“Il pallone è il mio migliore amico”

Con il fattore nostalgia a fare il bello e il cattivo tempo in ambito videoludico, ma anche cinematografico e televisivo, non c’è da meravigliarsi del ritorno in auge di Captain Tsubasa, l’opera di Yoichi Takahashi diventata cult in Italia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 con il nome di Holly e Benji.

Dopo la nuova serie animata annunciata di recente, ecco che arriva un interessante mobile game freemium, che tanto farà piacere agli appassionati, e forse conquisterà anche qualche nuovo adepto.

Si tratta sostanzialmente di un gioco di calcio che prende in prestito alcune meccaniche dagli strategici a turni ed altre dallo scartocciamento dei pacchetti tipiche dell’Ultimate Team, che ha rovinato vita sociale e portafogli di molti appassionati di FIFA.
Lo scopo del gioco è infatti quello di creare la propria squadra dei sogni ottenendo con le vittorie e con un po’ di fortuna i vari protagonisti della serie.

“Ma in Holly e Benji tutto è normale, anche il Giappone che vince il Mondiale”

Ma andiamo con ordine: ci sono tre modalità di gioco, la prima delle quali, disponibile già da subito, è la modalità storia. Partendo dunque dai pochi crediti iniziali (per il primo mese dal lancio ci sono però alcuni interessanti bonus giornalieri, che vi aiuteranno non poco soprattutto in principio) e con gli scarsi giocatori delle scuole medie del manga, sostanzialmente si rivivrà la storia del cartone, a partire appunto dal primo incontro tra Holly e Benji, fino ad arrivare ai vari tornei delle medie, del liceo e i campionati internazionali.

Si possono giocare anche degli eventi speciali, una sorta di modalità scenario, che metterà l’utente di fronte ad alcuni avvenimenti sempre ispirati alla serie, come la partita contro la Francia di Pierre, ad esempio, o la Germania di Schneider. Vincendo tali sfide si avrà accesso a diversi premi casuali, tra cui la possibilità di ottenere proprio i giocatori più rappresentativi della squadra avversaria.

Ci sono infine le modalità serie, una sorta di competizione online che può ricordare le stagioni online di FIFA, sbloccabili a partire dal livello 3, ed il semplice matchmaking online, che si ottiene una volta raggiunto il livello 7.

Si dovrà poi scegliere il modulo con cui affrontare le partite, e sarà possibile allenare i giocatori in vari modi: attraverso i “Taccuini di Roberto”, che aggiungeranno punti esperienza, o con le carte allenatore, che invece ne aumenteranno le statistiche. È anche possibile fondere i giocatori con le stesse abilità, o con lo stesso nome, per migliorarne le caratteristiche, un bel modo per eliminare i doppioni rendendoli anche utili.

Sasso-carta-tiro della tigre

Una volta scesi in campo, la partita si svolgerà sulla rappresentazione 2D del terreno di gioco, dove si potranno muovere le pedine corrispondenti ai propri giocatori: slide per muovere il calciatore nella direzione desiderata, tap per passare il pallone o tirare. Una volta che due o più giocatori entrano in contatto inizia la fase di contrasto, che avviene con una formula molto simile a sasso-carta-forbice: i giocatori più tecnici sono più forti contro i giocatori agili, mentre questi ultimi sono avvantaggiati contro quelli di resistenza, che a loro volta hanno un vantaggio contro quelli tecnici.

Una volta ingaggiato un duello, l’attaccante dovrà scegliere fra cercare di dribblare l’avversario, passare il pallone a un compagno, tentare di liberarsi con un uno-due o tirare in porta, mentre il difensore proverà ad opporsi alle manovre dell’attaccante con un contrasto in scivolata, e un tentativo di intercettare il passaggio o bloccare un tiro, ed a seconda dell’esito del contrasto si proseguirà poi nelle fasi di gioco.

Non mancano ovviamente i tiri speciali: aspettatevi dunque tiri della tigre, del falco e… beh, praticamente di tutto lo zoo. Ma attenzione, perché le mosse speciali consumano la resistenza dei giocatori, e non saranno dunque l’unica arma a cui appigliarsi, per forza di cose.

Che campioni Tsubasa e Genzo

Il gioco per la verità, soprattutto per gli amanti del calcio e del manga, è abbastanza divertente e riesce ad essere piuttosto avvincente, ma non è naturalmente esente da difetti. Soprattutto grazie agli aiuti iniziali, è infatti piuttosto facile ottenere le prime “dreamball” attraverso le quali acquistare i giocatori, e dunque la modalità storia, in particolare ai livelli più bassi, diventa in breve di una facilità disarmante, che rischierete di abbandonare in favore delle sfide più interessanti offerti dagli eventi o dall’online.

Inoltre la localizzazione in italiano è un po’ approssimativa, nel senso che sono sì stati tradotti tutti i dialoghi nella nostra lingua (più o meno bene), ma non i nomi dei giocatori. Ora, personalmente ho letto pure il manga, per cui per certi versi preferisco anche leggere Kojiro Hyuga anziché Mark Lenders, o Genzo Wakabayashi invece di Benji Price, ma in molti possono trovarsi un po’ spaesati, soprattutto perché, parliamoci chiaro, i disegni di Takahashi non è che fossero poi così vari, e molti giocatori si somigliano anche fra di loro.

Questi piccoli difettucci, uniti a un po’ di fisiologica ripetitività, ed al dover mettere mano al portafogli per competere ai livelli altissimi, non minano però la bontà di un titolo che tutto sommato intrattiene, strizza l’occhio ai fan della saga, e soddisfa quella voglia di spacchettare figurine e di tornare a tifare per “quella coppia eccezionale, che guiderà la nazionale”, che proprio non riusciamo a toglierci.

Captain Tsubasa Dream Team recensione

Verdetto:

Captain Tsubasa: Dream Team è un freemium accattivante che con la giusta dose di fan service e quel mix tra la nostalgia e le meccaniche alla Ultimate Team, vi terrà incollati allo smartphone per un bel po’ di tempo, per cercare di completare il vostro “Dream Team”, appunto. Non è esente da difetti, e la scelta di lasciare i nomi originali potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma se l’idea di ripetere nel gioco il Tiro della Tigre di Mark Lenders, o il Twin Shot di Holly e Tom vi entusiasma, allora dubitiamo che vi lascerà scontenti. Purtroppo però quello dei nostalgici è praticamente l’unico pubblico a cui il titolo si rivolge, per cui se il calcio non è la vostra passione e non seguivate il cartone da piccoli, non avete francamente alcun motivo per scaricarlo.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.