La verità è che sarei disposto a pagare per riaverli

Non so voi ma già da un bel po’, complice forse l’età che avanza, quel senso di “magia” nell’aprire un nuovo videogame è quasi scomparso. L’attesa non manca, la voglia di mettere le mani su questo o quel videogame non è di certo calata… eppure qualcosa si è rotto. Ogni volta che apro un nuovo videogioco, mi sento vuoto… proprio come la custodia che lo contiene. Probabilmente la mia è solo nostalgia eppure mi mancano i tempi in cui acquistare un videogame non significa portarsi a casa semplicemente una custodia e un videogame, belli o brutti che fossero, ma anche tutta una serie di materiale cartaceo che accresceva quel senso di scoperta e meraviglia nei confronti di un prodotto già di per se fantastico. La verità è che sarei disposto a pagare per riavere indietro i manuali.

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Qualche giorno fa ho acquistato Uncharted 4: Fine di un Ladro; la serie è tra le mie preferite, e aspettavo con ansia questo quarto capitolo, conscio del buon lavoro che i ragazzi di Naughty Dog avrebbero fatto con una console più performante. Apro la custodia e in tutta fretta la riposo e inserisco il gioco nella console. Nulla di strano direte voi, eppure mi sarebbe davvero piaciuto avere qualcosa in più. Non si tratta del semplice feticcio del collezionismo, per quello ci sono tutta una serie di gadget da poter comprare, il mio è un discorso leggermente diverso. Mi riferisco a tutte quelle sensazioni che si avevano nel momento in cui si scartava un gioco nuovo, non so voi ma io passavo davvero un bel po’ di tempo a leggere il manuale, le cartoline pubblicitarie dei prossimi titoli in uscita e infine facevo partire il gioco. In un modo – davvero fanciullesco – i manuali mi preparavano a quella che poi sarebbe stata l’esperienza giocata e in qualche modo restituivano un senso di materialità al videogame che ormai sta svanendo.

Spessore manuali

Per chi è troppo giovane per ricordarli, i manuali dei videogiochi non si componevano solo delle istruzioni base come i comandi di gioco, ma fornivano un vero e proprio background sulle ambientazioni e i personaggi. C’era quindi una parte, ove il genere permetteva, con diverse schede, con tanto di artwork, sui protagonisti. Immancabile poi tutta una serie di consigli su come iniziare la propria avventura, più qualche piccola chicca che ci indicava, davvero velatamente, alcuni dei segreti sparsi per il mondo di gioco. Non servivano semplicemente da corollario, né tantomeno potevano essere paragonati ad una guida ufficiale ma comunque estendevano l’esperienza giocata e rendevano in qualche modo unico l’acquisto di videogame retail. Sapete la parte migliore, almeno per me, qual’era? La sezione note! Non era presente in tutti i manuali questo è vero, ma in molti di questi proprio nella fase finale del libricino c’era un paio di pagine vuote ove poter inserire note e perché no pensieri sparsi sul gioco. Se dovessi dire perché ho finito per intraprendere questa carriera è proprio grazie ai manuali, già da piccolo su quelle pagine bianche iniziavo ad abbozzare mini recensioni, scrivere quelli che erano i difetti del gioco o, perché no, prendere appunti quando le cose si facevano difficili e per risolvere gli enigmi c’era bisogno di ragionare con calma. Certo le cose allora erano diverse, non c’era internet a risolvere ogni cosa, i videogame avevano in media un livello di difficoltà molto più alto di adesso, ma questa è un’altra storia.

Artwork

Perché allora sono spariti? Per una semplice questione economica. Inutile usare scusanti come il consumo della carta, l’ecologia e via dicendo (che per carità sono anche cose giuste) ma di certo non è questo a muovere gli sviluppatori, scrivere un manuale, corredarlo di una bella grafica e infine stamparlo comporta dei costi, infimi se paragonati allo sviluppo del gioco… ma sempre di costi si tratta. E state certi che se anche dovessero risparmiare 10 cent, sviluppatori e case di distribuzione preferirebbero di gran lunga intascarsi quei miseri centesimi piuttosto che “regalarvi” qualcosa. Ovviamente non sono qui a fare di tutta l’erba un fascio, penso a giochi come GTA e The Wicther che da sempre offrono contenuti cartacei di altissima qualità. Quando ho comprato The Witcher 3, conoscendo la situazione, non mi sarei aspettato nulla di che e invece… il gioco era stranamente pesante, ricco. All’interno della custodia infatti ci sono un manuale (davvero infimo) un compendio sul mondo di gioco, una mappa, degli sticker e persino la colonna sonora.

the witcher 3 manuale

Qui ovviamente l’offerta è quantomai esagerata (sopratutto per i tempi che corrono) però vedete già avere compendio e manuale insieme, sarebbe stato l’ideale. Non che disprezzi la mappa, anzi la trovo magnifica ma mi rendo conto di trovarmi di fronte a qualcosa di straordinariamente accessorio e che non potrebbe mai rispecchiare la realtà generale. Vi dirò di più, un manuale o altro materiale cartaceo avrebbe addirittura più senso in questa generazione che nelle passate. All’epoca, come molti ricordano bastava inserire il gioco e questo partiva, non c’era installazioni o patch da scaricare; quindi volendo la lettura la si poteva dedicare ad un momento successivo, oggi invece la patch al D1 sta diventando una consuetudine abbastanza radicata nell’industria e avere un manuale da sfogliare in quei momenti, entrare già nell’ottica del gioco e calarsi nella storia non sarebbe male no?