Dario Moccia e Tuono Pettinato propongono il loro personalissimo Giappone, mostrandoci le loro avventure.

Cosa si può dire ancora del Giappone che non sia già stato detto? Il Paese del Sol Levante ha guadagnato una popolarità sempre più grande negli ultimi decenni, grazie alla propria crescita economica e all’importazione dei suoi prodotti pop più di successo: manga e anime, action figure, cibarie e innovazioni di vario tipo. Tutto ciò è arrivato fino a noi facendolo sembrare un po’ meno lontano rispetto ai quasi diecimila chilometri che ci separano, eppure c’è chi è ancora all’oscuro di qualsiasi cosa lo riguardi ed è questo lo spunto da cui è partito Big in Japan, il nuovo libro a fumetti nato dal sodalizio tra Dario Moccia e Tuono Pettinato: il primo youtuber di professione, con alle spalle anni di appassionate videorecensioni e approfondimenti, è stato in Giappone già ben 13 volte; il secondo fumettista, non ha mai letto un singolo manga e vedrà il Paese per la prima volta in assoluto.

Una coppia forse mal assortita, all’apparenza, ma che proverà a vedere sotto una luce diversa un Paese amato da tutti ma compreso da pochi. Il perché sia difficile capire il Giappone è presto detto, i due autori lo rendono evidente fin dalle prime pagine: lo shock culturale, soprattutto vissuto da chi non ha idea di cosa aspettarsi, colpisce in pieno viso fin dall’arrivo in aeroporto, dove viene subito messa in bella mostra l’efficienza giapponese, tra controlli dei viaggiatori e ritiro dei bagagli, fino alle modalità con cui sfruttare appieno l’incredibile rete ferroviaria giapponese. In poco più di venti pagine, Dario, Tuono e il lettore sono così catapultati nella dinamicissima Tokyo e il vero viaggio ha finalmente inizio.

Date le premesse, che vedono un Tuono Pettinato ansioso e sperduto, il libro ha tutte le intenzioni di porsi come una guida turistica “for dummies” grazie alle indicazioni di Dario, che spaziano dalle informazioni prettamente turistiche e tradizionali a quelle più pop e nerd relative al luogo visitato. Così, se per il quartiere di Ginza, Dario indica il posto dove mangiare il sushi più buono del mondo (da Jiro Ono, maestro del sushi del quale su Netflix si trova un documentario molto suggestivo) e ne approfitta per parlare dei tipi di sushi più comuni, veniamo anche informati che questo è il quartiere dello shopping di lusso; mentre presso il parco di Ueno possiamo ammirare i meravigliosi ciliegi in fiore e allo stesso tempo trovare nei pressi negozi dedicati ad hobbistica di ogni tipo. In questo susseguirsi di luoghi e cose da vedere e provare, i due amici ne approfittano per metterci anche del “loro”, rendendo l’esperienza di viaggio più personale: per i suddetti hobby, ad esempio, Dario e Tuono decidono di proporci un elenco con il loro tasso di gradimento, così come per gli snack dei distributori automatici disseminati per tutta la città, passando attraverso quartieri e vie più o meno conosciute,dalla Takeshita-dori di Harajuku alla Nonbei yokocho, una zona dove bere in compagnia e ascoltare musica rock dei tempi andati.

Tra le pagine dai colori a tinta unita disegnate da Tuono, dunque, troveremo numerosissime reference culturali: costumi, personaggi e comparse saranno sempre presenti sullo sfondo delle passeggiate dei due viaggiatori, con intermezzi educativi riguardo figure o luoghi storici di interesse che ogni buon appassionato dovrebbe conoscere, sottolineando in questo modo la costante convivenza di tradizione e modernità presente nella metropoli. Tuttavia, non sempre l’intento didascalico risulta riuscito: talvolta l’espressività e i modi di fare di Dario, tipici anche dei suoi video, non sono completamente adatti al media in questione, che sì vuole essere meno serio ma si propone pur sempre come un prodotto che vuole essere anche di qualità. È grazie a Tuono se viene mantenuta una certa moderazione, poiché altrimenti sembra che Dario potrebbe lasciarsi andare a diversi sfoghi che farebbero deragliare di troppo l’intenzione originale dietro questo libro.

Un’ulteriore “difetto” è la sequenza con cui luoghi e discorsi vengono messi uno dietro l’altro. I collegamenti risultano a volte poco chiari, poiché inframmezzati dai momenti in cui Dario istruisce Tuono su qualche cosa. Il ritorno alla “realtà” del viaggio è quindi un po’ brusco e lo scorrere delle pagine è meno fluido. Tuttavia, questo aspetto della narrativa dei due autori può essere interpretato come una trasposizione fisica della frenesia di Tokyo e di come ci si possa trovare in tutt’altra atmosfera appena svoltato l’angolo, aspetto caratteristico della città e dunque non facile da inserire per iscritto senza risultare prolissi. Tuono sopperisce a questa difficoltà ricorrendo ad espedienti illustrativi simpatici, di facile comprensione e fantasiosi, trasmettendo tutta la dinamicità non solo di Tokyo ma anche dei pensieri che probabilmente gli hanno affollato la mente man mano che acquisiva informazioni.
Grazie ai suoi disegni, Tuono si dimostra un compagno di viaggio attento e curioso, pur essendo cauto, rendendo la vita facile a Dario, che invece si lancia verso ogni cosa desideri mostrare all’amico, creando addirittura occasioni di discussione con alcune ragazze di Tokyo. La parentesi che viene aperta riguardo la società giapponese e come questa viene vissuta dai più giovani sotto diversi punti di vista è forse troppo breve e avrebbe meritato qualche pagina in più, ma comunque bisogna fare i complimenti agli autori per aver deciso di inserire qualcosa che non mostrasse solo il lato divertente del vivere Tokyo ma anche gli aspetti negativi che accomunano le nostre culture.

Verdetto

Big in Japan si concluderà in men che non si dica, lasciandoci con quella voglia di esplorare personalmente Tokyo che ogni buona guida lascia addosso. Da quella di Dario e Tuono si possono trarre degli spunti per documentarsi in vista della nostra partenza, per inserire tappe extra o piccole cose da provare, così da seguire i passi dei due autori, i quali appaiono stanchi ma soddisfatti del percorso. Tuttavia, questo non è che l’inizio: nel congedarsi dai lettori, una familiare scritta da fine episodio ci lascia intendere che ci sarà un prosieguo nella ex capitale giapponese, Kyoto, altrettanto piena di numerose sorprese.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.