Quando la qualità del suono ti smonta la mascella.

Morivo dalla curiosità di provare questo modello di cuffie, e quando si sono materializzate nella redazione di Stay Nerd mi sono logicamente fiondato a prenderle come un novello Flash, per testare a fondo la resistenza della mia membrana timpanica. Sarei diventato sordo? Forse, ma lo avrei fatto con stile.

Le Zik 2.0 altro non sono che l’ultimo modello creato dalla Parrot di cuffie senza fili “Over Ear” con cancellazione di suono attiva. Che dico attiva. Super attiva. Appartengono alla fascia di mercato che io definisco “acquisto proibitivo” perché nella piramide sonora composta dai vari modelli di cuffie, sulla carta occupano quasi la vetta, lo si nota chiaramente dalla estrema qualità dei materiali, le rifiniture e la tecnologia avanzata che custodiscono al loro interno.

Già aprendo la confezione, il feeling è che ci si trovi davanti a materiali non convenzionali: questo modello infatti ha un’anima in alluminio, mentre la parte esterna dei padiglioni è foderata con un materiale morbido simile alla pelle, senza quindi tracce di plastica, persino le estremità dei cavi sono rivestiti di alluminio. Wow. Morbide al tatto, solide ma al tempo stesse flessibili.

Le novità rispetto al modello precedente sono parecchie: il convertitore dal digitale all’analogico è stato migliorato, la capsula in neodimio ha dimensioni maggiori (40 mm) e ci sono ben 6 microfoni per la cancellazione attiva del rumore (25dB-30dB).

copertina-arancione-cuffie-zik-2.0-recensione

Con tutte queste migliorie e l’uso dell’alluminio si potrebbe pensare che il peso sia per forza di cosa aumentato. Errore; non chiedetemi come ma pesano ancora di meno: 270 grammi, contro i 325 delle 1.0.

Certo, rispetto ai modelli peso piuma della concorrenza fatti in plastica è ancora un peso medio, ma viene ampiamente perdonato dall’autonomia, che senza fili oscilla tra le 6 e le 8 ore di riproduzione continua.

Se invece optate per il cavo, si sale a 18 ore. Volendo si possono utilizzare anche una volta che la batteria è scarica, ma dimenticatevi in questo caso la cancellazione del rumore e tutte le altre features sonore di cui dispone.

Connetterle a qualsiasi dispositivo è un gioco da ragazzi: grazie al Bluetooth 3.0 la ricerca di sorgente è facile e veloce, non c’è nemmeno bisogno di sincronizzare i dispositivi. Ma non si vive di solo Bluetooth e quindi largo all’uso della tecnologia NFC (Near Field Communication) che è ancora più veloce. Basta installare poi su smartphone o tablet l’omonima Applicazione Parrot Zik 2.0 per trovarsi davanti una miriade di opzioni di regolazione del suono, il sogno di ogni scrupoloso audiofilo nerdico; si va dal classico equalizzatore per niubbi a uno molto più complesso e preciso, e si può decidere persino la quantità precisa di cancellazione del rumore, oltre che impostare e conservare particolari impostazioni sonore per gruppi di determinati artisti e canzoni. C’è davvero da perdere più tempo a smanettare qui che su Whatsapp.

parrot-zik-2-headphones-product-photos01

Prima vi ho parlato di batteria, già ma dove diavolo si trova? L’auricolare sinistro come per magia si apre e custodisce una batteria estraibile da 830 mAh; la cosa figa è che l’apertura è magnetica, quindi non c’è niente da forzare o da spingere, geniale.

Ok ma i comandi, il volume e tutto il resto? Non ci sono bottoni visibili, a parte quello per l’accensione: sulla cuffia destra fa mostra di sé infatti un futuristico Touchpad che permette, facendo scorrere delicatamente il dito sulla cuffia, di alzare e abbassare il volume, scorrere le canzoni, rispondere ad una telefonata e impartire comandi persino a Google Now. Certo, all’inizio sembrerete un po’ degli impediti e magari in metro la gente penserà che adorate accarezzare le vostre cuffie, ma dopo qualche giorno di pratica, saprete dosare alla grande i tocchi per qualsiasi comando.

front-1412064024320.flat

Andando sulle feature tecniche, la cancellazione del rumore è qualcosa di magico. Mi spiego: nelle opzioni, il livello massimo di cancellazione vi isolerà completamente dal resto del pianeta Terra, e non lo dico così tanto per. Mi sono quasi spaventato quando ho provato questa opzione. Il design di questo modello poi è minimal, ma al tempo stesso sofisticato: niente led tamarri o sezioni plasticose, qui è come guidare una berlina tedesca, il senso di confort e di affidabilità è ai massimi livelli. Dulcis in fundo, l’App della Parrot è la summa maxima per settare al meglio il tutto: se siete pigri come me lasciate fare tutto all’opzione Smart Tuning che setterà al meglio la qualità sonora della canzone che state ascoltando.

Il suono, avrete certamente capito, è strabiliante: pulito, cristallino, potente, non dimenticate che è un modello wireless, e sapete bene che a volte non avere fili si paga in qualità; qui zero. Anche le frequenze più alte suonano una meraviglia, nessuna canzone ascoltata con queste Parrot potrà deludervi.