In un mondo “per adulti”, sbuca un’idea pensata per i più piccoli

Quando si parla di videogiochi, andiamo subito a pensare ai nostri titoli preferiti o a quei giochi che ne costituiscono il picco qualitativo. Però, in un mondo dove anche i più piccoli usufruiscono delle console, il parco dei titoli adatti ai più piccini non è poi così vasto. Beast Quest si va a classificare come un videogioco adattissimo per i più piccoli video gamer. Tratto dalla collana di libri dall’omonimo libro dello scrittore inglese Adam Blade, Beast Quest è una favola che cerca di adattarsi adeguatamente su console (PS4, XboxOne e PC).

Una belle e innocente fiaba.

Beast Quest è un gioco semplice e immediato. In due minuti avremo imparato a muoverci, combattere efficacemente e come interagire con il mondo che ci circonda. In questo titolo impersoniamo Tom, quello che sembra un ragazzino qualunque, chiamato a portare a termine una missione per salvare il regno di Avantia (luogo dove si svolge il nostro viaggio). Egli dovrà liberare le bestie mitiche che erano una volta protettrici del Regno e ora invece ne sono la piaga per colpa del mago malvagio Malvel. Il nostro eroe così, aiutato dal buon mago Aduro e da compagni che incontrerà durante il viaggio, dovrà viaggiare per tutto il regno, sconfiggendo nemici e riportando la quiete. E anche scoprendo qualcosa di sé. Una storia semplice, che scorre e sicuramente adatta ai più piccoli.

Un sistema solido e sicuro.

Come dicevamo, questo titolo si mette sicuramente nella categoria “per bambini”. Il suo sistema di combattimento estremamente facile (infatti i combattimenti saranno praticamente statici) che per certi versi ricorda uno strategico a turni e che si compone di praticamente 3 tasti più l’analogico, rende il gameplay adatto a chi non ha monta manualità o dimestichezza con i videogiochi action. Anche con l’aggiunta delle abilità speciali, i tasti da usare praticamente diverranno al massimo 4 (6 se vogliamo contare quelli per utilizzare le pozioni). Inoltre, i combattimenti sono privi di sangue, andando a rafforzare l’aria fiabesca. Il sistema di avanzamento del personaggio è facile e comprensibile, e premia chi eccelle nelle schivate. Il livello di difficoltà medio è affrontabile anche dai più novizi e la coordinazione mano occhio per i combattimenti non è certo proibitiva. Fondamentalmente il nostro Tom si porrà dinnanzi ai mostri che incontriamo e potrà eseguire i due classici tipi di attacchi (veloce e potente), pararsi con lo scudo, o muoversi in cerchio attorno a loro. Con l’analogico potremo schivare a destra o a sinistra, scegliendo la direzione in base a come l’avversario carica il colpo.

Un viaggio semplice e affascinante.

Come già detto Tom dovrà viaggiare parecchio, portandoci a vedere diversi paesaggi, con un level design basilare ma comunque molte volte funzionale. I nemici che affronteremo varieranno a seconda di dove ci troviamo, con diversi design che danno un minimo di varietà ai combattimenti (diversi i nemici, diversi gli attacchi). Passando vicino a dei focolai da campo, sbloccheremo la location (e potremo raggiungerla quando vorremo dalla mappa accessibile dal menu di pausa) rendendo così la navigazione del mondo molto facile. Passeremo anche attraverso diverse città dove gli onesti cittadini di Aventia ci affideranno missioni secondarie (piuttosto piatte e tristi a dire il vero) o dove potremo commerciare con un losco individuo vestito elegantemente. Che evidentemente è l’unica fonte di commercio del Regno. Che siano uno sgherro del Re? I prezzi saranno abbastanza alti, costringendoci a pensare bene dove investire il nostro denaro, e vedendo spesso le nostre finanze svuotate dopo aver fatto compere. 

Un gioco di 10 anni fa.

Se finora abbiamo visto i pregi del gioco, arriviamo al tasto dolente: la parte tecnica. Le animazioni sono piuttosto imbarazzanti, così come i dettagli dei livelli, le animazioni e il doppiaggio. Le espressioni facciali sono assenti o abbozzate e in generale potremmo dire che Beast Quest ha l’aspetto tecnico di un gioco di praticamente 10 anni fa. Anche senza troppe pretese, animazioni e dettagli sono innegabilmente troppo grossolani, o a volte, del tutto mancanti. Particolare pecca è la risposta dei comandi. A volte infatti l’attacco non avverrà immediatamente dopo la pressione del tasto, così come la parata. Ma il tasto più dolente è il salto. A parte l’imbarazzante fisica del salto in se, che fa compiere al personaggio strane accelerazioni a mezz’aria, a volte il comando del salto non risponde immediatamente, facendoci finire in dei crepacci o nell’acqua (as usual, il nostro personaggio non sa nuotare) mentre noi imprechiamo. Il gioco ha dei momenti puramente platform dove dovremo saltare da un sasso all’altro per superare un abisso ed è proprio in questi momenti che questa pecca si fa notare maggiormente. Per non parlare del fatto che a volte saltando su pareti più o meno oblique (come il fianco di una collina) vedremo il nostro Tom fluttuare in aria, fino a raggiungere la sommità della collina o tornare di sotto.

 

Verdetto

Beast Quest ha diversi pregi: è perfetto per i più piccini (a noi “grandi” risulterebbe noioso e ripetitivo dopo pochissimo) avvalendosi dell’effetto “meraviglia”. Il suo gameplay è immediato e facile, facendo si che chiunque possa giocarci. La totale assenza di temi forti o di violenza, fa si che chiunque possa giocarci e la storia classica funziona comunque in qualche modo. Tutto questi lati positivi però sono affossati da un comparto tecnico largamente insufficiente, in vista anche del prezzo decisamente esagerato. Il titolo è infatti al momento attorno ai 40 euro per tutte le piattaforme, un prezzo sicuramente eccessivo vista la sua limitata profondità, varietà e il comparto tecnico imbarazzante. La questione si riduce a questo ragionamento: è un titolo che farei giocare a mio figlio piccolo? Si. Il costo che ho, in relazione al prodotto finale, è giustificato? No.

Per quanto adatto e congeniale ad una certa fascia di età, purtroppo Beast Quest ha delle pecche non piccole. Ma se vostro figlio stravede per le fiabe fantasy, beh, potreste comunque valutarne l’acquisto.