New Generation Madness

Sei anni dopo le catastrofi a Shibuya (Tokyo), il quartiere diventa scenario di violente morti misteriose. Tali delitti sembrano avere dei collegamenti con gli eventi che hanno preceduto il terremoto e l’incendio che devastarono la zona.
Takuru Miyashiro è uno dei tanti giovani rimasti orfani durante le calamità avvenute a Shibuya. Il ragazzo è solo uno studente delle superiori ma dimostra una particolare attitudine per l’investigazione, così assieme al suo club giornalistico è determinato a far luce sulle morti misteriose degli ultimi giorni.

Chaos;Child è una visual novel creata dagli stessi autori di Steins;Gate e sviluppata da 5pb, uscita per la prima volta in Giappone il 18 dicembre 2014, ora disponibile in Italia per Ps4 e Ps Vita.

La storia segue gli eventi diretti di Chaos;Head ma è possibile giocare a Chaos;Child senza conoscere l’antefatto, anzi risulta forse più avvicente, in quanto viene presentato un arco narrativo molto più ampio da scoprire. Come romanzo visivo l’elemento di spicco di questo titolo risiede esclusivamente nella trama, la quale risulta molto interessante e ben costruita, mentre il gameplay è del tutto inesistente, il che potrebbe risultare ostico per chi non è abituato ad avere a che fare con questo genere di titoli. I risvolti di trama hanno una modalità molto originale: il delusion trigger fornisce tre opzioni di scelta per Miyashiro che si manifestano attraverso delle fantasie. Il nostro protagonista può avere infatti delle fantasie con risvolti positivi o negativi, oppure si può decidere di restare con i piedi per terra senza fantasticare sulle situazioni. I trigger positivi hanno degli esiti un po’ alla Scrubs con siparietti comici e spesso paradossali, giocando anche con la tempesta ormonale di un normale adolescente, mentre i trigger negativi mostrano il lato più oscuro e pessimista del protagonista che manifesta le sue paure più spaventose, le quali sfociano il più delle volte nella morbosa tanatofobia di Miyashiro. Queste fantasie influiscono sul carattere del protagonista e su come egli affronterà le situazioni, veicolando poi il finale. Parte determinate del gioco è il lavoro svolto sulla mappa durante le indagini, dove i ragazzi del club raccolgono ogni volta indizi e foto riguardo i decessi e i relativi collegamenti.

Niente è come sembra

I pilastri che tengono in piedi una buona storia sono i personaggi. Il bello di Chaos;Child è la scoperta continua man mano che va avanti la narrazione. Inizialmente i personaggi principali sembrano ricoprire i classici stereotipi degli anime scolastici: il protagonista timido e impacciato, l’amica d’infanzia infantile, l’amico arrogante, la ragazza popolare amata da tutti. Tuttavia, durante lo svolgersi degli eventi, si scoprono le diverse sfaccettature del carattere dei personaggi, primo fra tutti Miyashiro. Il giovane Takuru è un ragazzo schivo, insicuro ma estremamente curioso e nonostante le sue mille paure è ossessionato dalla ricerca della verità, anelando ai valori più alti da cui può attingere un reporter. Interessante è infatti la denuncia verso la cattiva informazione e il fenomeno delle fake news, che più di una volta emerge durante la storia. Una nota di merito va all’ottimo sistema di doppiaggio che contribuisce alla caratterizzazione dei personaggi.

Le New Generation Murders risultano tanto inquietanti quanto misteriose, con un significato intrinseco che sfugge agli investigatori, in uno stile un po’ alla Seven. Ogni vittima viene rinvenuta in condizioni orribili ed ognuna riceve delle denominazioni legate al tipo di decesso. Detto ciò è preferibile non andare oltre per non rischiare di togliere il gusto della storia, unica vera linfa vitale della novel.

Passando al ruolo del giocatore, come già accennato, l’interattività è piuttosto misera e se non si è mai tentato l’approccio alle visual novel si potrebbe percepire una certa passività, che rischia di risultare snervante. Tuttavia anche per gli amanti del genere viene lasciato fin troppo all’immaginazione, ritrovandosi spesso di fronte a scenari vuoti, quando invece sarebbe stato carino trovare una maggiore varietà di illustrazioni. Stesso ragionamento si può fare con la colonna sonora, che è sì azzeccata ma gira sempre intorno a quattro cinque brani, rendendo la lettura delle didascalie talvolta noiosa.

chaos;child recensione

Verdetto:

Storia bella e coinvolgente, anche se una spanna sotto al genio di Steins;Gate. Ottima caratterizzazione dei personaggi, aiutata dalla buona interpretazione dei doppiatori. Il delusion trigger è una chicca originale che aiuta a vedere la narrazione sotto una differente ottica. Purtroppo le illustrazioni sono talvolta misere e la colonna sonora ridondante. Un filo di interattività in più avrebbe garantito maggiore fruizione anche per un pubblico neofita che può considerare il gioco statico se non frustrante, soprattutto all’inizio. Il titolo è sostanzialmente longevo, dovuto anche alla possibilità di finali alternativi, il che rende possibile un’ampia rigiocabilità, ma nonostante ciò il prezzo risulta un po’ troppo elevato. Inoltre occorre conoscere l’inglese in quanto non è presente una traduzione italiana. Consigliato agli appassionati di visual novel ma sconsigliato a chi non conosce il genere, poiché richiede una certa ottica per farsi apprezzare.

Erika Pezzato
Laureata in lettere, cinefila per vocazione e scrittrice a tempo perso. Appassionata di film cult, fumetti e videogiochi, con un amore spasmodico per la letteratura, in particolar modo per il genere fantastico. In costante attesa che uno stregone bussi all'uscio di casa per offrire una nuova avventura alla quale non si può rinunciare.