I tirannosauri sono sexy

Questo articolo è moderatamente spoiler-free. Parlerò delle mie considerazioni sull’episodio senza dire che cosa succeda nella storia, rivolgendomi a chi ancora non lo ha visto o attende il doppiaggio italiano.

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Che dire, fin da quando Peter Capaldi è stato annunciato come dodicesimo dottore, dopo il buco lasciato da Matt Smith nel cuore di molti, la gente ha cominciato a chiedersi: e ora che cazzo succede? È una reazione più che naturale, dopotutto si tratta di cambiare completamente pagina dopo ANNI di buildup nell’attesa di arrivare a Trenzalore, accompagnati dalla ragazza impossibile.

Personalmente ogni cambio di dottore mi ha lasciato con un divorante senso di “e mo?”.

Questo è dato dal fatto che con l’avanzare delle stagioni (dello show), uno dei fattori dominanti nella sceneggiatura è il bisogno spasmodico di lasciare stupefatti gli spettatori con trovate sempre più assurde (per esempio The Day of the Doctor). Questa è una delle critiche mosse da internet alle ultime stagioni, e il più delle volte la colpa viene data a Stephen Moffat stesso.

I fan sono generalmente divisi in due: quelli che a fine di ogni episodio agitano il pugno al cielo urlando MOFFAAAAAAAAAAAAAAAAAAAT sentendosi trollati dalle sue trovate, oppure quelli che sospirano rassegnati dicendo che un po’ della magia del dottore sta svanendo ad ogni episodio.

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In questo articolo io non dirò la mia opinione a riguardo, ma permettetemi di dire che io ho adorato l’undicesimo dottore. Cioè, non subito. All’inizio l’ombra di David Tennant ha proprio oscurato il suo successore, ma piano piano il nuovo dottore ha cominciato a piacermi, ma in modo diverso.

Se Tennant era una linea spezzata e lampeggiante Smith è stato una serie di curve sinuose e arzigogoli con una bella luce calda. Molto belle da vedere entrambe, ma due esperienze diverse se prese singolarmente.

Tennant era il dottore che non voleva andare, Smith era il dottore che non poteva restare. Ma Capaldi?

Capaldi, Capaldi. Parliamo del dodicesimo dottore. Il mio voto è SI. Mi ha convinto, ha mostrato delle buone premesse. Questo dottore è schietto, maturo, è la naturale conseguenza del processo di crescita psicologica dell’undicesimo. E l’attore ha azzeccato in pieno il ruolo. Il suo accento brutalmente scottish contribuisce al risultato di separarlo nettamente da Smith.

Ricorderete come Matt gesticolasse continuamente come un fringuello col Parkinson. Capaldi è più contenuto nel linguaggio del corpo, più simile ad un falco predatore o ad un gufo, ma non in senso negativo. Il portamento di Capaldi è nobile e posato, anche nello sclero assoluto che è un timelord appena rigenerato ( fish fingers and custard anyone?). Cosa a parte, questo dottore si mangia le unghie, tenete d’occhio questo particolare.

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Questa è l’unica immagine dall’episodio che posterò.

A proposito di sclero, le parti divertenti fanno ridere, assolutamente. Personaggi che ci hanno fatto ridere tornano a farlo, mentre altri più posati si sciolgono un pochino, creando vari siparietti comici. Ma il dottore in sé è comico quanto 10 e 11? In modo diverso. Quelli precedenti erano un po’ bambinoni, mentre quello che si ha ora è l’umorismo che può venire da un arzillo vecchietto ( come Capaldi è, del resto).

La trama di questo episodio di un’ora si può dividere in due parti: l’inizio lento e l’episodio vero e proprio, che poteva essere contenuto nei normali tempi delle puntate normali. Per quanto questo inizio non sia particolarmente brillante, è necessario a smaltire le ENORMI vicende del finale della settima stagione. Cioè ragazzi, alla fine della settima son successe cose belle grosse per l’intero canon di Doctor Who, non dimentichiamolo. Tuttavia in questo particolare episodio ci si concentra più sulle vicende umanistiche e psicologiche del rapporto Doc-Companion. Del resto tra 11° e Clara c’era una intesa speciale, anche se probabilmente è quella che prende peggio il cambiamento.

Sarò onesto con voi staynerdiani. Clara non mi piace, dopo Amy e Rory (sopratutto Rory) la parte companion non mi ha preso allo stesso modo, e in questo episodio la cosa migliora solo di poco. Certo se siete fan di Clara vi piacerà come si muove in questo episodio, anche se stavolta è più una vittima degli eventi mentre cerca di risaltare sul treno in corsa che è il lavoro del companion.

Come inizio di stagione è più che discreto, è molto meno roboante delle puntate a cui ci siamo abituati negli ultimi anni, e il corpo vero e proprio dell’episodio funziona più che bene come storia Stand Alone. Insomma, cambiando qualcosa qua e l’episodio poteva stare in un qualsiasi punto dell’ottava stagione senza stravolgere troppo le cose.

Tuttavia sarà la parte finale a lasciarvi nella testa un “EH?” grosso come una casa, facendovi subito venire la fame per il prossimo episodio.

Voi mi direte: ma c’è la scena triste, che è quasi contrattuale negli episodi importanti? Permettetemi un sogghigno perfido.

Non è un episodio perfetto, tutt’altro, ci sono un paio di scene che ti fanno semplicemente chiedere “perché?” e un paio di inesattezze che vanno in contrasto con ciò che si è visto prima, ma vabbé. Speriamo che non continui l’andazzo di cambiare cose date per certe inventando regole sul momento, alcune cose della vecchia stagione mi hanno fatto incazzare.

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Quanto è bellino lui.

Comunque sì. Il dodicesimo Dottore parte alla grande dimostrando di avere le palle di seguire la politica “Speak softly and carry a big stick”. Stiamo parlando di un dottore vecchio 2000 anni e al massimo della forma (non tanto quella dell’attore, si nota che alcune scene sono state ridimensionate per il fisico di Capaldi).

Continuerò a guardare la serie? Assolutamente sì.

MOFFFAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAT!!