Oh my God (of War)

A 10 anni dal debutto di Kratos ad opera dell’estro di David Jaffe, Sony riporta God of War su console con una manovra che più che celebrativa ha un sapore squisitamente commerciale. E così a 5 anni dall’uscita originale su Ps3, God of War 3 riporta in vita il Fantasma di Sparta, in quella che fu la chiusura (almeno così si presuppone) delle gesta di Kratos. Il prezzo di vendita parrebbe decisamente basso, ma a quanto pare non tutte le migliori intenzioni si sono sublimate in qualcosa di dignitoso. A metà tra amarezza e delusione ci apprestiamo allora a recensire God of War 3 Remastered… con il dolore e la consapevolezza di chi in questi 10 anni ha imposto Kratos a proprio, personalissimo, eroe videoludico.

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Su tutto vogliamo essere chiari: God of War 3 è un gioco ancora dannatamente buono. L’azione, il dinamismo e la mole di personaggi, uniti alla sua tipica e catartica violenza, sono ancora oggi un gran bel giocare. Certo, il modello di action game perfetto è tornato in patria, in quel Giappone che con Devil May Cry lanciò un genere nuovo, e che con il recente Bayonetta 2 ha ri-sconvolto i canoni di un genere che non gode propriamente di ottima salute, e che sovente si assopisce restando sonnacchioso tra un capolavoro e un’altro. Kratos, tuttavia, con la sua splendida mole poligonale, con la sua violenza, con la sua ira incontenibile (e incontentabile) si fa ancora giocare con piacere, dimostrando a posteriori quanto il lavoro degli studi Santa Monica di Sony, seppur privati prima del padre di Kratos (Jaffe per l’appunto) che del suo vassallo (Cory Barlog), trovarono in Stig Asmussen un più che degno successore e Director. Ma questi sono meriti del gioco in sé e non della rimasterizzazione che in termini di contenuti non aggiunge davvero nulla al prodotto originale, neanche in termini di opzioni, contenuti aggiuntivi, o altro.

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La prima cosa che dunque salta all’occhio è la pochezza. La pochezza non del gioco in sé, giustamente annoverato tra i masterpieces della scuderia Sony, quanto piuttosto del modus con cui Santa Monica ha riportato Kratos su PS4, attraverso certe scelte a dir poco bislacche. E dunque se da un lato abbiamo “il minimo” per un titolo riportato da PS3 a PS4, ossia i tanto agognati 1080p per 60 frame al secondo, dall’altro abbiamo un lavoro spesso sommario e non all’altezza né del nome del brand né dell’obiettivo teorico di questa riedizione celebrativa. Il gioco è granitico, fluido, emozionante, ma poi in fin dei conti ci si rende conto che le differenze in termini di prestazioni sono più o meno le medesime che furono su PS3, grazie per lo più al sistema di inquadrature fisse tipico della serie che non necessità di 60 frame solidi per fare il suo lavoro dignitosamente. Se invece andiamo a guardare quelle rifiniture che dovrebbero fare la differenza su PS4, ci accorgiamo che il tutto è sommario e pressapochista. Texture rifatte? Si, ma non dovunque, e per lo meno solo in quegli ambienti dove c’è necessità di un massiccio colpo d’occhio. Luci dinamiche revisionate? Certo che si, ma solo dove possono davvero fare la differenza (come nello scontro con Ade), ma per il resto tutto è più o meno com’era agli albori. Neanche gli effetti speciali sono stati rivisti in toto, e così se il sangue (di cui il gioco ovviamente abbonda) ha un aspetto denso e appagante, dall’altro cose come il fuoco (specialmente nel preambolo dello scontro con Elio) hanno un aspetto anacronistico. Neanche i filmati hanno goduto di un trattamento dignitoso e la compressione dei pre-renderizzati stona come un pugno in un occhio in una giornata assolata testimoniando, se ancora vi fossero stati dubbi, un lavoro fatto con fretta e senza la doverosa attenzione che il prodotto si meriterebbe.

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Per il resto, parlare del gioco in sé è del tutto superfluo. God of War 3 era e resta un prodotto eccellente ed eccezionale, con la sua combinazione di story telling, puzzle ambientali e mazzate forsennate. Certamente non l’esponente più tecnico del panorama action, ma sicuramente uno dei più celebri e amati e che pertanto, proprio in virtù di una tanto decantata edizione celebrativa, avrebbe forse meritato un qualcosa che ne valorizzasse la storia e il retaggio. Insomma, stare qui a dirvi che è tutto bello come lo era 5 anni fa ci sa pesantemente di cazzata, soprattutto perché potete tranquillamente giocarvi l’originale, pagarlo di meno e godervelo con una diversa cognizione di causa (dato soprattutto l’apporto quasi del tutto superfluo dei vostri amatissimi 60 fotogrammi). La riflessione che arriva alla fine della fiera è che si parli di God of War, o dell’imminente ritorno di Uncharted in versione rimasterizzata, quello che Sony sta facendo in questa calda estate non ci sembra una manovra amarcord con chissà quale motivazione. L’impressione è che la carenza di titoli e il bisogno di tenere i giocatori “impegnati” su PS4 sia il pretesto migliore per tirare fuori riedizioni di giochi di cui, sinceramente, non sentivamo la mancanza.

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Ci siamo già schierati contro queste meccaniche di vendita e lo faremo sempre e comunque, perché riproporre, anche solo a prezzo scontato, un titolo uscito appena 5 anni fa, su di una console che è ancora viva e vegeta è semplicemente inutile. Ciò detto sentitevi liberi di godervi questa riedizione di God of War 3 ma se proprio dovete, sappiate che non vi aspetta nessuna sorpresa dietro l’angolo, semmai un po’ di delusione. Salvo non abbiate mai preso in mano un capitolo della serie ma allora mi verrebbe da chiedervi: perché diavolo volete cominciare ADESSO?!