La nostra prova del nuovo FPS online targato Neople ispirato a Ghost In The Shell

Siamo qui oggi per parlarvi della proiezione nel mondo videoludico dell’universo di Ghost in the Shell, celebre franchise nato dalle idee di Masamune Shirow. I ragazzi di Neople hanno scelto di ispirarsi alle avventure della “Sezione 9” per la creazione di uno sparatutto online multigiocatore che si mantiene stretto alle radici del genere, forse anche troppo. Il gioco sarà presto disponibile in versione free-to-play, ma al momento per avere diritto all’accesso anticipato è necessario acquistare uno dei pacchetti disponibili che, a seconda del prezzo, offrono diversi contenuti. Noi di Stay Nerd abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sul pacchetto “Elite Early Access” e ci siamo buttati subito nella mischia. Basterà l’ispirazione di Ghost in the Shell per dare vita ad un buon titolo? Venite a scoprirlo con noi.

https://www.youtube.com/watch?v=j3nSyz20miA

Prima di partire

Una volta avviato il client del gioco e scelto il server al quale connettersi ci viene mostrato un breve tutorial, che può anche essere skippato senza troppi problemi vista la semplicità del titolo che non aggiunge nulla di nuovo rispetto a qualsiasi altro FPS, ma di questo parleremo in seguito. Per poter iniziare una partita è necessario scegliere uno dei personaggi disponibili, provenienti ovviamente dall’universo di Ghost in the Shell. Ogni personaggio è dotato di una propria abilità unica, come ad esempio la mimetizzazione di Kusanagi, il braccio lanciarazzi di Batoue o il rilevatore di calore di Saito che consente di individuare i nemici oltre gli ostacoli.

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex

Una volta selezionato il personaggio è possibile scegliere l’arsenale da portare sul campo di battaglia, che di solito comprende un fucile, una pistola, le varie granate ed un’arma corpo a corpo che può essere usata per freddare all’istante i nemici, ammesso che si riesca ad avvicinarsi abbastanza. Le armi offrono buone possibilità di personalizzazione, a partire dal mirino, che aumenta la precisione, fino ad arrivare al cavalletto, che migliora la stabilità dell’arma. Man mano che si sale di livello all’interno del gioco, saranno sbloccati vari potenziamenti che vanno successivamente acquistati tramite i crediti di gioco. L’Elite Early Access include una discreta quantità di crediti, ai quali si aggiungono quelli guadagnati durante le partite, con la possibilità ulteriore di acquistarli tramite moneta reale. Questo aspetto non è assolutamente da sottovalutare; sorge infatti spontaneo chiedersi come si comporteranno gli sviluppatori a riguardo per non rischiare di cadere nella trappola del pay-to-win. In ogni caso alla fine di ogni partita si guadagneranno, a parte i punti esperienza, alcuni bonus da sfruttare in battaglia a cui vanno ad unirsi i regali giornalieri.

Ghost In The FPS

La prima cosa che salta agli occhi una volta passati dal menù iniziale al campo di battaglia è la scomparsa di qualsiasi riferimento all’anime/manga, personaggi a parte ovviamente. Ci si sarebbe potuto aspettare un game design che ricordasse almeno vagamente il franchise, cosa che non accade dato che le cinque mappe a disposizione, peccano di originalità così come le modalità di gioco. La scelta si dirama, infatti, tra il classico Deathmatch a squadre, che non ha bisogno di presentazioni, un ‘conquista il terminale’ ed una modalità demolizione. E’ giusto segnalare che la prima, anche se decisamente classica, si svolge in scenari di dimensioni non particolarmente estese, caratteristica che fa leggermente storcere il naso agli amanti del tatticismo, allietando invece le partite dei giocatori che preferiscono partite più frenetiche e caotiche.

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex

Nella seconda modalità di gioco, le due squadre dovranno riuscire a conquistare uno dei terminali presenti sulla mappa, sostando nel loro raggio per un certo periodo di tempo. La conquista di un terminale, oltre ad assegnare un punto alla squadra, libera un ragno meccanico che si unirà alle fila amiche. La terza modalità è quella che va ad aggiungere un pizzico di aspetto tattico in più al titolo, dato che sia le meccaniche di gioco, sia la struttura delle mappe, non consentono di sfruttare in maniera consona il gioco di squadra. In questo caso la partita si sviluppa in due fasi: nella prima i giocatori dovranno impersonare i terroristi ed attivare uno degli ordigni presenti nella mappa, evitando che gli avversari disinneschino il tutto prima dello scadere del conto alla rovescia; nella seconda fase i membri della “Sezione 9” dovranno evitare che i terroristi riescano nel loro intento di far esplodere le bombe.
Dal punto di vista visivo, Ghost In The Shell: First Assault, non offre grandi soddisfazioni. Il comparto grafico è obsoleto e privo di particolari effetti visivi, il che potrebbe rendere accessibile il titolo ad un’utenza più larga. Particolare interessante sono le abilità uniche dei personaggi, che possono essere anche estese all’intera squadra (se caricate abbastanza), rovesciando in alcuni casi le sorti dei match se usate con coordinazione ed il giusto tempismo. Questo è uno degli aspetti più importanti del titolo, anche se le abilità necessitano di essere riviste perché non perfettamente bilanciate. Ad esempio, il visore termico di Saito o lo scudo di Borma, estesi all’intero team, possono rivelarsi molto utili in quanto assicurano un vantaggio non trascurabile. Altre invece, come lo scatto di Paz, sono praticamente inutili, sia perché rende complesso colpire gli avversari, sia perché la struttura delle mappe non consente di trarre vantaggi dallo scatto. Nel complesso però, anche non offrendo particolari innovazioni, il gioco si comporta egregiamente sotto il punto di vista della stabilità e della velocità del matching. Anche il bilanciamento delle squadre consente di ottenere un buon equilibrio in battaglia, ostruito solo dalle abilità dei personaggi che influenzano spesso le sorti delle partite.

GITS3

In conclusione…

Nonostante pecchi di ispirazione e di novità, non ci sentiamo di sconsigliare a priori Ghost In The Shell: First Assault Online. Il gioco nel complesso si comporta bene, ed è un ottimo passatempo aperto a qualsiasi tipo di utenza, data la sua semplicità ed i requisiti hardware che si mantengono bassi, il tutto accompagnato dalla sua natura free-to-play che non guasta. Ci aspettiamo sicuramente che sia effettuato qualche ritocco sulle abilità che, allo stato attuale, sbilanciano e non poco le partite, inoltre qualche mappa in più non guasterebbe visto che in questa versione sono decisamente poche per poter offrire un’esperienza di gioco variegata. Infine sarebbe sicuramente ben accetto, soprattutto da parte dei fan, sfruttare in maniera più approfondita l’immenso materiale offerto da Ghost In The Shell, non fermandosi esclusivamente a piazzare i protagonisti all’interno di un campo di battaglia di un normalissimo FPS online.

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.