Eccovi gli indie più interessanti, particolari e originali di febbraio 2021!

Come sempre, il panorama indipendente e medio budget continua imperterrito nella sua inarrestabile corsa creativa. In questo nuovo appuntamento, vi racconterò alcune delle esperienze più particolari, originali o semplicemente ben fatte che mi sono capitate curiosando tra gli store digitali videoludici. Eccovi i migliori indie di questo marzo. E ricordate, Indie Does it Better!

Prima di iniziare, sono però necessari alcuni chiarimenti. Il termine “indie” si è trasformato nel tempo in un ombrello concettuale all’interno del quale oramai viene inserito un po’ di tutto, da Cuphead e Journey (con alle spalle il publishing di Microsoft e Sony) fino al più stereotipico “gioco uzbeko con i sottotitoli in ucraino“.

Andando oltre le categorie commerciali, con questa rubrica cercherò semplicemente di dare visibilità a progetti che penso meritino di più di quel che appare. Dunque, se qualche volta vi capiterà di leggere di un titolo con un publisher alle spalle, o con una campagna mediatica di medio successo, non pensate che non sia stato inserito per ignoranza, ma solo per il sincero desiderio di curare una rubrica che abbia come obiettivo quello della creatività, e non una stringente aderenza a categorie canoniche e strutture commerciali.

indie does it better marzo

ADIOS

Un allevatore di maiali decide di non voler più aiutare la mafia nel far scomparire i cadaveri. Come tutti sanno, entrare nel giro è semplice, ma uscirne è impossibile. Al contrario di quel che accade nelle infinite prosopopee del panorama mainstream, stavolta non dovremo farci strada a colpi di fucile a pompa: dovremo invece avviare un percorso di accettazione, maturata attraverso il dialogo con il nostro contatto con la criminalità organizzata. Nel corso di un’ora di gioco, ci troveremo dunque a esplorare le prospettive di un cittadino dell’entroterra statunitense, in un breve viaggio introspettivo che mette in luce le condizioni sociali, psicologiche e umane di quell’ambiente. L’interazione offre vari spunti di riflessione, a partire dall’impossibilità di scelta di alcune opzioni di dialogo, fino ad arrivare alla messa in scena stessa dei ritmi del racconto: per esempio, potremo decidere di prenderci il tempo di cucinare un vero e proprio stufato, oppure di andare… dritti al punto. Peccato per l’evidente assenza di budget che rende difficilissimo empatizzare con personaggi dalle animazioni assenti: difficile ma non impossibile, data l’eccellente interpretazioni di tutti gli attori coinvolti. Consigliatissimo per chi guarda alla sostanza e poco all’apparenza: lo trovate qui.

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TADPOLE TALES

Tadpole Tales viene definito dai suoi creatori un clean ‘em up: piuttosto che sparare a tutto ciò che vediamo, dovremo ripulirlo dalle varie forme di inquinamento che lo ha colpito, riportandolo dunque alla sua forma naturale “originale”. Al di là della simpatica trovata per depotenziare la violenza del genere (oramai abbastanza frequente, si pensi a Kena e The Gunk), Tadpole Tales è effettivamente uno shoot ‘em up intrigante e ben bilanciato, con un accompagnamento sonoro e una direzione artistica generale che stimolano anche coloro (tipo il sottoscritto) che di solito non trovano particolarmente interessante questo genere. Lo trovate gratuitamente su Steam.

WHERE SHADOWS SLUMBER

Il settore non considera quasi mai il gioco su cellulare, dato che è ancorato culturalmente a una concezione di quella piattaforma legata quando va bene a Clash of Clans, quando va male alle copie di Snake. E invece da anni oramai vengono pubblicate opere dalla varietà immensa e dall’appeal mediatico indiscusso. Di conseguenza, a volte dobbiamo aspettare la pubblicazione di queste opere su PC, console o servizi di streaming per poter provare a rilanciarle nella nicchia di chi gioca solo su queste piattaforme: è il caso di Where Shadows Slumbers, del team indipendente Game Revenant, pubblicato oramai qualche anno fa ma ancora ottimo puzzle basato sulla prospettiva, la luce e l’avventura. Delizioso da guardare, sorprendentemente completo in termini puramente ludici, e persino intrigante dal punto di vista narrativo: non perdetevelo! Lo trovate su Steam, oltre che su Play Store.

DORF ROMANTIK

In questo periodo, abbiamo bisogno di poterci sfogare, ma anche di trovare qualcosa che possa alleviare tensione, pensieri e paure. Forse la fuga dai problemi non è sempre la risposta, ma inseguirli in cerca di soluzione non è per nulla un’attività da poter fare senza mai fermarsi. Come ogni mese, anche stavolta dunque vi consiglio un gioco da vivere con grande leggerezza, serenità e tranquillità: Dorfromantik è uno strategico 4x dove dovrete creare un paesaggio di campagna idilliaco e solare, stracolmo di foreste, boschi, splendidi borghi nordeuropei e fiumi calmi e placidi. Con una musica rilassante e una direzione artistica calda e gioiosa, saprà irretire chiunque sia in cerca di un po’ di calma e colori. Lo trovate su itch.io.

BLIND DRIVE

Blind Drive è veramente un’esperienza originalissima, e se si pensa al concept si rimane stupidi nel chiedersi come sia possibile che sia così, data la teorica “banalità” dell’idea. In questa particolare esperienza interattiva, prodotta da un piccolo team israeliano (Lo-Fi People), vestiremo i panni di un giovane che si ritrova bendato e alla guida di una macchina i cui freni sono stati… modificati. Scopriamo di essere la vittima designata di una sorta di serial killer, che ci obbliga a seguire le sue richieste “per gioco”. Al contrario però degli evidenti riferimenti pop (tra tutti, ovviamente, Saw), i toni generali sono nettamente più comici, nonostante lo sfondo tragico del racconto: dovremo infatti evitare le macchine, gli ostacoli e i… carretti dei gelati. Il tutto, come da titolo, alla cieca. Di conseguenza, dovremo affidarci integralmente all’udito (oltre all’abilità richiesta nell’uso di due soli tasti, per spostarci a destra e a sinistra): il risultato è un’esperienza dall’enorme immersività uditiva! Lo trovate su Steam.

Quello che non entra, rientra

Come sempre, ci sono state molte altre esperienze degne di nota, questo mese: Heart of Enya è un free to play con una sua identità abbastanza marcata, e chissà se non ne sapremo qualcosa in più nel corso dell’anno; Out of Sight, una sorta di Cloud Gardens basato sullo scovare oggetti piuttosto che sul costruire dal nulla; l’assurdo, straniante e surreale Mitoza, anch’esso gratuito, ha ottenuto tantissime reazioni positive, molte grattate di capo e qualche mal di testa; Sizeable è l’ennesimo progetto da “cerca e trova” degli ultimi tempi, un po’ come Out of Sight, dove dovremo analizzare attentamente piccoli diorami interattivi per scoprire dove si nascondono gli oggetti designati; Fate of Kai è un racconto interattivo sott forma di fumetto, dove dovremo materialmente girare le pagine per far scorrere la vicenda.

Ma, di nuovo, il tempo non è infinito, e la selezione cerca più che altro di stimolare varietà e voglia di curiosare, piuttosto che imporre una teorica graduatoria di merito. Ci vediamo il mese prossimo con Indie Does it Better!