Sei stata una delle prime interviste di Stay Nerd, due anni fa. A distanza di pochi giorni dal nostro secondo compleanno, rieccoti sulle pagine di Stay Nerd. Bentornato.

È un rito, una sorta di cerchio che si chiude, come Obi-Wan e Darth Vader. Sono contento di essere di nuovo con voi, speriamo che ci porti bene!

Sono passati due anni, nei quali hai fatto tantissime cose. Ti sei fatto conoscere dal grande pubblico con “Cotto e Frullato”, ma hai fatto moltissimi ruoli nel mondo del doppiaggio. Raccontaci come ti sei tenuto impegnato appunto in questi due anni.

In questi due anni sono andate avanti tante cose, Cotto e Frullato è cresciuto, si è conclusa la prima stagione e stiamo concludendo la seconda grazie al crowdfunding, con il quale abbiamo raccolto 41mila euro che ci serviranno a girare le ultime tre puntate. Col doppiaggio sono andato avanti con Vikings, con Assassin’s Creed Syndicate. Insomma tante, tante cose. C’è stato anche un gioco da tavolo, il gioco di carte di Cotto e Frullato, scritto da Marco Mingozzi, io e Paolo abbiamo realizzato la descrizione delle carte e Boban Pesov le ha disegnate. Sono dei personaggi dei film action anni ’80 che è possibile potenziare con dei frullati e far combattere tra di loro. Molto divertente.

Ti aspettavi il successo di Cotto e Frullato?

Sarò sincero, è molto facile quando ti fanno questa domanda rispondere “Mamma, non me l’aspettavo proprio!”, invece io penso che chi parte con un progetto chiaro in mente deve avere degli obiettivi e crederci. Quindi sì, non sapevamo quando sarebbe arrivato questo successo, ma sapevamo che prima o poi ci saremmo riusciti.

C’è stata sempre intesa con Paolo per la creazione dello show?

Guarda, le cose migliori dello show sono nate proprio da delle litigate tra me e Paolo. Siamo molto in sintonia, ma la forza di Cotto e Frullato sono proprio i nostri contrasti.

Di recente ti abbiamo visto impegnato a realizzare degli stunt con D-Unit: stai cercando di intraprendere una nuova carriera o ti stavi semplicemente divertendo?

Purtroppo sono un paio di mesi che non riesco ad allenarmi con loro per questioni di lavoro, però diciamo che lo stunting, il fighting, eccetera sono tutte delle skill in più che io aggiungo alla mia carriera attoriale. In questi due anni ho fatto anche accademia di recitazione in inglese, sono tutte piccole cose che io aggiungo al mio bagaglio.

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Tu hai partecipato a One Punch Man, la serie del momento. Com’è stato, tra l’altro facendo il villain più tosto della prima stagione?

Lord Boros, fantastico. Io già conoscevo il manga, l’avevo letto in precedenza, e partecipare a questa serie con la direzione del doppiaggio di Fabrizio Mazzotta è stato bellissimo. Ho urlato parecchio, e chissà perchè quando c’è da urlare mi chiamano sempre (ride).

Cosa stai facendo in questo periodo?

Quando ho un po’ di tempo libero siccome sono un po’ fermo con gli anime ne vorrei recuperare un po’. L’ultimo che ho visto è stato Seven Deadly Sins, che mi è anche piaciuto molto. Sto cercando di recuperare anche serie TV, pensa che in questo momento sto guardando Prison Break che non avevo mai visto.

Tu hai partecipato a Vikings, una serie che seguiamo dalla prima ora, interpretando tra l’altro un personaggio bellissimo come Ragnar. Noi lo consideriamo una specie di Tyler Durden, con quella personalità che non ti permette mai di capire se sia nel giusto o nel torto o cosa stia cercando di fare.

Travis Fimmel è un attore eccezionale e interpreta Ragnar in maniera fantastica. Ragnar non è il protagonista buono, ma ha sempre idea di ciò che sta facendo, anche se può sembrare che sia fuori di testa, come è apparso in alcune parti del telefilm. Ha diverse sfaccettature e cresce molto nei vari anni. Insomma è stato bello doppiarlo, ma anche molto difficile.

Sempre riguardo Travis, sappiamo che non hai preso benissimo la vicenda Warcraft. Ci tenevi a partecipare a quella produzione in sé, o volevi continuare a doppiare quell’attore?

Diciamo che dopo 4 anni che doppi un personaggio, un attore, ti ci affezioni. Travis Fimmel magari mi vede per strada e giustamente non sa manco chi sono, ma per me è un fratello, perché è come se fossi stato nella sua testa per tirar fuori qualcosa che lui aveva fatto. Poi sì, c’è anche un discorso di affetto verso Warcraft, ma mi sarebbe soprattutto piaciuto continuare a seguire l’attore nella sua crescita.

Non tutti sanno che hai iniziato in sordina a doppiare Assassin’s Creed prima del ruolo “principale”, perché avevi doppiato alcune voci minori.

Sì, avevo doppiato delle voci da mercato, e poi dei dialoghi lunghissimi sulle barche. Ma io ero anche in Assassin’s Creed 3, ero la voce di Daniel Cross.

In Syndicate c’è poi un easter egg molto particolare a tuo nome.

Esatto, in pratica in Syndicate c’è un pezzo in cui bisogna rubare una parola chiave per aprire una porta. Se si va direttamente alla porta senza aver rubato la parola, il personaggio dirà una serie di parole infinite, ovviamente non corrette. Io ho guardato il direttore e gli ho chiesto “Ci vogliamo mettere una cosa carina tra queste parole?” e lui mi fa: “Vuoi dire “Frullato” al posto di “Banana”? Ma frullato nel 1870 non ha senso… E allora abbiamo inserito “Merluzzo”. E c’è la clip che ho caricato anche sulla mia pagina Facebook che mi fa sempre ridere: “Parola d’ordine?” “Merluzzo!”

Specie in Italia c’è stata una serie di critiche al lavoro del doppiaggio anche da personalità del mondo dello spettacolo, c’è sempre molta discussione sulla bravura dei doppiatori. Cosa ne pensi, è giusta la critica o vi sentite un po’ presi di mira?

Dipende. Negli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di guardare le serie TV con l’audio originale. Ora, il nostro orecchio tende ad abituarsi a quello che sente, e se cominci a guardare una serie in lingua originale, non ti piacerà mai doppiata, perché sei abituato a sentirla in un altro modo. Tanti anni fa io vedevo Friends, e ai tempi non c’era lo streaming, non c’era manco internet praticamente, e quindi l’ho sempre guardata in italiano. Se la guardo in inglese, mi dà fastidio, perché il mio orecchio è abituato all’audio italiano. La differenza è questa.

Poi certo, può capitare che un adattamento non sia stato fatto bene, ma molte volte è dovuto alla fretta. Adesso un prodotto deve uscire praticamente in contemporanea all’originale. Ti faccio un esempio: a un certo punto in una puntata di Vikings, da una scena all’altra passano dodici anni. L’attore ha un coach, ha uno studio, viene truccato, perché una persona che ha dodici anni in più ha un modo di porsi e di parlare differente, eccetera, e quindi ha una formazione in tal senso. Io invece ho girato due pagine, e dovevo fare la stessa scena. In sala non si hanno gli stessi tempi e preparazione di quando si è sul set, è difficile rendere al meglio in situazioni del genere.

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C’è un personaggio che avresti voluto doppiare?

Kamina di Gurren Lagann. Sono io, è la mia trasposizione animata!

Un settore in cui non sei ancora entrato e vorresti entrare?

Non lo so, sto provando di tutto negli ultimi anni. Sono un tipo pratico, più che uno scrittore, quindi escluderei lo sceneggiatore. Ci dovrei pensare.

Che fa Maurizio Merluzzo nel tempo libero?

Tempo libero? E cos’è? No, scherzi a parte, mangio, guardo Netflix e mi alleno.

Essendo tu un personaggio molto noto su internet, come vivi il rapporto con i fan? È vero che con i social sono diventati più “invasivi”, cercando un continuo contatto con una persona famosa, o si riesce a gestire tranquillamente la cosa?

Io sono sempre stato molto diretto con la gente che mi segue, non è un problema per me. Secondo me non bisogna fare né il vip né l’amicone, bisogna avere un certo tipo di rapporto. Io mi comporto con loro come vorrei che un personaggio pubblico si comportasse con me.

Quindi ad esempio se tu incontrassi Schwarzenegger…

No, io piangerei per una settimana.

E allora non vale! Ultima domanda: quando ti abbiamo intervistato due anni fa, c’era una folla di ragazzi che venivano da te per farsi autografare il frullatore. La cosa va avanti tuttora?

Sì, ancora oggi succede. La prendo così com’è, in fondo è grazie a Cotto e Frullato che sono diventato noto visivamente.

Ti ringraziamo ancora per la disponibilità. Dove ti vedremo prossimamente?

Sarò a Vinci alla Festa dell’Unicorno, dove avrò mille attività da fare, tra cui una cosa molto carina con l’ospite speciale che è Manu Bennett, e tra l’altro sono in contatto con il suo agente perchè avrei un’ideuzza in cantiere. Sono stato anche a Los Angeles ultimamente ad un evento Netflix per la promozione di un programma che uscirà a gennaio e ho incontrato diversi personaggi, sia per lavoro, sia per caso, come Terry Crews, Peter Mensah, ed è stato bellissimo. E sul canale di Cotto e Frullato uscirà un video inerente a questa serie.

Grazie ancora Maurizio!

Grazie a voi, è sempre un piacere!