Una fantasia al passo con i tempi.

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E cosi, prevedibilmente, al Tokyo Game Show di quest’anno ha fatto capolino nuovamente Final Fantasy XV, con il suo solito fare snob da “quella che te la fa solo annusare”, ovviamente. Nuovo trailer giusto giusto per mantenere un minimo di acquolina sul prodotto, e via, fuori dai radar chissà per quanto altro tempo. È sorprendente pensare a quante poche informazioni abbiamo oggi sul titolo, considerando il tempo che è passato da quando il progetto venne annunciato per la prima volta nel 2006, con il nome di Final Fantasy Versus XIII in veste di uno dei capitoli facenti parte della serie Fabula Nova Crystallis. Il gioco avrebbe dovuto in origine affiancarsi al brand di Final Fantasy XIII accrescendone l’universo. Probabilmente in casa Square Enix, si tratta del titolo più travagliato in assoluto, secondo solo al terzo atteso Kingdom Hearts. Non è un caso infatti che recentemente, la direzione sia passata da NomuraHajime Tabata, director di Final Fantasy Type-0. Il primo potrà cosi dedicarsi a Kingdom Hearts III mentre il secondo concluderà l’opera, che si è trasformata da spin off di Final Fantasy XIII a quindicesimo episodio ufficiale della saga. Quando si dice prendere due piccioni con una fava.

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“Questa è una fantasia basata sulla realtà.”

Cosi recitava uno dei vecchi trailer di Final Fantasy XV ed effettivamente, la direzione di Square Enix sembra puntare decisamente verso questo traguardo. È evidente infatti come gli elementi “magici” e più propriamente fantasy siano contaminati più che mai da un’estetica più aderente alla realtà. In parte questo è stato reso possibile anche grazie al nuovo motore grafico che in quanto a dettaglio generale, utilizzo di colori, shader, ecc., fa un lavoro notevole, rendendo FF XV non solo il capitolo più dark ma anche quello dal feeling più “verosimile”. Oltre a questo c’è da dire che l’universo di gioco ha perso molto di quell’atmosfera “mistica” e onirica che lo contraddistingueva in passato, e questo crea uno straniante contrappunto visivo tra quella che sembra una “semplice” civiltà tecnologicamente avanzata e i mostri e le altre creature totalmente irreali che la invadono.

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Ad onor del vero,  assodato che Square Enix non consideri più il suo brand più importante come baluardo di un certo tipo di fantasy e Jrpg più classicamente intesi, e che voglia evolversi in qualcos’altro, la cosa potrebbe essere interessante e non necessariamente negativa. In fondo, lo stacco netto con quanto fatto in precedenza è molto più evidente che in passato sotto tutti i punti di vista. La storia vorrebbe essere più matura e il gioco in generale tenta di prendersi dannatamente sul serio. In tutto questo probabilmente e personalmente, quello che convince di meno sono i personaggi, che di primo acchito non condividono affatto la carica “rivoluzionaria” degli altri aspetti del gioco ma anzi paiono i soliti stereotipi del design “made in Nomura”, che sembra incapace di uscire dall’archetipo del “modello giapponese sbruffoncello”. Ciò dal mio punto di vista svilisce leggermente il resto del lavoro e la credibilità di tutto il contesto, smorzando un po’ di possibile immedesimazione con i propri avatar su schermo, o se non altro, la rende difficile a tutti quelli che non sono Giapponesi o teenager. Chi vi scrive forse è troppofinal-fantasy-xv1 vecchio, ma devo ammettere che all’epoca di Final Fantasy VII o VIII, quando comunque ero molto più giovane anche io, forse avrei pensato in ogni caso la stessa cosa. Trovo che i primi personaggi di Nomura fossero assolutamente meno antipatici di questi, anche se ciò deriva dalla sua propensione a non creare background e personalità cosi brillanti per i propri personaggi, almeno se confrontate con quelle degli eroi e antieroi di cui curava solo il design lasciando il resto ad altri autori.

Divi virtuali.

Il trailer del Tokyo Game Show ha messo in evidenza e ribadito implicitamente molte scelte stilistiche già intuibili dalla precedente presentazione dell’E3. Prima di tutto un taglio decisamente cinematografico dell’intera regia del gioco. Moltissime delle scene mostrate dimostrano davvero molta dinamicità, favorendo molto la spettacolarità dell’azione (che speriamo rimanga sempre comunque leggibile) e il coinvolgimento generale. Su questo fronte, Square Enix ha però dichiarato che quelle che sembrano le scene più passive saranno sempre interamente giocabili, dei “Real Time Event” li definiscono, un termine quindi che dovrebbe smentire il rischio di lunghissime sequenze in cui non c’è altro da fare se non premere un tasto.

TGS-2014 Il sistema di combattimento dal canto suo abbandona qualsiasi sorta di ibrido per votarsi alla totale deriva action in tempo reale. Potremo muoverci in ogni angolo della mappa velocemente (anche grazie al potere di Noctis che sembra teletrasportalo lanciando la spada in qualsiasi direzione, anche verticale) e quindi per la prima volta in un Final Fantasy, i riflessi faranno veramente la differenza. Nomura infatti non ha mai nascosto di voler portare il combat system di Kingdom Hearts in Final Fantasy, che unito alle animazioni e alla resa grafica concessa da PS4, permettono di raggiungere un altro risultato molto ricercato dallo sviluppatore giapponese con ogni probabilità già ai tempi di Final fantasy Dissidia: dar vita allo stesso tipo di combattimenti a base di veloci e leggiadre movenze senza gravità visti nel film Final Fantasy VII: Advent Children, la cui ideazione era in effetti, dello stesso Nomura. Insomma a prescindere dal contributo più o meno rilevante che porterà Hajime Tabata nella direzione finale del gioco, è evidente come l’ex director sia riuscito praticamente ad “abbattere” qualunque reminiscenza della vecchia identità di FF trasformando la saga in qualcosa di completamente suo, sotto tutti i punti di vista.

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Se non fosse quindi che nel finale dell’ultimo trailer si sente il celebre tema musicale della serie, avremmo difficoltà a dire che ci troviamo di fronte ad un nuovo Final Fantasy. Eppure nonostante tutto forse non è stato buttata ogni cosa. Credo sia ingenuo aspettarsi un ritorno all’open world, e forse tutto sommato va bene cosi, ma sembra che si stiano cercando espedienti almeno per rendere più vario il tipico progredire lineare degli ultimi capitoli. In che modo? Beh, le sezioni in automobile potrebbero già essere un buon inizio. D’altro canto sappiamo che spesso in FF le distese pianeggianti sono l’occasione per aprire un po’ il gioco e concedere più libertà esplorativa, anche questo è solitamente un caposaldo della serie e per il quindicesimo capitolo è già stato promesso che questa caratteristica verrà estesa oltre ogni limite. Non sappiamo ancora bene in che modo verrà gestito, ma è evidente inoltre che il party ricopre ancora un’importanza notevole nei combattimenti: abbiamo visto i nostri compagni supportarci o prendere iniziativa in tempo reale, ma quanto verrà lasciato a noi nella gestione del loro comportamento, al momento è ancora un mistero. Bisogna però dire che visivamente la cosa funziona e ancora una volta, sembra che lo scopo sia unificare tutte le componenti del gioco in maniera fluida per avvicinarsi il più possibile ad un’esperienza “cinematografica”. I punti di domanda sono in effetti ancora davvero molti, ma quello che abbiamo visto fino a ora tutto sommato, ha grandi potenzialità.

FF-XV-3-642x362Graficamente il titolo pare veramente eccezionale e la deriva action potrebbe essere l’ottima decisione di una software house che forse ormai non ha più l’attitudine necessaria a fare un jrpg classico e vuole in qualche modo rinnovarsi. Ora, le cose importanti sono che nel farlo, combini tutte le meccaniche in modo che funzionino adeguatamente con il nuovo concept e soprattutto ci vuole una trama veramente di rilievo, senza la quale difficilmente il gioco potrà fare affidamento solo su altre qualità per emergere. Mentre per schiarirsi almeno in parte le idee sul primo punto, basterà aspettare l’uscita di Final Fantasy Type-0 HD, nel quale è prevista l’inclusione di una demo della quindicesima fantasia finale, per il secondo, dovremmo necessariamente attendere l’uscita del gioco, sperando ovviamente che nel frattempo la civiltà umana non si estingua…

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!