Nello spazio profondo si combatte a turni

Una prolifica campagna Kickstarter ha permesso ai ragazzi di Massive Damage di portare il loro ultimo sforzo su Steam, lanciando finalmente quindi il prodotto spaziale sul mercato.

Halcyon 6: Lightspeed Edition non è nulla di complicato e di innovativo, prende chiaramente di mira il target del gestionale/strategico a turni con alcuni elementi da GDR, e la fa con una grafica pixelosa, che va tanto di moda in questo periodo.

Ben poco tempo ci serve per capire come far girare il mondo di Halcyon davanti a noi; infatti con il solo mouse riusciremo a gestire tutto piuttosto bene, e le shortcut su tastiera non diventeranno mai realmente utili data la natura “calma e riflessiva” del gioco. Infatti i combattimenti sono sempre strutturati a turni, lasciandoci tutto il tempo per pensare e scegliere in tranquillità come e cosa fare.

Pixel, spazio profondo e musiche convincenti

Come accennato prima, Halcyon sceglie la via retro e lo fa con un certo stile, i combattimenti sopratutto risultano particolarmente gradevoli e soddisfacenti alla vista e le animazioni si mantengono sempre fluide e divertenti in ogni occasione, dal balenare di raggi laser nello spazio profondo, fino ai colpi blaster nei combattimenti a terra. Un piccolo plauso alle musiche, particolarmente azzeccate, convincenti e coinvolgenti, con alcuni temi che ricordano palesemente la soundtrack di Alien. Una citazione? Un caso? A prescindere dalle risposte, una piccola perla di qualità.

halcyon 6 lightspeed edition recensione

Una base spaziale chiamata casa

Nel gioco vestiremo i panni del comandante in capo di una base colonizzata da poco dall’alleanza terrestre. O meglio, il nuovo capo, dato che il precedente ammiraglio è perito durante un incontro con una razza aliena mai vista. Anni e anni di pace intergalattica spazzati via da una nuova razza di predatori spaziali. Starà a noi fermarli. Ma non solo: sarà infatti nostro compito anche portare avanti la riconquista della base spaziale precedentemente accennata, ricolonizzandola e sviluppandola in base alle nostre esigenze. Dovremo ampliare quindi generatori, creare stanze di produzione e del personale, tutto questo mentre esploriamo lo spazio e i sistemi stellari.

Guerre stellari, bordate laser e buone vecchie sparatorie

Il combattimento si sviluppa in una consolidata modalità a turni, in cui dovremo stabilire l’azione che le nostre navi dovranno compiere. Fondamentalmente ciò si riduce a 3 categorie, attacco, azione di supporto/cura e manovre evasive per temporeggiare. Ogni tipo di strategia offensiva avrà delle possibili combo da inanellare con le nostre 3 navi della flotta (a quanto pare, sono tutti molto schematici, attaccando al massimo con 3 navi), garantendoci dei possibili danni bonus. Il combattimento risulta però noioso alla lunga, essendo ripetitivo e senza particolare sfida strategica. Dopo qualche ora di gioco, ci ritroveremo velocemente a sbadigliare durante le battaglie, essendo, alla fine della fiera, tutte uguali e potendo essere risolte sempre col medesimo approccio. Quelle al suolo, che avverranno esplorando la nostra base spaziale e non solo, sono identiche a quelle spaziali, stessa modalità, ma con nomi, danni e specialità diverse. I nostri personaggi (e relativi equipaggi) acquisiranno esperienza lottando e sarà possibile sbloccare nuove abilità o potenziare le esistenti con un classico albero di conoscenze in stile GDR.

Risorse, risore… E risorse

La nostra base spaziale sarà ben lungi dall’essere autosufficiente, e dovremo – tramite l’esplorazione – portare in seno all’umanità nuove colonie, che potranno darci una delle 4 risorse fondamentali. Materiale umano (esatto, forza lavoro), carburante, materia oscura o strumenti. Queste risorse ci serviranno per progredire in tutti i campi, e starà a noi scegliere se difendere le colonie o evacuarle e provare a rendere la nostra base spaziale autonoma nel tempo. Purtroppo anche qui, ben presto diventerà noioso preoccuparsi delle nostre potenziali decine di colonie in giro per la mappa spaziale, ma d’altro canto affidarsi alla scelta “autarchica” ci renderà molto più lenti nell’accumulare risorse.

Verdetto:

Halcyon 6: Lightspeed Edition parte bene, all’inizio è divertente, e ti incuriosisce. Una volta superate le prime ore di gioco però, ci troviamo di fronte a meccaniche e modus operandi fin troppo ripetitivi che portano il giocatore a stancarsi e a desiderare qualche innovazione, che però non arriva. Considerando il prezzo propostoci su Steam (attorno ai 15 euro) questo titolo è tuttavia da prendere di certo in considerazione se si è appassionati di strategici a turni duri e puri, vecchio stile e con una forte passione per le ambientazioni Sci-Fi. Se non si è amanti del genere invece, dopo qualche ora potreste ritrovarvi a voler giocare ad altro. Ha dei buoni momenti e qualche bella trovata, ma ben presto finisce per annoiare o divenire frustrante nell’attesa di qualcosa. Peccato.