Un mago, un mondo da salvare e tanti problemi…

Creare un videogame, al giorno d’oggi, non necessita necessariamente di un grande studio o di team particolarmente qualificati, dato che spesso una campagna di raccolta fondi da parte di pochi individui con un’idea apparentemente brillante può portare alla nascita di un titolo. Questo, però, porta in diversi casi all’uscita di giochi che, pur avendo tante cose da dire, finiscono per portare con sé evidenti limiti tecnici dovuti sia all’inesperienza degli sviluppatori che ad un team particolarmente ristretto per mandare avanti un’opera dalle premesse interessanti. Questo è proprio il caso di Fictorum, di cui vi diremo tutto nelle prossime righe.

L’ultimo Fictorum

Fictorum si presenta come RPG in cui i giocatori dovranno impersonare un potentissimo mago, sopravvissuto alla strage del suo ordine dopo un attacco atto a togliere il potere agli Incantatori. Con il nostro personaggio, personalizzabile nelle fasi iniziali del gioco, dovremo andare in giro per diverse zone montuose, esplorando la zona, difendendo la popolazione locale e abbattendo le torri che ci consentiranno di tornare alla mappa di gioco per scegliere la prossima destinazione. Il gioco si apre con un tutorial, dove è già possibile “ammirare” i forti limiti tecnici del gioco, con problemi che purtroppo non riguardano solo il fronte grafico, ma coinvolgono scelte non proprio felici. Bisogna innanzitutto precisare che la storia, di cui tratteremo, sarà narrata totalmente in lingua inglese, ma questo non è gravissimo, dato che si tratta semplicemente di alcuni messaggi di testo a schermo, che rendono meno problematico del previsto seguire le vicende. Quel che ci ha lasciato interdetti del tutorial, seppur accettabile, sono i comandi e i principali dettagli del gameplay, introdotti tramite scritte non molto leggibili per via della scelta dei colori.

Una volta superata la prima fase di gioco entreremo nel vivo, dove una volta personalizzato il nostro Fictorum potremo addentrarci in una delle cime messe a disposizione sulla mappa. Ogni livello sarà generato casualmente e questo ci consentirà di visitare più volte alcune zone e cercare nuovi oggetti per potenziare il nostro mago. Anche la trama sarà narrata con lo scorrere del tempo, in base al nostro percorso e alle zone che sceglieremo di visitare, con il menu della mappa che darà modo di restare fermi e attendere il passare dei giorni mediante l’apposito pulsante. Quando ci troviamo ad esplorare una cima montuosa, l’obiettivo principale è quello di farsi strada attraverso i nemici e distruggere alcune torrette che sbloccano il passaggio di ritorno alla mappa. Nonostante ciò, il gioco, pur sembrando interessante all’inizio, grazie alla generazione randomica, risulterà essere particolarmente ripetitivo dopo le prime ore di gioco.

Parlando di gameplay, la cosa davvero interessante è il sistema di lancio degli incantesimi: tenendo premuto il tasto destro del mouse, si potrà scegliere in che modo lanciare una magia attraverso un triangolo che consentirà di “personalizzare” l’incantesimo scagliato, scegliendo i valori ad esempio di potenza, gittata o colpo multiplo. Ovviamente, magie molto potenti esauriranno velocemente la barra del mana, che si ricaricherà gradualmente ma, chiaramente, impedirà di lanciare più incantesimi potenti in successione. Con il passare delle ore sarà possibile potenziare le rune per dare vita a magie sempre più potenti e distruttive, oltre a potenziare gli oggetti trovati in giro attraverso il sistema di incantamento.

Quello che saltava subito all’occhio durante tutti i video gameplay visti prima della pubblicazione del titolo era la distruttibilità dell’ambiente. Questo aspetto, però, non si è rivelato particolarmente efficace nel corso della nostra prova, dato che gli edifici si sfaldano al minimo impatto, anche con la magia più debole nel nostro arsenale. Questo, sommato all’intelligenza artificiale dei nemici, crea grossi problemi, e adesso vi spieghiamo il perché. Innanzitutto, c’è da precisare che gli unici combattimenti interessanti riguardano quelli con i nemici che combattono a distanza, in quanto i cattivoni dotati di armi corpo a corpo si fionderanno in fila contro di noi, senza particolari strategie. Dato che questi ultimi spesso sbucano dal nulla e iniziano la caccia all’uomo senza mezzi termini, in diverse situazioni ci siamo trovati braccati mentre scrutavamo un’abitazione. E cosa succede se mettiamo insieme tanti inseguitori contro un mago rinchiuso in una casa fragilissima e dotato solo di magie per contrastare gli avversari? Si avete capito, vi ritroverete (spesso) sepolti insieme ai vostri nemici sotto le macerie. Parlando invece di arcieri o maghi avversari, questi sembrano essere molto più curati dal punto di vista dell’I.A. e cercheranno spesso di impedirci la fuga tattica per attendere il caricamento della barra del mana, non lanciando i colpi nella nostra direzione, bensì nella direzione in cui siamo diretti, costringendoci spesso a modificare strategia e direzione.

Tecnicamente, il gioco risente del piccolo team di sviluppo, con una fisica non particolarmente brillante, movimenti poco reali e costruzioni che si staccano in blocchi come se fossero composte da mattoncini LEGO. Inoltre, in diversi casi, su PC di fascia media si assiste a qualche calo di framerate non completamente giustificabile, data la grafica del gioco che di certo non lascia a bocca aperta.

Verdetto:

Fictorum è un gioco con alcune idee di base molto interessanti, ma che risente dei limiti delle produzioni portate avanti da piccoli team di sviluppo. Il sistema dedicato al lancio degli incantesimi, accompagnato dalla generazione dei livelli e della storia, rappresenta il punto di forza di un titolo che però naviga nella mediocrità, per via del comparto tecnico poco curato e di alcune scelte discutibili. Nonostante tutto, il gioco è rimandato ma non del tutto bocciato: se siete amanti degli RPG e amate utilizzare personaggi caster, personalizzando e potenziando i vostri incantesimi, potete dargli una chance.

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.