In caso di pioggia guidate con prudenza.

GamesCom 2015, i ragazzi della Turn 10 ripropongono la demo di Forza Motorsport 6 già disponibile all’E3 appena trascorso. Due piste disponibili, una sotto la pioggia, l’altra al buio, e tre vetture, di cui una la Ford GT, presente anche in copertina (la Ford GT che dovrebbe uscire in contemporanea nei mercati mondiali assieme al videogioco: il 15 settembre 2015). Niente volante nelle postazioni di guida del GamesCom ma solo il nuovo Controller Wireless Elite della Xbox One. Perché è bello guidare con un joypad alla mano. La demo, essendo la stessa dell’E3 si presenta nella medesima maniera. All’uscita del titolo manca circa un mese, quindi essendo passato poco tempo dalla fiera di Los Angeles a quella di Colonia probabilmente i ragazzi di Turn 10 non hanno voluto presentare una nuova build del gioco, ma si sono affidati alla più ben collaudata demo dell’E3.

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Finalmente pioggia, ma niente meteo dinamico, questo per volere degli sviluppatori che hanno voluto concentrarsi sulle piste già bagnate per sfruttare una feature a loro cara: le pozzanghere in 3D. Il motore grafico proprietario, il Forzatech, aggiornato di anno in anno, e sviluppato sulle DirectX 11 pesantemente modificate, è costruito per supportare oltre 150 tipi di manti stradali; in base alla porosità dell’asfalto il motore calcola il grado di raccoglimento dell’acqua, per garantire appunto un grado di simulazione ancora più elevato. In più sono state mappate le varie pozzanghere che si formano nelle piste durante la pioggia, ricostruendole con cura certosina, e calcolandone di conseguenza profondità e impatto sulla guida quando ci si passa sopra con le gomme. Altra feature interessante è l’interazione tra gomma e la strada, infatti ogni asfalto darà una risposta diversa in termini di attrito generato tra il suolo e il copertone dell’auto. Insomma, qualcuno non ci avrà dormito la notte per fare questo, rispettiamolo. Altre caratteristiche gradite dagli appassionati del genere sono le 450 auto in modalità vista. Cioè ricostruite con dovizia di particolare ed esplorabili nella loro “intimità” tramite menù apposito. I danni dinamici, 26 scenari, di cui 10 inediti, e una carriera di 70 ore… ore che hanno promesso gli sviluppatori, poi bisognerà vedere come avranno realizzato la progressione del gioco, se avrà mordente o appena prenderete un’auto abbastanza potente diventerà un gioco dove non guarderete nemmeno più gli specchietti retrovisori tanto saranno lontani i vostri avversari. Certo, Turn 10 si avvarrà dei Drivatar, calcolati per la prima volta completamente dal Cloud (che sia la volta buona che utilizzino questa tecnologia per svincolare la cpu da gravosi calcoli dell’intelligenza artificiale?) e in più avrà una forte componente multiplayer, che vedrà impegnati fino a 24 giocatori nella stessa pista. Più varie leghe e gare diversificate in base alla reale esperienza del giocatore, e classifiche fatte analizzando le capacità del giocatore. Questo dovrebbe, in teoria, rendere il gioco piuttosto longevo ed equilibrato. 

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Tecnica e giocabilità

I programmatori, già dalle primissime fasi di sviluppo, hanno scritto il codice del gioco per arrivare a un “semplice” e quanto difficile obiettivo: 1080p a 60 fotogrammi per secondo stabili. Gli appassionati del genere (almeno quelli che giocano i racing su console) sanno quanto è importante avere a disposizione il doppio dei frames, e soprattutto che il gioco non scatti nei momenti più concitati (vero Gran turismo 1, 2, 3, 4, 5, 6?). I programmatori solitamente per ottenere i 60 fps di solito levano molti elementi a schermo, invece i ragazzi di Turn 10 hanno deciso di fare un buon lavoro sotto il profilo grafico: i modelli 3D delle auto sono ricchissimi di particolari e in certi frangenti sfiorano il fotorealismo (a parte dell’aliasing ancora visibile nelle demo), ma il motore grafico dà il meglio di sé sotto la pioggia, dove la pista e le pozzanghere riflettono in tempo reale l’ambiente circostante. Anche le goccioline che si stampano sul parabrezza dell’auto durante un acquazzone sono ben realizzate, infatti, vagano per il vetro in modo indipendente in base alla forza esercitata dall’auto, che sia in curva o in frenata. Questo ovviamente, al fine del gameplay incide poco, ma è un’aggiunta che dona quel tocco di realismo in più.

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Con le piste bagnate, e le pozzanghere il modello di guida è stato ulteriormente raffinato, e prendere una pozza profonda a trecento l’ora vi porterà sicuramente a schiantarvi. Per chi fosse alla guida per la prima volta è possibile attivare ogni aiuto impensabile, tra cui: la possibilità di tornare indietro prima che avvenisse l’incidente che ci ha fatto perdere dieci posizioni all’ultima curva dell’arrivo (tasto Y) o lo sterzo agevolato o la frenata aiutata prima di effettuare una curva. Insomma, con gli aiuti è un Forza Motorsport 6 diventa quasi normale arcade, rendendo di fatto il gioco accessibile anche ai non appassionati del genere, anche perché, come giusto che sia, disattivando tutti gli auti il titolo si mostra come un titolo completamente simulativo, e andrebbe giocato ovviamente con un volante e una pedaliera degna di questo nome. Manca tutto sommato davvero poco all’uscita, chi invece avesse intenzione di acquistare la Ford GT basta contattare la casa costruttrice e fare l’ordine. Tanto, per quello che costa.