Distopia, questa “conosciuta”…

Anno 20XX. Il genere umano vive in funzione di un’unica e fondamentale regola: mai alzare gli occhi al cielo. Un solo sguardo è causa di disastri che portano alla morte di un numero incalcolabile di persone. Questo perché, dove prima vi era la volta celeste, adesso vi è un immenso mostro munito di un occhio colossale: il Solaris. L’essere risponde agli sguardi di chi prova ad osservarlo, facendo letteralmente “piovere” sulla Terra delle uova da cui fuoriescono mostri giganteschi, i Demi. È questo il distopico mondo immaginato da Tatsuya Shihira per Demi Eater Q edito da J-Pop.
L’opera è uno shonen con delle vene drammatiche e sci-fi ,composta da quattro volumi raccolti in un simpatico cofanetto di cartone.
Tuffiamoci dunque insieme in questo mondo apocalittico!

In questa inedita versione del pianeta Terra messo sotto scacco da un’entità apparentemente invincibile, seguiremo le vicende di Rem Serizawa, un ragazzo che si prende cura di diversi orfani, troppo poveri e indifesi per un mondo così duro, sbarcando il lunario come cacciatore di taglie. Infatti, mentre i ricchi vivono nella città alta al riparo dai Demi e con la possibilità di guardare un cielo artificiale, le persone più povere sono costrette a stare tra palazzi diroccati e costantemente alla ricerca di cibo e denaro. È proprio durante una sortita che Rem salverà da un Demi una bambina misteriosa ma dai poteri spaventosi, in grado di divorare i già citati mostri e con una passione smodata per le ciambelle. Il legame d’amicizia tra l’improbabile duo crescerà sempre di più ma, quando verrà messo in moto il piano per distruggere il Solaris e il fare luce sul passato di Rem stravolgerà gli equilibri, verranno mantenute le promesse?

Sebbene presenti delle incertezze sulla trama e sui personaggi, i disegni di cui è composto il manga sono solidi, sempre chiari e dettagliati. Un grande plauso va al design delle ambientazioni, dei veicoli e dei Demi, ognuno diverso dall’altro proprio a sottolinearne la varietà e la suddivisione in gradi, strategia che ricorda molto ciò che avveniva al cinema in Pacific Rim con i Kaiju. Anche qui, infatti, i mostri saranno catalogati in Grade in base alle loro dimensioni e pericolosità, questa nota però fornisce unicamente un tocco di colore ad una storia fin troppo lineare, priva di sorprendenti colpi di scena e in alcuni tratti troppo semplicistica.

Nonostante sia classificato come appartenente al genere seinen (con target adulto), Demi Eater Q presenta pochi momenti di maturità regalando delle scene effettivamente drammatiche, di cui però è difficile percepire il pathos perché rovinato da interventi di personaggi secondari. Questi focus vanno a smorzare l’originalità, il ritmo serrato dato dai pochi capitoli di cui si compone la storia e lasciano presagire che tutto si risolverà comunque per il meglio indipendentemente da ciò a cui si sta assistendo nella pagina.

Riguardo al titolo dell’opera, questo trova la sua origine nel personaggio della ragazza trovata da Rem. Quest’ultima, infatti, verrà ribattezzata proprio Q, a causa dell’unico verso che è in grado di emettere al momento del loro primo incontro. È quindi intuibile che lei costituirà il centro della storia ed è altrettanto fondamentale sottolineare che la sua assenza di conoscenza verso il mondo, verso le proprie capacità e verso le relazioni umane, ne faranno il personaggio con la crescita più drastica e radicale. L’avventura e l’interazione con gli altri personaggi le permetterà infatti di sviluppare una propria posizione e ruolo all’interno della battaglia contro l’immenso Solaris. Ciò avverrà anche per Rem, il vero e proprio protagonista del manga, per cui sarà possibile osservare un cambiamento della caratterizzazione, una maturazione nelle motivazioni per riprendere a combattere, che fa da contrasto ad una storia costellata di svariate figure di fondo e caratteri appena abbozzati, probabilmente per la necessità di racchiudere il tutto in soli quattro volumi. La superficialità di alcuni personaggi emerge in particolare nei dialoghi e ancor di più nelle ragioni che li spingono ad opporsi al Solaris, fare fronte comune contro la minaccia o ostacolarsi tra loro. Ciò li porta a cadere spesso in cliché che danno il senso nostalgico di “già visto” o di azione priva di qualsiasi tipo di ragionamento, semplicemente per strappare una risata al lettore con citazioni più o meno velate verso altri elementi della cultura fumettistica orientale.

demi eater q recensione

Verdetto:

Demi Eater Q è un manga che riesce ad occupare tranquillamente un posto tra le letture piacevoli e tiene impegnati a sufficienza da coprire il lasso temporale che intercorre tra un’uscita e l’altra delle vostre saghe preferite. Se siete amanti delle storie brevi, del fantasy e dello sci-fi quest’opera farà sicuramente al caso vostro e troverà il giusto posto all’interno della vostra collezione. Se però non vi stuzzica l’idea dell’ennesima guerra per sconfiggere un nemico alieno a base di amicizia, è molto meglio che vi muoviate verso qualche titolo differente poiché questo potrebbe decisamente deludervi.

Francesco Di Lillo
Costantemente impegnato nel completamento della sua personalissima lista di 100 cose da fare prima di morire, adora tutto ciò che riguarda i videogames e la tecnologia. Sogna una vita da persona user e detiene la cintura nera in GIF, canzoni emo & immagini tristi.