Risate soprannaturali

Uno dei serial presentati per la nuova stagione televisiva da Fox (si, quelli di X-Files) è Ghosted, una promettente comedy che narra le disavventure di due tizi caduti in disgrazia e arruolati controvoglia nelle file del Bureau Underground, l’agenzia governativa del sovrannaturale, per affrontare alieni e mostri a colpi di umorismo, proprio quello che ci si aspetta da due comici come Craig Robinson e Adam Scott.

La coppia, rapita dopo una profusione di siringate soporifere, deve indagare sulla scomparsa di un agente del Bureau che, subito prima di sparire in una nuvola rosa, come documentato in un video-selfie, li nomina nuovi membri dell’associazione, incaricandoli di indagare sulla sua scomparsa.

Questo l’incipit della nuova comedy scritta da Tom Gormican (The Awkward Moment), che va a coprire un genere, quello della comic sci-fi, decisamente snobbato negli ultimi anni ma che qui promette di farci ridere come neppure R.I.P.D. era riuscito a fare, prendendo un pizzico di Men in Black, una spolverata di X-Files e condendo il tutto con The Office.

Reduce da partecipazioni in This Is The End e Mr. Robot, Craig Robinson impersona Leroy, un ex detective sventurato che affronta le situazioni con il tipico scetticismo alla Scully, finendo però per urlare come una femminuccia ad ogni spavento. Adam Scott interpreta invece Max, un ex professore creduto pazzo da tutti perché sostiene che sua moglie sia stata rapita dagli alieni. Pignolo e credulone, incarna l’esatto contrario del partner e le gag tra i due non mancano.

ghosted episodio pilota recensione

Robinson torna in un ruolo comico dopo la parentesi seria e non delude praticamente mai, confermando quanto di buono visto in Brooklyn Nine-Nine. Adam Scott invece si dimostra bravo nel tratteggiare un personaggio particolare, non un nerd di quelli che vanno di moda oggi ma un quarantenne pignolo e insicuro, umiliato dopo essere stato cacciato da Stanford e pronto a difendere le sue teorie, prima tra tutte quella della moglie rapita o quella secondo cui esisterebbero più universi paralleli, sulla quale ha scritto anche un libro.

La prima puntata è ricca di spunti interessanti ma pecca forse nello svelarne la maggior parte entro la fine dell’episodio, nel tentativo di tenere l’attenzione del pubblico ben rivolta verso lo schermo della TV e non dello smartphone, anche perché i comprimari della squadra, un arabo dottore mezzo matto che è tutto fuorché simpatico e la bella Amber Stevens non sono poi delle spalle così buone e non aiuta nemmeno l’austera direttrice dell’agenzia, Ally Walker.

Cosa ci è piaciuto?

Nel complesso questo pilot risulta comunque godibile e divertente, il ritmo è abbastanza serrato e tutto sommato fa ben sperare per la continuazione della serie. Degni di nota gli effetti speciali, si vedono poco e quasi sempre in sottofondo ma all’occhio attento non sarà sfuggita la loro buona fattura, tenendo conto che telefilm ben più blasonati (Supernatural?) hanno un livello di CGI ben peggiore e ne fanno un uso ben più centrale.

Cosa non ci è piaciuto?

L’alchimia tra i due protagonisti è fondamentale e, complice anche la piattezza dei comprimari, l’unica benzina del serial.
Questo modo di gestire i protagonisti è estremamente rischioso anche se i due attori hanno chiaramente le capacità di mantenere la comedy in vita da soli, ma devono avere alle spalle degli ottimi sceneggiatori o il tutto rischia di implodere alla quarta puntata, appena le gag tra di loro finiranno di farci ridere. Speriamo che arrivino nuovi personaggi o che quelli presenti si evolvano positivamente, magari con l’introduzione di un super cattivo.
Se conoscete già i due attori protagonisti e il loro modo di fare comicità, lo show guadagna di sicuro punti a suo favore: qui infatti Robinson interpreta più o meno se stesso, e Scott mette in scena l’esatto opposto del bulletto strafottente che tratteggia in Fratellastri a 40 anni, il che fa ancora più ridere.

ghosted episodio pilota recensione

Continueremo a guardarlo?

Non si sa ancora nulla del numero di episodi che andranno a comporre la prima stagione di questo nuovo comedy prodotto da Tom Gormican (bisogna aspettare i dati di visione e le conseguenti decisioni della casa madre), ma Fox sembra aver fatto centro, confezionando un prodotto allegro e che, nonostante i temi trattati ben più adatti a un drama (a proposito, stiamo ancora aspettando l’undicesima stagione di X-Files!), riesce a divertire e intrattenere il pubblico, soprattutto se avete già visto qualcosa dei due attori protagonisti. Sicuramente uno dei serial da tenere d’occhio questa stagione. Noi continueremo a seguirlo; e voi?

Marco Berri
Inciampato quasi per caso in una sala giochi in tenera età, il passaggio dal cabinato in sala giochi al pad non l'ha minimamente traumatizzato. Legge libri e fumetti, guarda film e serie tv ma soprattutto gioca a un sacco di videogiochi e ha una passione smodata per le console portatili. Ha diviso l'adolescenza tra i tavoli dei tornei di Magic e il campetto da basket sotto casa ma ora conduce una vita moderata a base di snack e alcolici, quando non mangia sushi in giro per le Tre Venezie con la fida morosa. PS: si bulla in giro dicendo che ha battuto il campione mondiale di Street Fighter 4