“C’era una volta un uomo storto, che si incamminò per una strada storta. Lì raccolse una moneta storta, trovata su una scalinata storta. Con quella comprò un gatto storto, che catturò un topo storto. E tutti insieme andarono a vivere in una casa piccola e storta.”

Sangue. Sparatorie. Contrabbando. Polizia corrotta. Santa trinità. Leggende criminali. Allucinazioni. Azione. Omicidi. Umorismo nero. Se pensate di aver visto storie di ogni tipo, recenti e non tra serie TV, film e libri, dove questi elementi venivano mischiati in strutture narrative trite e ritrite, allora avete bisogno di una bella rinfrescata. Magari sulla carta odorosa e lucida di un bel graphic novel. La risposta alla vostre necessità è Chiodotorto, nuova opera del duo di successo composto da Dario Sicchio e Lorenzo Magalotti, edita da Magic Press Edizioni.

È un giorno come un altro in una schifosa vita come un’altra dentro una città penosa come un’altra. Anzi, non lo è per Anthony Scalia, in arte Chiodotorto, un minuscolo criminale di provincia che si trova, dopo quasi un anno di galera, a riassaporare la dolce ebrezza della libertà. A prenderlo trova il suo amico “Ratto“, che guida una sgangherata ambulanza con dentro un coniglio in agonia, battezzato Peppa dalla sua crudele padroncina. Ma il nostro protagonista non ha tempo per soffermarsi sulle sorti della povera bestiola, dato che ha tanti grattacapi per conto suo. Ora che è uscito di prigione la pacchia è finita, e tutti i tizi a cui deve dei soldi lo cercheranno per saldare il conto. Il che sarebbe perfino passabile, se non fosse che i personaggi in questione sono i due boss più potenti e pericolosi del circondario. Ah, oltre a questo sta pure antipatico al capo della polizia, ovviamente invischiato in sporchi traffici con i signori sopra citati. Ma un evento improvviso potrebbe riequilibrare la situazione. Riuscirà Chiodotorto a salvare la pellaccia e, specialmente, a non rimanere ammazzato nel tentativo?

Se siete tra i fortunati lettori di quel piccolo gioiellino di Walter Dice, allora i nomi di Dario Sicchio e Lorenzo Megalotti non vi saranno nuovi. Tutti gli altri sono obbligati al più presto a colmare la loro imbarazzante lacuna. Sopratutto perché, a detta degli stessi autori, quel primissimo successo e questo prodotto appena sfornato (che promette di non sfigurare affatto rispetto al suo predecessore) fanno parte di un ciclo narrativo basato su un tema preciso: la vendetta. Per quanto gradevoli a se stanti e assolutamente conclusivi, fanno entrambi parte di un intrigante affresco a cui, presto, si aggiungerà l’ultimo tassello.
Intanto godiamoci questo secondo atto che rischia di non passare per nulla inosservato. Annunciato come fumetto di punta della Magic e previsto per novembre, ma disponibile in anteprima in quel di Lucca per fine ottobre, Chiodotorto è un thriller grottesco, pieno di ironia e humor nero, nerissimo, che ci racconta le disavventure di un antieroe che più anti non si può, calato in un contesto crudo, sanguinoso, fatto di pallottole e violenza, in cui agiscono personaggi eccessivi, esageratissimi, tanto da assomigliare quasi alla parodia estrema di uno stereotipo preciso. In tutto questo trionfa l’ottima qualità delle scrittura, e non solo.

C’eravamo abituati, dopo Walter Dice, ad un Dario Sicchio fluido, potente quanto sintetico, capace di creare sfumature moralmente ambigue oltre che figure sfaccettate e interessanti. Con questo scopriamo la sua dote onnicomprensiva, che gli consente di destreggiarsi senza fatica tra crime e folklore, comicità e dramma, creando un qualcosa che ha diversi sapori senza mai stonare neanche una volta. Un insieme compatto e intrigante, che conquista ancora prima di poterlo notare facendo desiderare al lettore di averne ancora. La sua prosa è talmente precisa, divertente, tragica e surreale al tempo stesso che si vorrebbe leggerla all’infinito tra le didascalie e i dialoghi.

Ma visto che un fumetto, in quanto tale, è costituito dal testo e dal disegno, ecco agire Lorenzo Magalotti, questa volta aiutato da Francesco Segala per quanto riguarda i colori e dalla partecipazione del guest artist Jacopo Vanni. Il disegnatore conferma qui la sua perfetta empatia d’idee e di visione con lo sceneggiatore, andando ancora un po’ più in là rispetto al precedente lavoro. Esattamente come il suo collega di penna, dimostra un’eccelsa capacità di sintesi inserendo nella tavola e nelle rappresentazioni tutti gli ingredienti, facendo spesso ridere e inorridire nel medesimo istante. Il punto più alto, però, lo tocca quando deve raccontare per immagini filtrando la prospettiva del protagonista, nove volte su dieci strafatto di qualche innominabile sostanza, inquadrando una realtà allucinata e allucinante, distorta, che sembra tingersi lentamente delle rosse sfumature dell’inferno. Una grande prestazione di due autori che, a colpi di duro lavoro, stanno venendo fuori per le loro invidiabili doti e che non possono più essere considerati delle sorprese.

chiodotorto l'uomo storto recensione

Verdetto:

Chiodotorto è l’ultima fatica di Dario Sicchio e Lorenzo Magalotti, un graphic novel di altissimo livello, tragicomico e violento, che conferma il percorso di ascesa di due autori ormai definitivamente in rampa di lancio.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!