella spada terrificante. La Yawaraka-Te (mano delicata), forgiata da masamune, non tagliò nulla. Le foglie ne accarezzavano il filo senza tagliarsi e i pesci la sfioravano indenni seguendo la corrente. Il vento vi soffiò sopra come se nulla fosse.

Muramasa si vantò della potenza della sua spada, capace di tagliare persino il vento, ma Masamune disinteressato raccolse la sua spada e la rimise nel fodero. L’intera vicenda era stata seguita da un monaco di passaggio, il quale disse a Muramasa che mentre la sua spada era sì terribilmente tagliente, era una spada malvagia che non faceva distinzione in quello che tagliava, farfalle e teste erano la stessa cosa. La spada di Masamune era però infinitamente migliore perché non tagliava quando non ce n’era bisogno e rispettava la vita degli innocenti.

Esistono numerose variazioni di questa leggenda, come le foglie tagliate dalla Muramasa venivano riformate dalla Masamune, oppure che le spade erano state forgiate per lo Shogun e Muramasa viene ucciso per aver creato spade malvagie.

Masamune nella cultura nerd

A questo punto immagino che ci si sia fatti un’idea del perché in contesti nerdistici il nome Masamune venga utilizzato per dire “questa è una spada cazzutissima”. Mentre spesso è semplicemente solo quello, in alcuni contesti la spada acquisisce un ruolo fondamentale nella trama del gioco o del film in cui appare, diventando qualcosa di più di solo un boost all’attacco. Ecco alcuni esempi:

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masa4La katana dall’impugnatura d’avorio dell’immortale Connor MacLeod è un’arma unica nel suo genere. Come viene detto nel film venne forgiata nel 593 AC da Masamune come dote per il matrimonio di Juan Sanchez Villa-Lobos Ramirez con la principessa Shakiko. La data è inventata deliberatamente dagli sceneggiatori del film, dato che le tecniche di forgiatura della katana e la katana stessa sono una invenzione molto più recente. Questo anacronismo viene fatto notare nel film quando la lama viene analizzata. Secondo Ramirez, Masamune piegò il metallo oltre duecento volte, rendendola terribilmente affilata. Come ho detto prima un numero alto di piegature non vuol dire nulla a conti fatti, ma una delle convenzioni del fantasy è che il numero di piegature è libero e direttamente proporzionale alla potenza della spada.

Dopo la morte di Ramirez per opera del Kurgan, la lama finisce tra le mani di Connor, che vi incide in sanscrito “Non posso attraversare un altro fiume”. Durante la sua carriera Connor perse la spada due volte. La prima fu a causa del Kurgan che riuscì a sottrargliela per più di un secolo fino a che una zingara chiamata Stasya la recuperò mentre dormiva. La seconda volta fu contro l’immortale Kane nel terzo film, che riuscì a spezzare la lama. Connor considerò l’opzione di abbandonarla del tutto ma riuscì a riforgiarla in seguito.

Final Fantasy

masa5La Masamune è presente in praticamente tutti i capitoli della serie, anche se il suo aspetto e ruolo cambiano di volta in volta. Quando utilizzabile dai protagonisti si tratta di solito un’arma di rango molto alto, se non una delle più potenti come nel primo capitolo. In alcune occasioni, come in Final Fantasy VIII, la Masamune è una delle armi in mano all’evocazione Gilgamesh, che quando attacca sceglie casualmente una delle spade in suo possesso La Masamune è quella che infligge grandi danni. Tuttavia l’incarnazione più famosa della spada è quella di Final Fantasy VII, dove è impugnata dal villain: Sephiroth. Nella versione originale dei disegni di Nomura e del gioco la Masamune è una Nodachi (grossa katana a due mani )dall’impugnatura di cuoio nero, lunga quanto è alto Sephiroth. Nonostante il protagonista vada in giro con una lastra di ferro lunga un metro e trenta e larga quaranta centimetri, la Masamune viene considerata un’arma spaventosa e utilizzabile appieno solo da Sephiroth, che effettivamente la usa agilmente con la sola mano sinistra.

Nel gioco originale non viene detto nulla a riguardo della spada ed è semplicemente l’arma iconica di Sephiroth, invece nella Compilation of Final Fantasy VIII (nome ufficiale di tutti gli spin off di FF7 fatti per spremere i fan come me al tempo), in Kingdom Hearts e in Final Fantasy Dissidia, la cosa diventa ridicola. La lama viene raddrizzata quasi completamente e la sua lunghezza vola fuori dalla finestra. Il risultato finale è una katana ridicola, dalla lama lunga tre metri e passa e l’impugnatura che permette a malapena di tenerla con due mani. Con essa Sephiroth è comunque in grado di combattere agilmente (tenendola con una mano sola) eseguendo rapide stoccate e scagliando enormi fendenti d’energia. Tuttavia questo deriva probabilmente dalla mostruosa forza fisica e magica di Sephiroth stesso, piuttosto che da proprietà dell’arma, che  probabilmente gli  è stata data in dotazione dall’esercito privato per cui combatteva.

Quest’arma non è ottenibile in nessun modo nel gioco, anche se nel luna park dei minigiochi è possibile ottenerne una replica, che non fa assolutamente niente.

Chrono Trigger

masa6In Chrono Trigger la Masamune è una spada in stile occidentale, ed è l’arma finale del ranocchio Frog (best personaggio del gioco) . Prima delle vicende del gioco viene usata dall’eroe Cyrus nel tentativo di fermare il malvagio Magus, ma il tentativo fallisce e la spada viene spezzata. Più avanti il party porta le due parti al suo creatore Melchior, che li rimanda nell’età della pietra per recuperare la pietra necessaria a riforgiarla.

In un altro viaggio nel passato del passato il party riceve il pugnale di rubino da Melchior, che deve essere utilizzato per distruggere la Mammon Machine  da lui creata (non voglio spoilerare troppo perché dovreste giocarlo, è bellissimo!). Quando è il momento, il protagonista scaglia il pugnale contro la macchina, e una serie di eventi trasforma la lama nella Masamune originale, immettendola nella timeline per la prima volta.

In una quest secondaria di Frog lo spirito all’interno della spada gli dice che i suoi rimorsi la appesantiscono e che fino a che non farà pace con se stesso non sarà in grado di salvare il mondo. Alla fine riesce però a liberarsi dai suoi dubbi e imbraccia nuovamente la Masamune, dichiarando che quella è la sua vera forma definitiva.

Questa Masamune oltre ad essere fondamentale per la storia è semplice ed elegante nell’aspetto (come tutte le spade di estetica Toriyama), ed è tanto potente da tagliare in due una montagna.

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Concludendo, Masamune non è tanto un’arma quanto una “marca” per essa. Mentre nel folklore occidentale l’arma solitamente diventa famosa grazie alle gesta del suo possessore, nel caso delle Katane forgiate da fabbri famosi, i guerrieri sono solo il mezzo per cui l’arma raggiunge lo status di lama leggendaria.